DOMENICA 7 LUGLIO 2024
Ez 2, 2-5 2Cor 12,
7-10 Mc 6, 1-6
OMELIA
La bellezza della vita quotidiana è riscoprire lentamente il vero
volto di Gesù.
Se ci ponessimo noi stessi la domanda - che senso ha vivere nel
tempo e nello spazio? - la risposta sarebbe molto semplice: diventare alunni di
Gesù per poterlo veramente conoscere, in modo che si crei in noi quel desiderio
di eternità beata che è il senso portante della nostra vita.
Se ci ponessimo l'interrogativo - perché stiamo vivendo? - la
risposta è molto semplice: per attendere lentamente la visione gloriosa del Paradiso
e, per realizzare questa finalità, Gesù è il Verbo incarnato, è la parola del Padre
per ciascuno di noi.
È il rimprovero che Gesù rivolge ai suoi concittadini: nessun
profeta è accetto in patria sua.
Infatti cosa vuol dire che Gesù è profeta? Allora attraverso tre
semplici passaggi entriamo nella personalità di Gesù per coglierne in
profondità il mistero: Egli è profeta, innanzitutto perché è la parola del Padre
per noi.
Noi siamo stati creati per conoscere, amare e servire il Signore,
ma davanti a questa vocazione che c'è stata offerta, nasce in noi
l'interrogativo - come possiamo immedesimarci nel mistero di Gesù? - e allora
Gesù è profeta, è la parola del Padre per l'uomo in cammino nel tempo “Parla, Signore, perché il tuo servo ti
ascolta.”. Gesù è profeta perché ci indica la strada che dobbiamo seguire
per poter realizzare veramente la nostra storia. Ricordiamoci sempre che siamo
stati creati a immagine di Dio e quindi la bellezza della nostra vita è una
imitazione continua di un mistero di gloria. Fin dal mattino, tante volte ce lo
siamo detti, rende attento il mio
orecchio perché io ascolti come un iniziato, per cui Gesù è profeta perché
è parola del Padre per noi.
La bellezza di ascoltare è il gusto di imparare per cui il cristiano,
ogni giorno, si mette alla sequela di Gesù per imparare. Qual è la strada per
realizzare noi stessi? È la bellezza della fede. Camminare nella bellezza della
fede è imparare ogni giorno a conoscere il mistero di Gesù, perché, chi è Gesù?
È il sacramento dell'incontro tra Dio e l'uomo. Andare da Gesù per imparare ad
essere uomini, è una educazione costante all'interno della nostra esistenza,
diventare alunni di Colui che abita dentro di noi.
Ecco perché il cristiano considera Gesù profeta perché egli parla
del Padre, continuamente lo avvolge di quella luce luminosa che gli permette di
camminare ogni giorno in novità di vita.
Quando, nel cammino del tempo, ci poniamo la domanda: come
dobbiamo vivere oggi? La risposta di Gesù è molto semplice: “Ascoltatemi, diventate persone che si
lasciano plasmare dalla mia personalità perché io vi conduco al senso stesso
della vita!”: il Volto del Padre. Nati dal Padre, consegnati al Figlio
perché il Figlio ci possa veramente orientare al volto luminoso del Padre.
Cosa sarà l'eternità beata, se non entrare nella gustazione, per
sempre, della gioia del mistero di Dio? E allora Gesù è profeta non solo perché
ci parla del Padre, ma perché lentamente ci conduca nel tempo e nello spazio,
attraverso questa mera
Ma qual è il dramma dell'uomo storico? Se questa esperienza è
affascinante - perché la vita è attendere questo incontro finale - è che l'uomo
contemporaneo si pone una grossa domanda “come realizzare questo incontro?” e
allora dobbiamo superare tre tentazioni nelle quali l'uomo contemporaneo si viene
a trovare: pensare che la fede sia un insieme di feste che realizziamo
continuamente. Ma la costruzione di continue feste ci rende festaioli, non ci
introduce nella bellezza di questo cammino che ci porta al Padre.
Superare la tentazione di vedere il cammino della nostra esistenza
come una organizzazione di tante cose… Cosa devo fare? Mentre la bellezza è la
gustazione di una intimità! La bellezza della nostra vita è entrare nella
realtà del Cristo per essere veramente persone che vivono l'intimità del Padre.
