DOMENICA 3 MARZO 2024
Es 20,1-17 1Cor 1,22-25 Gv 2,13-25
OMELIA
Il cammino
quaresimale lentamente ci porta ad approfondire la personalità del Maestro. La
Quaresima è la gustazione della sua presenza per coglierne fino in fondo la sensibilità
e, questa esperienza, oggi passa attraverso due aspetti fondamentali che
caratterizzano la sua persona: l'essere lui il Tempio di Dio attraverso
l'esperienza della sua Pasqua: morte, sepoltura e resurrezione.
Innanzitutto
lui è il Tempio.
Una delle
verità che noi tante volte dimentichiamo è che il luogo di culto è solo un
segno di una presenza. Questa mattina siamo venuti qui per vedere il Signore. Quante
volte ce lo siamo detti… La bellezza della nostra esistenza è camminare in
questa profonda consapevolezza - il Signore è l'anima della nostra vita - e il
nostro cuore tende continuamente a gustarne la presenza per essere vero e
autentico.
Noi non
dovremmo, e ce lo siamo detti tante volte, dire: “Vado a messa” perché vuol
dire “andare a un rito”. Dovremmo interiormente avere sempre questo gusto: “Vado
nel Tempio per una presenza, il Signore morto e risorto!” È la gustazione del
nostro giorno domenicale: stare con lui, vederlo, lasciarci da lui qualificare
per camminare in novità di vita. Ecco perché la bellezza della domenica è
contemplare il Maestro, entrare nel suo mistero di amore vivendo quello che
interiormente è la sua vita: il Padre!
Ecco perché
noi entrando in chiesa respiriamo l'eternità beata; potremmo dire: il Signore è
qui presente perché siamo avvolti da questa creatività dello Spirito Santo che
ci rende contemporanei con il Maestro divino che ci trasfigura continuamente. Ora
questo primo elemento lo dobbiamo sempre tenere presente e in Quaresima la Chiesa
ci offre il brano del testo di Giovanni per dirci che Lui è il Tempio, nella
sua persona il culto, nel suo cuore il senso della nostra esistenza. E allora
qual è il mistero di Gesù che oggi siamo chiamati a vivere? E lo abbiamo colto
nella frase del Maestro Distruggete
questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere è il suo Mistero pasquale!
Lui è qui in mezzo a noi per farci vivere la sua Pasqua, anzi - e Paolo questa
mattina è stato molto chiaro - noi siamo chiamati a camminare in novità di vita
nella profonda consapevolezza che Cristo è il Cristo morto e risorto, è potenza
di Dio e sapienza di Dio.
Che cosa
avviene quando noi siamo qui in Chiesa?
Ecco i due
aspetti che l'apostolo Paolo ha messo in luce perché questo mistero di Cristo crocifisso
divenga veramente senso della nostra vita: Cristo è potenza di Dio!
Noi tante
volte dimentichiamo che la bellezza di essere battezzati è diventare Sacramento
di Gesù. In quel “Io ti battezzo nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito
Santo” o come diceva la Chiesa Apostolica “Io ti battezzo nel nome di Cristo”
vuol dire che Cristo è divenuto il Vivente in ciascuno di noi. Noi siamo il tempio
di Gesù! Ecco perché entrando in Chiesa noi gustiamo una Presenza e il suo
Mistero diventa la nostra vita. In quelle due connotazioni che l'apostolo Paolo
ci ha regalato, potenza di Dio! Quando noi incontriamo Gesù veniamo resi il suo
volto, la sua vita, si stabilisce una meravigliosa relazione tra lui e noi; la
bellezza di venire in Chiesa è attraverso il rito gustare una relazione, lui
che intensamente ci trasfigura e ci cambia radicalmente: siamo il Cristo
vivente!
