31 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Benedetta tu tra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!” 

Il cuore credente sa leggere gli avvenimenti quotidiani come la fecondità divina nella storia di tutti i giorni. È quel senso di speranza che anima chi cammina nella fede. 

Padre, da te procede il cammino della storia della salvezza. In Gesù tutto diventa una tua benedizione per seminare speranza nel cuore umano. Illuminaci con il tuo Spirito Santo perché sappiamo vivere nella fiducia che viene da te e riusciamo a regalare sempre speranza. AMEN

30 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Va' la tua fede ti ha salvato!” 

La creatura costruisce la propria esistenza attraverso rapporti di fiducia con i propri simili. In questo atteggiamento cresce nella speranza affrontando la storia quotidiana con tanto coraggio, superando ogni paura.

Padre, nella persona di Gesù il nostro cuore ritrova sempre speranza e coraggio nell’affrontare il mistero della vita quotidiana. Avvolgici nella nube dello Spirito Santo perché possiamo vivere nel tuo amore rendendo sempre più feconda la nostra fede. AMEN

 

29 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato.” 

La gioia della vita sta nella cultura della gratuità e della gratitudine. Qui scopriamo la grande bellezza della libertà del cuore dove si canta la bellezza della vita. 

Padre, donaci sempre la libertà del cuore per accogliere il mistero del Maestro e per poterne gustare la grandezza. Lo Spirito Santo ci tenga sempre aperti alla tua misteriosa volontà per poterla accogliere e per crescere nella docilità a ciò che desideri. AMEN

 

28 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Non c’è nessuno che abbia lasciato tutto… che in questo tempo non riceva cento volte… e la vita eterna nel tempo che verrà.”

Il fascino di Gesù, il mistero della sua persona, il cammino verso la gloria sono valori che animano il cuore di ogni discepolo che si lascia attirare nella bellezza del volto del Maestro. In lui c’è la pienezza della vita e l’apertura gloriosa nell’eternità beata, vera meta della beata eternità. 

Padre, avvolgici nella luminosa bellezza di Gesù, facendoci vivere come egli è vissuto; in lui vogliamo costruire ogni istante della nostra esistenza per poter crescere nel desiderio di quella luminosità eterna che farà brillare eternamente le nostre persone in un canto di gioia infinita ed inesauribile. AMEN

 

27 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Quanto è difficile, per quelli che possiedono ricchezze, entrare nel regno di Dio!” 

La concentrazione sulla persona di Gesù si pone al centro della vita di ogni discepolo. In tale atteggiamento egli vive la libertà del cuore ed è docile alla volontà divina per gustare l’autenticità evangelica della propria esistenza. 

Padre, il tuo Figlio Gesù ci attira a sé perché possiamo progressivamente assimilare la sua mentalità. Il suo cuore palpita in ciascuno di noi perché viviamo come lui. Lo Spirito Santo ci guidi in questo cammino perché possiamo giungere a contemplare la tua gloria. AMEN 

26 maggio 2024

SANTISSIMA TRINITÀ - SOLENNITÀ - ANNO B -

DOMENICA 26 MAGGIO 2024

Dt 4,32-34.39-40      Rm 8,14-17      Mt 28,16-20

OMELIA

Il cammino che abbiamo percorso nel tempo pasquale ci ha fatti crescere nella coscienza che Cristo è il centro della nostra vita, lo Spirito Santo l'anima delle nostre scelte, il Padre meta della nostra storia, per cui celebrando la bellezza dell'essere Chiesa nella festa di Pentecoste, abbiamo goduto di vivere del mistero della Santissima Trinità.

È molto bella la definizione che San Cipriano ci ha dato della Chiesa “popolo riunito nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”. La Chiesa è una comunione nelle tre Persone Divine per cui, la Chiesa, celebrando la festa della Santissima Trinità vuol farci riscoprire la gioia di essere la Trinità vivente. Ecco perché il testo che abbiamo ascoltato dal Vangelo di Matteo ci ha detto che noi siamo stati battezzati nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Il cristiano è la Trinità vivente, è l'originalità della bellezza della nostra fede: l'unità di Dio nella Trinità delle tre persone. Ma cosa vuol dire che noi siamo in Cristo Gesù, nello Spirito Santo, per essere il luogo delle meraviglie del Padre?

Cerchiamo insieme di vedere l'agire delle tre Persone Divine nella nostra vita.

Noi siamo stati educati a vivere nella Santissima Trinità. Il segno di Croce che ci accompagna nella vita, che ci accompagna nei riti, che ci accompagnerà nel momento in cui moriremo è il senso della nostra vita: creati nel Padre e dal Padre camminiamo imitando il figlio Gesù, nella forza, nella potenza dello Spirito Santo. Innanzitutto la bellezza di essere nel Padre.

Una delle difficoltà dell'uomo di oggi è riconoscersi nella realtà del Padre, fonte della nostra vita. Infatti, quando è stato chiesto a Gesù - insegnaci a pregare - noi abbiamo imparato a dire: Padre! È la bellezza della nostra storia, essere nella certezza di essere del Padre.

E questo senso della paternità di Dio noi lo ritroviamo attraverso uno stile di vita: siamo creati dal Padre che accompagna tutta la nostra vita, egli è la fonte della nostra storia.

È quello sguardo rivolto verso l'alto che accompagna il cammino della nostra quotidianità: essere nella luminosità del Padre, essere nella sua creatività, essere creature nelle quali il Padre compie le sue meraviglie. E il Padre, nel suo amore, ci ha regalati al Figlio.

Una delle domande che tante volte nascono in noi è: come noi possiamo veramente entrare nella realtà del Padre? E allora il Padre ci regala al Figlio perché il Figlio ci educhi ad avere sempre questa concezione del Padre come criterio portante della nostra storia.