E terzo aspetto dobbiamo superare la concezione che la nostra vita
sia un insieme di riti che poniamo.
In Paradiso non porremo tanti riti, la bellezza del Paradiso è
passare dal visibile storico all'Invisibile eterno, è quella sete di eternità
che ci dovrebbe caratterizzare e guidare continuamente. Gesù è profeta perché
ci dice: “Abbi la sensazione di essere in
rapporto continuo con il Padre!”
Ecco perché il cristiano è continuamente alunno di Gesù profeta, che
ci parla del Padre, ci guida nella via verso il Padre, diventa la porta che ci
apre gli orizzonti della bellezza della gloria.
Se noi volessimo entrare nella profondità della nostra vita essa è
tutta un'attesa di un mistero di gloria. Come Gesù aveva continuamente il
desiderio del Padre e l'obbedienza al suo volere è il senso della sua vita,
così la nostra vita è una continua attesa di questo incontro glorioso. Io credo
che tante volte nel cammino del nostro quotidiano dovremmo avere questa grande
sete il tuo volto, Signore, io cerco. Non
nascondermi il tuo volto. È la bellezza della nostra storia quotidiana,
immersi in un itinerario che lentamente ci porta a quel gaudio eterno che ci
avvolgerà, per tutto il cammino della nostra esistenza gloriosa. Ma allora come
possiamo camminare in questo Itinerario che ci apre orizzonti gloriosi? Innanzitutto
prendere coscienza che Gesù sta camminando con noi, egli è nella nostra storia
e nella nostra vita, egli ci illumina continuamente e ci parla del Padre… È la
bellezza dell'essere discepoli.
In certo qual modo è la stessa espressione di Filippo a Gesù mostraci il Padre e ci basta! Entrare
in questo meraviglioso orizzonte che avvolge la nostra vita e allora, se noi
abbiamo questo principio di fondo nel cammino della nostra storia, cos'è la
vita? Gesù ci dice: “Attendiamo…” Un'attesa gloriosa, lentamente camminiamo
verso questa pienezza di vita quando Dio sarà tutto in ciascuno di noi e noi
verremo profondamente trasfigurati.
E allora l'ultimo passaggio per camminare in questo orizzonte:
abbracciare sempre l'Infinito. La nostra esistenza è entrare in quell'Infinito
che dà senso alla nostra vita quotidiana. Ecco la tristezza di Gesù, il quale
si rammarica che i discepoli non gli credono, perché impediscono a Gesù di
guidarli verso la bellezza della vita. Credo che Gesù meravigliandosi della loro
incredulità dica a tutti noi: “Lasciatevi
affascinare dalla mia persona, ascoltate la dinamica del mio cuore, mettetevi
in cammino per giungere a quella visione eterna nella quale potremo veramente
essere pienamente noi stessi”. Gesù è profeta, non rifiutiamolo, come hanno
fatto i suoi contemporanei, abbracciamolo continuamente nel cammino della
nostra esistenza, Egli ci guida verso la pienezza della gloria. In certo qual
modo dovremmo contare i giorni che ci attendono per giungere a questa pienezza
di vita quando Dio sarà tutto in ciascuno di noi.
È quello che vogliamo vivere e che desideriamo vivere in questa Eucaristia.
La bellezza di ritrovarci nella comunione è accogliere Gesù che ci
dà il suo pane della vita.
Ora Gesù ci dà il pane della vita perché cresciamo in questo
desiderio…
“Quando Padre
potrò vedere il tuo volto e gustare quella pienezza del tuo amore che
realizzerà fino in fondo i desideri più profondi del nostro cuore?”.
Gesù è profeta perché ci prende per mano e ci porta al Paradiso, ci
porta quella visione del Padre che è la nostra eternità gloriosa. Morire è
aprire gli occhi a una pienezza di luce che avvolgerà tutta la nostra esistenza
in un cantico di lode.
Gesù è profeta che ci indirizza in questa meravigliosa strada.
Viviamo così questa Eucaristia in modo che quando giungerà il
nostro momento per passare all'eternità beata, il nostro cuore si inebri di una
presenza gloriosa che ci farà vivere fino in fondo di questa gioia eterna dove
Dio sarà tutto in ciascuno di noi, per regalarci quella bellezza di vita che è
il Paradiso, che nel sacramento incomincia e che nella visione avrà la sua
pienezza di gaudio gloriosa.