Ecco allora
che il primo elemento che emerge dal nostro incontro con il Risorto nella Celebrazione
eucaristica è lasciarci trasfigurare dalla sua presenza, il Cristo - lo ripeto
- vivente in noi! E poiché lui è dentro di noi come potenza di Dio egli diventa
sapienza di Dio. Noi ragioniamo con la sua testa, amiamo con il suo cuore,
agiamo e incarniamo la sua persona.
La
Quaresima è questo fascino di Cristificazione per cui noi diventiamo una
persona sola con lui. Non è, vedete, fare tante opere penitenziali come
dicevamo il giorno iniziale della Quaresima, ma entrare in questa presenza che
qualifica la nostra persona e ci rende suoi capolavori. E allora la bellezza di
Cristo Crocifisso è la bellezza della sua sapienza, del suo mistero, della sua
vita dentro di noi.
Che cosa
avviene allora quando noi entriamo in Chiesa?
Attraverso
il rito noi siamo il Cristo orante, è lui in noi che ci pone in rapporto con il
Padre.
La bellezza
di San Gregorio Magno il quale inserì nella Celebrazione eucaristica il Padre
Nostro per farci gustare la relazione divina che ci deve qualificare: Padre
nostro che sei nei cieli… E quindi la nostra anima in Cristo Gesù è trasportata
nel rapporto con il Padre. È bello stare con Gesù per dialogare con la fonte
della vita e allora questa realtà che è potenza di Dio diventa sapienza di Dio;
impariamo a leggere la storia con la mente e il cuore del Maestro. In certo
qual modo ci sentiamo così trasfigurati che ragioniamo come lui.
Noi tante
volte dimentichiamo che la bellezza della nostra vita è avere la stessa
sensibilità di Cristo; è una cosa che la Chiesa ci regala nella prima domenica
di Quaresima, come avevamo già accennato, imitare Gesù assumendo la sua
sensibilità. Allora la Quaresima è autentica perché Gesù diventa la vita della
nostra vita, e allora cos'è il Tempio? È la scuola quotidiana dove Cristo presiede
la Celebrazione, condivide con noi la sua Pasqua e ci dice: “In me sei uomo
nuovo, sei Potenza e Sapienza di Dio!”, è quella trasfigurazione che noi
dovremmo continuamente ritrovare quindi, il Cristo in mezzo a noi è colui che
prega, è colui che celebra i divini misteri perché è lui che consacra, ma soprattutto
- ed è il terzo passaggio - è lui che ci dà l'ebbrezza di testimoniare la
bellezza d’ essere suoi. Vivere come è vissuto lui, è la bellezza della
Quaresima!
E allora credo
che questa mattina risentendo il testo evangelico sullo sfondo del linguaggio
di Paolo noi non dovremmo pensare a che cosa fare in Quaresima, quasi fosse una
nostra gratificazione psicologica, ma dobbiamo imparare a dire: “Voglio
diventare il cuore innamorato di Gesù”. Allora la Quaresima è Quaresima,
abbiamo la sua sensibilità, e tutto questo è possibile entrando in Chiesa e
contemplando il Maestro attraverso quel silenzio del cuore, quello sguardo
degli occhi rivolto al Tabernacolo, con una personalità che si sente con-crocifisso
con Cristo per poterne gustare l'ebbrezza di resurrezione.
Questo sia
il mistero che vogliamo vivere questa mattina in modo che la Quaresima non sia
il preoccuparci di tante cose, ma la gustazione di questo Gesù che ci
trasfigura interiormente e ci dice: “Ama,
ragiona e vivi come me!”.
Questa sia la
bellezza che vogliamo portare a casa questa mattina in modo che il nostro
cammino quaresimale sia una grande liberazione interiore Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere, la
novità di Gesù. Questa sia la bellezza che vogliamo vivere e condividere questa
mattina nella certezza che quanto più ci innamoriamo di Gesù tanto più la
nostra vita diventa diversa, ritroviamo quell'armonia, quell'equilibrio, quella
potenza e sapienza di Dio che ci dice: Gesù è veramente in mezzo a noi perché
abita in ciascuno di noi.
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