Quando il discepolo chiede a Gesù - insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli - Gesù ci dice: quando pregate dite: Padre! È andare alla fonte della nostra esistenza.

Il Signore nel cammino della nostra vita ci insegna sempre a dire: Padre!

Entrare in quella intimità fontale della nostra esistenza che è tutta racchiusa nel Padre. Ecco perché Filippo, ascoltavamo nel tempo di Pasqua, rivolgendosi a Gesù gli dice: insegnaci a conoscere il Padre e ci basta. Dire “Padre” è riempire la nostra esistenza anzi, e questa è la bellezza che la tradizione evangelica ci regala, Gesù ci dice: quando pregate dite Abbà! Padre, perché in quel momento abbiamo il sapore di Gesù che si rivolge al Padre. Dire “Padre” è gustare la relazione meravigliosa Padre e Figlio.

Si racconta nella vita di San Francesco d'Assisi che egli fece una gara con un suo confratello - quanti Padre nostro avrebbero detto nel cammino da Assisi alle carceri - e arrivati alle carceri il discepolo disse il numero di volte che aveva recitato il Padre nostro. San Francesco disse: “Ho detto Padre e mi sono bloccato…”. È la gioia di entrare nel mistero della vita che nasce dal Padre e che il Figlio ci regala continuamente.

È molto bello nel cammino della nostra vita percepire questa relazione meravigliosa tra il Padre e il Figlio che è il senso della nostra vita e, tutto questo, nella esperienza dello Spirito Santo.

Lo Spirito opera in noi, respira in noi, lo Spirito Santo è la capacità di camminare nella storia della vita quotidiana.

Uno dei problemi dell'uomo contemporaneo è il senso della sua solitudine; ora Gesù insegnandoci a dire il Padre nostro ci inserisce in una meravigliosa comunione trinitaria.

Padre, sia santificato il tuo nome. Padre, venga il tuo regno. Padre, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra, Padre! In certo qual modo è riempire la nostra vita di questa pienezza che è il Padre creativo della nostra storia. Diciamo “Padre” e la nostra esistenza sarà profondamente rinnovata e rigenerata. E Gesù ci insegna a imitare la sua vita di oblazione, il Padre ci regala a Gesù. Ricordiamo sempre la bella espressione di Gesù nell'ultima cena Ho fatto conoscere il tuo nome agli uomini che mi hai dato… Erano tuoi e li hai dati a me.

La bellezza della nostra vita è vivere la circolarità esistenziale Padre e Figlio nel respiro dello Spirito Santo che è creativo nella nostra vita. Ecco perché la festa della Santissima Trinità è la festa in cui noi ritroviamo la bellezza e il gusto della nostra storia: immersi nel Padre, imitiamo il Figlio nella potenza creatrice dello Spirito Santo. La nostra vita dalla Trinità alla Trinità attraverso la gioia di accoglierne tutta la grandezza.

Penso che se noi riuscissimo a cogliere tale verità ritroveremmo l’originalità della nostra vita che è nient’altro che un alimentare la vita divina che è in noi. Nel Padre viviamo, nel Figlio imitiamo la bellezza di amare, nello Spirito Santo il gusto di essere una fecondità comunionale: è la bellezza a cui veniamo richiamati dalla Chiesa oggi. E allora ogni volta che noi entriamo nelle solitudini esistenziali diciamo Padre, sentiremo il Figlio e gusteremo la creatività dello Spirito Santo.

Questa è la bellezza della vita: essere immersi in una comunione divina.

E allora celebrando questi Divini misteri noi entriamo nella vita delle tre Persone Divine.

Nel momento in cui faremo la comunione il Padre ci regalerà il Figlio e saremo immersi nella fecondità dello Spirito Santo, la vita divina che ci ricrea continuamente e ci dà la capacità di essere veri e autentici.

Camminiamo in questa luce in attesa di quel grande mistero che ci attende alla fine della nostra vita, ricordiamo sempre la bella preghiera con la quale noi siamo stati battezzati nella liturgia antica e che noi ripetiamo nel giorno in cui moriremo, dove noi diremo sempre la bellezza di essere nel Padre che ci ha creati, nel Figlio che ci ha redenti, nello Spirito Santo che ci ha rigenerati. Questa sia la vita, la verità, la gioia della nostra storia, la Trinità beata anima delle nostre persone e nel Padre viviamo, nel Figlio imitiamo, nello Spirito Santo creiamo.

Questa sia la bellezza della festa di oggi che non è capire - uno in tre, tre in uno - ma è gustare una vitalità, una presenza che ci rinnova continuamente e che diventa per noi una grande attesa quando, nella Trinità, lasceremo questa vita e gusteremo il volto luminoso del Padre che ci dirà: “Vieni alla mia destra con il mio Figlio per gustare quella comunione gloriosa che sarà la bellezza dello Spirito Santo”.

 

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo."

La relazione con le tre Persone divine rappresenta il cuore della vita di ogni umana creatura. In loro l’uomo è veramente se stesso e affronta in verità la propria storia. 

Padre, nel tuo Figlio Gesù ogni umana creatura ritrova veramente se stessa e sa gustare la propria esistenza. Lo Spirito Santo ci doni sempre questa comprensione della nostra identità per camminare in novità di vita ogni giorno. AMEN

 

 

25 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Lasciate che i bambini vengano a me.” 

L’immagine dei bambini ci porta alla comprensione del dono della fede come fascino semplice e ammirato del bello, in una disponibilità ad accogliere la bellezza misteriosa della vita. 

