15 dicembre 2024

III DOMENICA DI AVVENTO (ANNO C) - Gaudete -

DOMENICA 15 DICEMBRE 2024

Sof 3,14-18      Fil 4,4-7      Lc 3,10-18

OMELIA

La Chiesa lentamente ci sta preparando al grande incontro con il Signore e sullo sfondo dei testi di Isaia appare oggi la figura di Giovanni il battezzatore, secondo un principio che caratterizza l'annuncio del Vangelo: per poter accogliere il Cristo occorre diventare alunni di Giovanni il battezzatore. Solo chi entra nella sua intensa spiritualità può veramente accogliere il Maestro. Ma qual è il senso della figura di Giovanni il Battista? Si potrebbe racchiudere tutto il suo ministero con una parola: egli è chiamato a generare il desiderio della salvezza.

Una delle cose che noi dovremmo riuscire a cogliere nel cammino della nostra vita è la bellezza del desiderare; l'uomo è un desiderio vivente e la sua storia è un camminare continuo in questo orizzonte. Ma come Giovanni genera questo desiderio? E allora avvertiamo in noi l'esigenza di un battesimo di acqua per poter essere poi battezzati in Spirito Santo e fuoco. Ma che cos'è il battesimo di acqua che caratterizza Giovanni e che caratterizza la vita di ogni discepolo?

Quando l'evangelista Giovanni vuole evidenziare la novità di Gesù ci dice che è l’essere battezzati in acqua e Spirito Santo, perché che cos'è l'acqua? Allora tre passaggi ci possono aiutare ad entrare in questo tipo di esperienza: l'acqua indica la sete, l'acqua indica la purificazione, l'acqua sottolinea la novità del cuore umano. Innanzitutto l'esperienza dell'acqua come intenso desiderio.

Se si potesse definire con una parola il tempo dell'avvento potremmo dire che esso è il tempo dell'uomo che desidera. L'uomo sono i suoi desideri. L'incontro con il Maestro divino parte dalla consapevolezza che si radica nel nostro spirito che senza il Signore noi non possiamo vivere, ma questo Signore senza del quale non possiamo vivere, lo dobbiamo intensamente desiderare.

Non è ovvio l'incontro con Gesù. Ecco perché appare al nostro orizzonte la figura di Giovanni il battezzatore che ci fa desiderare, essere persone che vedono nel Battista colui che ci indica la strada per poter camminare in novità di vita. Ecco il primo elemento che dobbiamo intensamente ritrovare: la gioia del desiderio. Desiderare Gesù. E quando noi entriamo in questa esperienza entriamo in un profondo cammino. Gesù è il fascino del nostro cuore.

Giovanni attraverso l'annuncio del battesimo di acqua vuole immetterci in questo grande desiderio: il Signore sia il criterio della nostra vita e allora, se noi partiamo da questa prima sottolineatura, noi ci accorgiamo in modo molto semplice che la bellezza della fede è camminare seguendo il Signore, desiderandolo con tutte le nostre forze. Vedete non è facile seguire Gesù se non c'è nel nostro cuore questa intensa volontà di fare di lui il Maestro che ci prende per mano, ci guida e ci illumina in modo costante e lo possiamo veramente seguire! E allora, essere battezzati nell'acqua, vuol dire entrare in un itinerario nel quale ognuno di noi ritrova veramente se stesso.

Una sete che deve essere dissetata attraverso il desiderio di Gesù. Il cristiano è un desiderio vivente della bellezza del Maestro. Infatti, se guardiamo attentamente la nostra vita, noi ci accorgiamo di una cosa molto bella: noi siamo persone che innamorate della bellezza della vita, continuamente si pongono in cammino per poter imitare Gesù. Giovanni il battezzatore ci apre a questo orizzonte.

E allora se noi partiamo da questo principio, la bellezza della nostra vita è camminare e crescere ogni giorno nella percezione che lui, Gesù, è il desiderio dei nostri desideri. Ecco perché si passa dal battesimo di acqua di Giovanni al battesimo di Spirito Santo e fuoco di Gesù. Il desiderio diventa realizzazione, il cammino ci porta ad un traguardo, l'esperienza esistenziale di tutti i giorni diventa un incontro trasfigurante.

Ecco perché è bello essere discepoli di Giovanni perché orienta la nostra vita verso la pienezza della gloria.

E allora come possiamo camminare? La soluzione è molto semplice: crescere nel desiderare il volto di Gesù. Quando Signore ti potrò vedere? Quando ti potrò incontrare? Quando diventerai il senso portante della mia storia?

E lui, Gesù, ci dice: “Segui Giovanni, abbi sete della mia persona, riscopri nel quotidiano la gioia di camminare in novità di vita!” Ecco perché il cristiano è un assetato del volto di Gesù. Questa è la bellezza feconda del nostro cammino e allora, se noi ci ponessimo in questo orizzonte, la nostra storia si proietta sempre in avanti, si va verso questo grande mistero, Gesù che entra nel nostro cuore e ci dice: “Godi la bellezza del dono della salvezza!”

Camminiamo in questa direzione con tanta fiducia e tanta speranza, il Signore viene per dissetare questa nostra sete di novità, questo desiderio di bellezza, questa intensità di relazione per essere veri ed autentici. E allora andiamo incontro a Gesù con questa certezza, che non saremo delusi, egli disseterà la nostra voglia di vita, ci darà la gioia di camminare in novità, ma soprattutto ci darà quel gaudio interiore che ci permette di gustare il dono della novità che viene dall'alto. Chi segue Giovanni incontrerà Gesù, chi imita Giovanni vivrà la presenza del Maestro, chi in Giovanni vede il criterio della sua vita verrà veramente salvato.

Questo sia il cammino che vogliamo intensamente percorrere certi che, quando Gesù è con noi e camminiamo con lui, la nostra vita è totalmente nuova. Viviamo di questa sete, facciamoci dissetare da Gesù e allora con Giovanni potremmo camminare in autentica novità di vita.

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