Padre, donaci la gioia di vivere la semplicità gioiosa dei fanciulli nell’aderire alla persona di Gesù, Maestro di vita. Lo Spirito ci guidi sempre in questo cammino interiore per lasciarci plasmare dal suo mistero. AMEN

24 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Dunque l’uomo non divida quello che Dio ha congiunto” 

Al centro della storia di ogni uomo c’è una misteriosa volontà divina che orienta le scelte di ogni creatura umana. È nell’obbedienza al progetto del Creatore che la persona opera le scelte quotidiane della propria esistenza.

Padre, creando l’uomo e la donna hai scritto nella loro natura le leggi che regolano le loro esistenze. In Cristo Gesù ci hai donato la pienezza per vivere questo mistero. Lo Spirito Santo ci aiuti a leggerlo con purezza di cuore perché tutto sia nel mistero della tua luminosa volontà. AMEN

 

23 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Abbiate sale in voi stessi e siate in pace gli uni con gli altri”

Un richiamo che rende feconda la nostra esistenza si esprime nella viva consapevolezza che siamo un dono da regalare ai fratelli per generare uno stile fraterno di profonda comunione. Una vera vita interiore genera sempre un mondo nuovo. 

Padre, la presenza quotidiana di Gesù nella nostra esistenza rappresenta la fonte feconda della nostra speranza e il punto di partenza per la costruzione di una vita fraterna. Lo Spirito Santo ci rinnovi in questa ricchezza interiore perché sappiamo regalare armonia spirituale ad ogni fratello. AMEN 

22 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Chi non è contro di noi è per noi”

Il cuore impara ad amare con una costante apertura di spirito che sa leggere il positivo nel cuore di ogni fratello. Tale modo di lettura del reale genera sempre tanta speranza. 

Padre, in Gesù ci fai respirare la vita e ci apri orizzonti di serenità e di fiducia.  Aiutaci a camminare nella storia con la positività del cuore. Lo Spirito Santo ci guidi con questa visione del quotidiano perché possiamo gustare la storia di tutti i giorni. AMEN

 


21 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti.” 

La fecondità di ogni rapporto fraterno sta nella volontà di un fecondo ascolto di chiunque la provvidenza ci faccia incontrare. L’apertura del cuore evidenzia la profonda libertà dello spirito umano nell’accoglienza di ogni fratello. 

Padre, guidaci nella viva imitazione del tuo Figlio Gesù che è venuto tra noi per porsi a servizio di ogni umana creatura. Lo Spirito Santo ci aiuti in tale cammino interiore in modo che ogni fratello trovi in noi la vera ospitalità evangelica. AMEN

 

20 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Poi Gesù disse al discepolo: “Ecco tua madre!” E da quell’ora il discepolo la prese con sé. 

La Chiesa vede in Maria il modello per costruire evangelicamente la vera figura della vocazione ad essere discepoli. È la figura materna della Madonna. 

Padre, grazie per il dono che Gesù ci offre: aver Maria come madre. La sua presenza è fonte di continua speranza per il nostro cuore credente. Lo Spirito Santo renda fecondo tale meraviglioso dono mentre costruiamo nello stile del Vangelo la nostra esistenza quotidiana. AMEN

 

19 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Quando verrà il Paraclito… egli darà testimonianza di me.”

Lo Spirito Santo nel suo agire rende sempre attuale e feconda la presenza ecclesiale di Gesù perché possiamo essere sempre più ricercatori del volto del Padre in un itinerario di grande comunione. 

Padre, la presenza di Gesù nel tempo della Chiesa rappresenta la costante fecondità dello Spirito Santo che genera una continua comunione. In questo appare la bellezza della comunione che anima la vita ecclesiale, in attesa della pienezza della gloria. AMEN 

 

DOMENICA DI PENTECOSTE – MESSA DEL GIORNO – ANNO B -

DOMENICA 19 MAGGIO 2024

At 2,1-11       Gal 5,16-25      Gv 15,26-27; 16,12-15

OMELIA

Il tempo pasquale ci ha focalizzati nella attenzione alla persona di Gesù. La sua persona è diventata il senso portante della nostra esistenza, ma questo mistero che avvolge la comunità cristiana è un mistero di pienezza di Spirito Santo, ed è quello che la festa di Pentecoste ci offre: lo Spirito Santo riempie la comunità cristiana e la rende sacramento di vita nuova.

Lo Spirito Santo ci è stato regalato la mattina di Pasqua. Gesù risorto, apparendo ai discepoli, disse: «Ricevete lo Spirito Santo; a chi rimetterete i peccati saranno rimessi e a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi». Questo Spirito Santo ha operato nel tempo di Pasqua perché ci innamorassimo sempre di più di Cristo. Ora, nella festa di Pentecoste, c'è l'esuberanza della pienezza dello Spirito Santo: è la rivelazione del mistero della Chiesa, una comunità innamorata di Cristo che sotto l'azione dello Spirito proclama le meraviglie dell'amore del Signore.

La Pentecoste è la festa della comunità come comunità.

Infatti se noi guardiamo attentamente come l'evangelista Luca descriva la Pentecoste noi ci accorgiamo che la parola fondamentale della Pentecoste è la parola “pienezza” - quando stavano compiendosi i giorni della Pentecoste lo Spirito riempì tutta la casa dove si trovavano ed essi, i discepoli, pieni di Spirito Santo proclamavano le meraviglie di Dio -.

La Pentecoste è la rivelazione del mistero della Chiesa come luogo di comunione fraterna. Ecco perché la bellezza della Pentecoste è chiamata la festa della comunità cristiana, che ritrova il gusto e la bellezza della fraternità. E allora questa bellezza della Pentecoste come luogo di comunione ci fa dire che lo Spirito Santo è comunione fraterna nel cammino della storia.

Noi, spesse volte, quando parliamo di Spirito Santo abbiamo una concezione molto individualistica: lo Spirito Santo m'illumina, lo Spirito Santo mi guida, lo Spirito Santo è la forza, lo Spirito Santo è la capacità di conoscere Gesù; ma, se guardiamo attentamente, la bellezza dello Spirito Santo è la fraternità.

Dovremmo, in certo qual modo, utilizzare un trinomio:

dalla comunione trinitaria,

la comunione ecclesiale,

per regalare agli uomini la gioia della fraternità.

Questa è la Pentecoste: vita trinitaria, vita ecclesiale, vita di comunione!

È interessante se guardiamo attentamente il Vangelo di Giovanni - ed è il testo che abbiamo udito dal Vangelo - che noi ci accorgiamo che la bellezza dell'essere cristiani è la fraternità “e tutti uscivano proclamando le meraviglie di Dio”, l'entusiasmo nella comunione che diventa la bellezza della Pentecoste  e allora, in questa pienezza di tempo, di spazio e di personalità interiore, la Pentecoste è un canto di comunione perché lo Spirito Santo [i tre aspetti che noi dovremmo continuamente tener presenti], vive della comunione delle tre Persone Divine, condivide la sua comunione con l'umanità intera perché ogni gesto divenga gesto di comunione.

È un passaggio di qualità che la liturgia ci offre e che tante volte non appartiene al nostro stile molto personalistico e individualistico. Celebrare la Pentecoste è essere un cuor solo ed un'anima sola per rendere partecipi gli uomini tutti di questa vita fraterna che è la Trinità e che diventa l'anima del nostro cammino quotidiano.

 La Pentecoste è spirito di comunione. Se guardiamo attentamente il brano degli Atti degli Apostoli ciò che ha affascinato quelle persone che avevano assistito a quell'evento tutti parlavano la stessa lingua, tutti capivano le stesse parole, linguaggi diversi lingua unica: la comunione nello Spirito Santo! E questo è il mistero della Chiesa.

Non per niente nelle comunità cristiane oggi si celebra la festa della ecclesialità della salvezza: siamo comunione! Ecco perché la bellezza della festa di Pentecoste è ritrovare questo elemento fondamentale della nostra esistenza: siamo fratelli, sorelle che vivono del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo in attesa di quella grande comunione che sarà la Gerusalemme del cielo.

È molto bello come Papa Benedetto, parlando della fede, dice che la fede è la sintesi di due valori fondamentali: essere amici di Gesù e godere con i fratelli del Risorto.

Egli fa una sottolineatura alla quale noi tante volte non prestiamo tanta attenzione: la Chiesa non è una società sociologica. La Chiesa è una comunione trinitaria dove, nello Spirito Santo, creiamo continua comunione a immagine del rapporto all'interno delle tre Persone Divine.

Questa è la Pentecoste “e tutti proclamavano le meraviglie di Dio!”.

Chi sono questi uomini?

La bellezza della Chiesa non è “fare”, ma “gustare una fraternità”. Questa è la bellezza della festa di Pentecoste!

E allora chiediamo allo Spirito Santo che è comunione all'interno della Trinità di renderci partecipi di questa bellezza, essere fratelli e sorelle in cammino verso la Gerusalemme del cielo nella convinzione profonda che la bellezza della nostra vita è essere un cuor solo ed un'anima sola! È la grande visione di Chiesa che l'evangelista Luca ci offre nei suoi sommari era un popolo solo, un'anima sola, un popolo in cammino verso la gloria del cielo. La Pentecoste è celebrare fraternità.

E allora chiediamo allo Spirito Santo che ci doni questa bellezza di fraternità superando il peccato di individualismo che l'apostolato tante volte pone in atto, per ritrovare il gusto di essere quel popolo solo in cammino verso la Gerusalemme celeste quando, nella Trinità beata saremo un popolo solo, un'unica comunità che canta le meraviglie di Dio per tutta l'eternità beata.

 

18 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi."

La comunità cristiana è il sacramento della presenza del Cristo nel cammino verso la pienezza della gloria. In essa si vive nell’attesa della trasfigurazione nella luminosità del cielo. 

Padre, la gioia d’essere discepoli del Cristo ci spinge portare avanti il nostro sguardo verso la pienezza della gloria eterna. Illuminaci con la forza dello Spirito Santo perché siamo sempre fratelli orientati alla bellezza del paradiso. AMEN Alleluia

 

17 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Gesù detto questo aggiunse: “Seguimi”

Chi ha lo sguardo del cuore a Gesù ascolta sempre il suo invito a seguirlo per gustare il vero senso della vita.

Padre, rendi il nostro cuore attento alla persona di Gesù per incarnare il suo amore in ogni situazione che la vita presenta. Lo Spirito Santo ci segua in questo cammino quotidiano. AMEN 

 

16 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Consacrali nella verità. La tua parola è verità.”

Il cuore di Gesù è innamorato dell’uomo e vuole renderlo partecipe del mirabile mistero della comunione divina. La bellezza della fede sta nel crescere in un processo di autentica fratellanza. 

Padre, il tuo Figlio Gesù ci vuole rendere partecipi del mistero della tua comunione divina. Apri il nostro cuore a tale meravigliosa esperienza. Lo Spirito Santo ci guidi in questo itinerario perché la nostra esistenza si apra ai favolosi orizzonti del tuo mistero. AMEN 

15 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Consacrali nella verità. La tua parola è verità.” 

Il cuore di Gesù è innamorato dell’uomo e vuole renderlo partecipe del mirabile mistero della comunione divina. La bellezza della fede sta nel crescere in un processo di autentica fratellanza. 

Padre, il tuo Figlio Gesù ci vuole rendere partecipi del mistero della tua comunione divina. Apri il nostro cuore a tale meravigliosa esperienza. Lo Spirito Santo ci guidi in questo itinerario perché la nostra esistenza si apra ai favolosi orizzonti del tuo mistero. AMEN 

14 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“La mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena.”

La bellezza di vivere accogliendo Gesù fonda la nostra esistenza. Egli penetra le fibre del nostro essere e le rende sacramento del suo amore veramente inesauribile. 

Padre, tu ci doni il tuo Figlio Gesù per donare pienezza alla nostra persona e per ricrearla nella sua grandezza divino-umana. Rigeneraci con il tuo Spirito Santo perché sappiamo respirare l’eterno mentre siamo in cammino nel tempo. In tal modo possiamo pregustare l’incontro glorioso del paradiso con tutti i nostri fratelli. AMEN

13 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!” 

La presenza di Gesù nel tempo della Chiesa rappresenta una fonte di coraggio e di speranza perché in lui il mondo delle tenebre viene sconfitto e si è avvolti di una grande luce. 

Padre, la figura del Maestro divino rappresenta la forza invincibile nelle tribolazioni quotidiane. In lui scopriamo la forza dello Spirito Santo che semina sempre speranza e grande fiducia. Illuminaci sempre e guidaci verso la bellezza di vivere nel tuo amore. AMEN

12 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

"Il Signore agiva insieme con loro."

Il Risorto è attivo nella storia dell’umanità perché agisce in ogni persona e genera comunione fraterna, quando il cuore è veramente aperto alla bellezza della vita. 

Padre, donaci la gioia di avere il cuore sempre aperto alla presenza attiva del tuo Cristo per crescere nella tua comunione. Lo Spirito Santo ci prenda per mano per introdurci nella tua intimità e per gustare la gioia della vita vera. AMEN

 

ASCENSIONE DEL SIGNORE - ANNO B -

DOMENICA 12 MAGGIO 2024

At 1,1-11      Ef 4,1-13      Mc 16,15-20

OMELIA

Il cammino pasquale ci ha lentamente condotti nella personalità di Gesù risorto.

Il fascino della sua persona ha preso la nostra vita e ci ha dato una grande gioia: essere con lui, conoscerlo, gustare la sua creatività ed essere persone di grande speranza. Entrare nella personalità del Maestro è gustare il suo mistero e trovare la bellezza della vita, al di là del travaglio di tutti i giorni. Ora la Chiesa ci presenta oggi il compimento della vita del Maestro, il mistero della sua assunzione alla destra del Padre, come ha detto molto bene l'evangelista Marco che abbiamo poc’anzi sentito: fu elevato in cielo e sedette alla destra di Dio.

Ora, questa è la grande meta della sua vita: egli, uscito dal Padre è venuto nella storia, e nella storia ha regalato all'umanità la nuova vita per poi ritornare al Padre. Ricordiamo sempre le belle espressioni di Gesù nel discorso del Vangelo di Giovanni Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre e noi con lo sguardo del cuore stiamo seguendo il Maestro nella sua salita alla destra della gloria di Dio e noi ritroviamo in questo itinerario il senso della nostra vita: usciti dal Padre anche noi dalla nostra natura umana siamo stati creati. In questo nostro cammino gustiamo la presenza del Maestro e cresciamo giorno per giorno nella bellezza dell'eternità beata, come desiderio più profondo del nostro cuore.

Ma su che cosa si è fondata questa ascensione di Gesù che biblicamente noi chiamiamo assunzione, poiché Gesù è stato elevato alla destra del Padre come compimento del suo mistero pasquale? E allora ci accorgiamo di una realtà molto semplice: Gesù ha costruito la sua esistenza sempre in comunione con il Padre; egli lo ricercava continuamente, si ritrovava nella preghiera in contatto con lui e, in questo dialogo orante, ne comprendeva la volontà e si poneva in stato di grande obbedienza. La sua vita era il Padre, uscito dal Padre, tornato dal Padre e il Padre è la meta della sua esistenza.

Ecco la bellezza del discepolo che ha lo sguardo rivolto verso l'alto e che nel momento in cui guarda verso il Signore fà una grande scoperta che noi dovremmo ritrovare continuamente nella nostra vita: Gesù non ci ha lasciati, è salito al Padre, ma è rimasto in mezzo a noi. Un'osservazione che emerge chiaramente dal brano evangelico di questa mattina è che i discepoli non sono tristi nel momento in cui egli va dal Padre, sono contenti perché Gesù rimane in mezzo a loro. Infatti nel brano dell'evangelista Marco troviamo questa espressione il Signore agiva insieme con loro e confermava la parola con i segni che la accompagnavano. Gesù salito alla destra del Padre è ovunque nel cammino della nostra vita, egli è un glorioso che luminoso accompagna la nostra storia e, in questo, noi troviamo il grande itinerario della nostra storia, della nostra esistenza, siamo persone che vengono chiamate continuamente a entrare in questo grande mistero: la gloria del paradiso!

La cultura di oggi per tanti motivi non sa più aprire orizzonti così vasti al suo sguardo, l'uomo di oggi corre, è preoccupato di tante situazioni e non si pone la domanda: ma qual è la meta della mia esistenza? Perché sono nato?

E allora creati da Dio, camminiamo con Gesù, per poter veramente giungere con Gesù a contemplare la gloria del Padre. La bellezza della nostra vita è un itinerario verso un grande mistero di gloria. Noi qualche volta dimentichiamo questo itinerario e ci appesantiamo con le situazioni storiche che travolgono il nostro quotidiano, dimenticando questa bellezza che ci affascina, ci attira, anzi guardando Gesù diciamo: “In lui si è realizzato quello che noi lentamente riusciamo a gustare nel cammino quotidiano”. Sarà bello quando chiuderemo gli occhi alla storia e li apriremo sull’eternità beata e lì godremo di quella visione che ci affascinerà per tutta la nostra esistenza, è la bellezza della nostra vita, camminare nel tempo per respirare continuamente in un profondo desiderio quella eternità beata che avvolge continuamente la nostra vita.

Ecco perché dobbiamo stare con Gesù, avere lo sguardo a lui rivolto e vivere ogni frammento del nostro cammino quotidiano in quest'ottica di eternità beata. Ecco perché biblicamente non parliamo di ascensione ma di “assunzione”, Gesù è stato elevato alla destra del Padre perché ha fatto del Padre la sua storia quotidiana. Come sarebbe bello se noi fin dal mattino dicessimo:”Padre nelle tue mani consegno il mio spirito e voglio farmi accompagnare dalla tua presenza per giungere alla sera in quella luminosità eterna che ci fa dormire nella pace della Trinità beata”.

Questo sia il grande mistero che si spalanca davanti ai nostri orizzonti questa mattina nella celebrazione della festa della “Assunzione di Gesù al cielo” che noi teologicamente chiamiamo Ascensione in forza della sua divinità. Prendendo questo come oggetto, la domanda che ci poniamo e che diventa lo stimolo per la nostra vita quotidiana è: come possiamo camminare verso questa pienezza di gloria? Come ci possiamo incamminare verso questo paradiso che ci attira continuamente?

Gesù, e lo abbiamo pregato il giorno della Pasqua di Risurrezione, ci ha riaperto le porte del cielo. Lui cammina con noi nel tempo per introdurci in questa bellezza e allora dobbiamo vivere due parole per poter camminare verso questa pienezza di gloria: fidiamoci del Padre e affidiamoci al Padre! Dobbiamo come Gesù sull'albero della croce Padre nelle tue mani consegno il mio spirito perché in quel momento la nostra esistenza si fida veramente di Dio.

Non sempre il futuro è chiaro nel nostro orizzonte… Nascono tanti interrogativi, tante problematiche, tante paure, ma guardiamo a Gesù che sale e in quel salire di Gesù verso il cielo vediamo la nostra vita che si lascia attirare verso questa pienezza di gloria. Sulla tua parola noi faremo le nostre scelte diciamo a Gesù, per poter essere con te nella volontà del Padre, in un cammino di costante attrazione. Ogni frammento del nostro cammino sia nelle tue mani e, nelle tue mani, nelle mani del Padre; e fidandoci di Dio, ci affidiamo a lui per poter veramente camminare in una costante assunzione in questo mistero di gloria. È la bellezza della nostra vita!

Tutto sommato quando noi ci ritroviamo nella Celebrazione eucaristica ci apriamo sempre a questo grande orizzonte di eternità; al momento della consacrazione noi usiamo quella espressione Mistero della Fede: Annunciamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua Risurrezione, nell'attesa della tua venuta… e nell'attesa della sua venuta ti offriamo, Padre, in rendimento di grazie questo sacrificio vivo e santo.

La bellezza della nostra vita è un'attesa di questo grande mistero di gloria che ci attira e ci attira continuamente. Dovremmo veramente avere dentro di noi questo desiderio di essere così legati a Gesù, essere così orientati al Padre come il Maestro, in modo che lo Spirito Santo faccia di noi delle persone che camminano nel tempo e nello spazio verso la pienezza della gloria.

È molto bello come nell'architettura antica, sullo sfondo del catino absidale, c'era sempre la rilettura gloriosa della vita, l'incoronazione della Vergine, il Cristo pantocratore, il Cristo glorioso che con le sue pecorelle è davanti al Padre. Questa sia la grande meta della nostra storia, della nostra esistenza in cammino verso questa pienezza di luce. La bellezza dell'Eucaristia è vivere un mistero che ci apre alla gloria! Se l'uomo vecchio ha sicuramente delle difficoltà perché nel cammino della sua esistenza si trova in tante cose zoppicante, il cuore dell’uomo brama l'eternità e anche noi, con i Santi, nel momento in cui moriremo diremo: “Finalmente sono con Gesù contemplando il tuo volto o Padre, nella bellezza del paradiso!” e in quel giardino glorioso per tutta l'eternità potremo veramente camminare in quella novità di vita che è la speranza più profonda del nostro cuore, e Gesù noi l'abbiamo con noi, non solo nella Celebrazione eucaristica ma nel cammino del nostro quotidiano egli è presente in noi con il Padre con lo Spirito Santo per stimolarci in un cammino che è una continua “assunzione” nella gloria, per cui, celebrando l’Eucaristia questa mattina siamo pregustando quell'incontro glorioso che ci offrirà il Paradiso e che ci darà quella gioia eterna e gloriosa che è la bellezza della nostra storia.

Il Signore è con noi fino alla fine del mondo perché non ci dimentichiamo mai di camminare verso questa gloria futura dove vedremo quella luce senza tramonto che ci riempirà di una gioia che l'uomo della storia non comprende. Ma quando entriamo nella fede entriamo nel gusto di Gesù, sarà pieno e gioioso il nostro cammino, e allora viviamo con Gesù nel tempo e nello spazio, respiriamo in anticipo questa eternità beata e il Signore entrerà nella nostra vita di tutti i giorni chiamandoci a quella bellezza di gloria che è il nostro futuro, che riempirà la nostra vita e ci darà quella gloria eterna che è la grande speranza della nostra storia. Che il Signore sia con noi e nel momento in cui ci accosteremo al Pane eucaristico pregustiamo quel banchetto glorioso del cielo quando, Gesù stesso in persona, passerà a darci da mangiare, ci riempirà della sua presenza e ci dirà: “Ecco il mio corpo, gusta la gioia dello Spirito Santo e contempla il volto del Padre che è la bellezza della nostra vita di creature glorificate nella grandezza della gioia eterna!”

 

 

11 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Chiedete e otterrete perché la vostra gioia sia piena”

Ogni atteggiamento della creatura è vero nella prospettiva di una vita di comunione fraterna. Tale dimensione si realizza in modo fecondo in una autentica vita di preghiera. 

Padre, Gesù ci insegna a costruire la nostra vita in costanti orizzonti di comunione fraterna, che sia un riflesso della fraternità che lo unisce a desiderio si sviluppi nella ricerca della vera e intensa comunione. AMEN

 

10 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

[…] ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia.”

La presenza del Risorto nella vita della comunità cristiana rappresenta la gioia di ogni discepolo che ha la possibilità di gustare una viva relazione con il Maestro divino. 

Padre, il Signore risorto è con noi fino alla fine della storia e tale ricchezza rappresenta il profondo gaudio del nostro cuore. Rigeneraci nella potenza dello Spirito Santo perché possiamo avere sempre il cuore aperto alla sua azione ricreante. AMEN

 

09 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“La vostra tristezza si cambierà in gioia”

La persona di Gesù costituisce la gioia per il cuore di ogni discepolo che vive del Maestro. Il suo mistero incarna il vero ideale che ogni battezzato si sente chiamato ad incarnare per poterne gustare la bellezza nel paradiso. 

Padre, la gioia del nostro cuore si costruisce nella relazione con il Risorto che ci avvolge e ci inebria con la sua persona. Lo Spirito Santo ci attragga sempre più nel suo mistero per gustare la luminosità della sua gloria in cielo. AMEN

 

08 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Quando verrà lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità” (Gv 16,13a)

La bellezza dell’azione dello Spirito sta nel renderci partecipi del meraviglioso cammino di comunione che lo caratterizza. Dove opera lo Spirito si gusta la comunione fraterna.

Padre, la presenza del Cristo è sorgente di autentica fratellanza nel cammino della storia. Ogni suo gesto aveva una chiara finalità: riunire i figli dispersi nell’unità. Lo Spirito Santo renda sempre viva tale meta perché ogni uomo possa ritrovare se stesso. AMEN

07 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Se invece me ne vado, manderò a voi il Paraclito”

Nel progetto divino ogni avvenimento diventa fonte di novità di vita. È la speranza che guida i nostri passi nella costruzione del quotidiano. 

Padre, la storia di Gesù è sorgente quotidiana di speranza per la vita di ogni discepolo che si affida al tuo mistero di amore. Tu non ci deludi mai. Lo Spirito Santo è la presenza della tua fedeltà che non conosce confini e che genera in noi fiducia e coraggio. AMEN

 

06 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Quando verrà il Paraclito… egli darà testimonianza di me” 

Gesù è il centro della esistenza di ogni uomo che voglia costruire in modo pieno la propria vicenda umana. In lui scopriamo la figura della vera umanità.

Padre, in Gesù ci insegni a costruire in modo autentico il dono dell’esistenza perché sia il riflesso della tua gloria. In questo incarni il tuo amore per la tua creatura. Avvolgici con la potenza dello Spirito Santo perché possiamo essere sempre manifestazione nel mondo della tua gloria. AMEN

 

05 maggio 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Rimanete nel mio amore!” 

La bellezza d’essere discepoli di Gesù si avverte nel gustare la gioia di sentirsi amati con piena libertà e gratuità dalle tre Persone divine.

Padre, Gesù ci invita a gustare ogni giorno la fecondità di sentirci amati nella fecondità del tuo dono. Rendici sempre creature nuove che vivono la gioia nello Spirito Santo di avvertire la grandezza del tuo cuore innamorato della umanità. AMEN

VI DOMENICA DI PASQUA - ANNO B -

DOMENICA 5 MAGGIO 2024

At 10,25-26.34-35.44-48      1Gv 4,7-10      Gv 15,9-17

OMELIA

Il Signore è in mezzo a noi e la sua vita è il senso della nostra storia quotidiana.

Nella conclusione del Vangelo noi troviamo la bellezza della nostra vita di discepoli: vi amiate gli uni gli altri.

Davanti a questo comando del Maestro noi ci poniamo la domanda: come possiamo vivere questa esperienza d'essere amati da Dio amandoci gli uni gli altri? E Gesù ci pone dinanzi tre passaggi perché questa bellezza possa veramente essere feconda nella nostra vita:

-      rimanete nel mio amore,

-      come io ho osservato i comandamenti e rimango nel suo amore,

-      e la mia gioia sia in voi.

Tre passaggi che ci permettono di entrare in questa meravigliosa esperienza amatevi gli uni gli altri come io ho amato voi.

Innanzitutto il primo elemento: rimanere nel suo amore.

La bellezza della vita cristiana è entrare nella grandezza della intimità Divina, il meraviglioso rapporto che esiste tra il Padre e il Figlio. Già l'immagine della vite e dei tralci ci aveva inseriti domenica scorsa in questo grande mistero. La nostra esistenza è tutta un mistero d’amore intratrinitario: noi siamo amati dalle tre Persone divine e in questa esperienza noi gustiamo quella intimità divina che è il senso della nostra vita. Tante volte ci poniamo la domanda - quale sarà il nostro futuro? - e la risposta è molto chiara: vivremo nella pienezza di questo amore trinitario, rimanete nel mio amore, e la nostra esistenza è tutta radicata in questa affascinante esperienza. Ogni respiro è l'amore di Dio che ci permette di vivere, che ci introduce in quella esperienza di eternità beata che è la comunione con il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo; è la gioia di soffermarci a ogni istante e porci la domanda che ci poniamo ogni giorno - chi sono io? - se non un Sacramento di un amore trinitario! Amati da Dio ci amiamo reciprocamente. È questo gaudioso momento che determina fino in fondo la nostra esistenza: il respiro della nostra vita è Dio che ci ama.

Ma davanti a questa dimensione che dobbiamo sempre tenere presente e che fa la nostra storia, ecco il secondo aspetto: noi possiamo rimanere nell'amore osservando i comandamenti del Padre.

Ma cosa vuol dire osservare i comandamenti?

Qui entriamo in una delle dimensioni più profonde della nostra vita: amati, rendiamo grazie al Signore della gioia di tale dono.  Osservare i comandamenti è la fecondità dell'atteggiamento eucaristico dell'uomo che gusta nel profondo della sua esistenza la bellezza di farsi amare. Infatti, amati da Dio, gustiamo talmente la sua presenza, la sua dolcezza, che noi non facciamo nient'altro che rendere grazie.

Il cristiano è una eucarestia vivente.

Noi tante volte dimentichiamo questo tracciato che Gesù ci vuol regalare e che ci permette di camminare in novità di vita: amati, rendiamo grazie! E cosa vuol dire rendere grazie se non offrire a Dio la nostra gratitudine che diventa fecondità? Chi rende grazie è la fecondità vivente di Dio!

Se noi guardiamo attentamente la tradizione dell'Antico Testamento che ci prepara alla grande rivelazione dell'uomo, il dire grazie a Dio è principio di novità di vita. Chi rende grazie è creativo e chi restituisce a Dio con gratitudine la sua vita è la fecondità della Trinità in atto. È la bellezza di gustare Dio che diventa creativo in noi e diventa il principio della nostra esistenza.

Obbedire è nient'altro che rendere grazie nella profonda coscienza della nostra gratitudine.

Noi qualche volta davanti alla parola “osservare i comandamenti” abbiamo una concezione molto pragmatica: ascolto i comandamenti, li eseguo. Ma questo non è Vangelo…

Osservare i comandamenti è nient'altro che rivelare nel profondo del nostro cuore la gratitudine per la creatività Divina dentro di noi.

Paolo ha una bella espressione: e in tutto rendete grazie. La bellezza della vita è una gratitudine sempre attuale per cui noi diciamo al Signore “ti rendiamo grazie” e in quel momento gustiamo la sua fecondità. E questa fecondità diventa la nostra gioia “Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena”, è la fecondità di Dio. L'uomo contento è la presenza di Dio che fa meraviglie nella sua persona. Amati, noi costruiamo la nostra vita nell'obbedienza, per gustare la fecondità di Dio che non delude.

Allora obbedire ai comandamenti è nient'altro che la gratitudine dell'ordinario. È che noi tante volte non abbiamo questa gioia di soffermarci un momento e dire: sono grazia! In certo qual modo dimentichiamo la bellezza di essere avvolti da un'azione divina che compie in noi le sue meraviglie e allora, se noi riuscissimo a penetrare tale bellezza, noi saremmo sempre fecondi!

Se noi allora partiamo da questa semplice lettura, amare, è vivere la sensibilità di Dio dimorante in noi.

La sensibilità divino-umana di Gesù che in noi fiorisce e fiorisce continuamente.

Far fiorire la bellezza di una presenza! E allora il cristiano ritrova la coscienza della sua storia, sono il capolavoro di quella creatività divina che non fa nient'altro che amare.

Amati, ci amiamo, per amare!

È quella vita divina che è la gioia del nostro cuore. Ecco perché il terzo passaggio: Gesù ci dice che ci regala la sua gioia, la sua presenza, la sua creatività, il suo mistero che avvolge la nostra storia e ci rende profondamente i suoi capolavori. Obbedire è far fiorire la gratitudine.

E allora credo che questa mattina il Signore risorto, che è qui in mezzo a noi, vuole aiutarci a entrare in questo stile di vita che nella realtà è molto semplice: prendiamo coscienza del mistero che è ciascuno di noi e, ritrovando il mistero che è ciascuno di noi, vivere con gratitudine! Ecco perché fin dal mattino, ce lo dicevamo anche domenica scorsa, dobbiamo percepire che la nostra storia è veramente una condiscendenza Trinitaria che fa di noi i capolavori delle tre Persone divine, e obbedire diventa la gioia di dire: grazie!

Ora Gesù ci ha lasciato la sua presenza nella gratitudine. Noi veniamo tutte le domeniche a Messa, ma cos'è l'Eucaristia se non la gioia della gratitudine, se non il fascino di questo Signore che avvolge la nostra storia e la rende la sua presenza? È respirare il Divino nel respirare l'umano.

Questa sia la bellezza che Gesù ci vuole regalare questa mattina e allora la nostra gioia sarà piena, perché saremo avvolti nella gratuità divina che ci avvolge continuamente. E allora cos'è la vita? Camminare nella gioia e attendere il Signore che quando verrà sulle nubi del cielo ci darà quella gioia eterna che noi avremo coltivato continuamente nella gratitudine quotidiana… fin dal mattino rende attento il mio orecchio perché io ascolti con gratitudine la bellezza di essere profondamente amato.

Contempliamo il mistero che abita in noi e ritroveremo la bellezza della nostra vita e allora, quando diremo “Rendiamo grazie al Signore nostro Dio… È cosa buona e giusta”, in quel momento il nostro gaudio sarà veramente profondo, diventerà fecondo, il pane diventerà corpo e il vino il sangue di Cristo e, nel momento in cui faremo la comunione, proclameremo la nostra gratitudine in quell'Amen per essere quei discepoli che, innamorati del Maestro, vivono sempre rendendo grazie.

In tutto, la gratitudine sia la bellezza della nostra vita, gusteremo la presenza del Maestro e cammineremo nella storia certi che la gratitudine ci apre a quella eternità beata quando Dio sarà tutto in ciascuno di noi e noi potremmo veramente gustare quella bellezza divina che è il senso della nostra storia quotidiana.