13 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ogni albero si riconosce dal suo frutto. L’uomo buono dal buon tesoro del suo cuore trae fuori il bene.

Le dinamiche del cuore determinano la qualità delle scelte operate. L’interiorità determina il valore delle scelte. A essa ci si richiama per ritrovare il significato da offrire alle scelte fatte. L’intenso rapporto con il Padre esprime il valore della scelta fatta.

Padre, le scelte della vita autentica sono determinate dal cuore buono che vive del positivo e che lo regala ai fratelli per costruire relazioni autentiche. Lo Spirito Santo qualifichi il valore di ciò che è stato scelto.

12 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

«Togli prima la trave dal tuo occhio e allora ci vedrai bene»

La conversione del proprio cuore è principio di novità di vita. Dal cuore puro scaturisce l’occhio luminoso. Con l’occhio luminoso si legge il reale con maggiore verità e si cammina nel tempo con grande libertà di cuore.

Padre, tieni sempre aperto il nostro spirito.

11 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

«Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso».

La grande libertà del cuore che ama i fratelli nelle loro povertà storiche rende l’amore un atto di misericordia: amare il fratello in tutta la sua indigenza storica con una grande libertà spirituale. In tale atteggiamento entriamo nel grande amore di Gesù per la creatura umana.

Padre, rendici partecipi di questa meravigliosa esperienza nella viva imitazione di Gesù nella intensa creatività dello Spirito Santo.

10 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

«Beati voi, poveri, perché vostro è il regno dei cieli».

Chi ama la propria identità nella serenità del cuore dà alla luce un mondo nuovo e semina speranza al cuore dei fratelli, creando una meravigliosa comunione fraterna.

09 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Gesù passò tutta la notte pregando Dio.

Il Maestro divino ama la solitudine con il Padre per accoglierne la volontà che rappresenta il principio del suo ministero messianico. La notte diventa il luogo per eccellenza del dialogo cielo e terra per vivere la bellezza della relazione divina in modo che le scelte storiche siano il riflesso della grandezza della gloria divina.

Padre attiraci nella tua solitudine perché possiamo convertirci, regalare il tuo volto alla storia quotidiana e gustare la dolcezza del tuo amore ai fratelli.

Lo Spirito Santo guidi le emozioni dei nostri cuori.

08 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

«Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele».

La storia della salvezza è un atto della assoluta gratuità divina che opera in modo prodigioso nella vita degli uomini. Impariamo a gustare la grandezza divina nella storia perché il Dio della rivelazione è innamorato della creatura umana e compie le sue meraviglie nel quotidiano.

Spirito Santo tieni sempre aperto il nostro cuore ai prodigi del tuo amore.

07 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Colui che non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo”.

Il Maestro ci attira a sé e ci fa fare la sua stessa esperienza come segno che Lui vive in noi. Il suo mistero operante in noi illumina l’esperienza nostra e di tutti i fratelli, perché Lui vive in ciascuno di noi il suo mistero di amore.

Nella semplicità del quotidiano Egli attraverso noi si manifesta e diventa speranza per ogni uomo.

XXIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C -

DOMENICA 7 SETTEMBRE 2025                                                    

Sap 9,13-18      Fm 1,9b-10.12-17      Lc 14,25-33

OMELIA

Gesù questa mattina convocandoci ci manifesta tutta la radicalità della scelta evangelica e questo diventa per noi, da una parte, motivo di profonda riflessione, ma dall'altra anche la certezza che con il mistero di Gesù possiamo veramente camminare in novità di vita. La radicalità è il linguaggio dell'apertura del cuore e Gesù quando si rivela a ciascuno di noi pone dinanzi al nostro sguardo la convinzione che lui è veramente il Signore.

Ma come possiamo cogliere questa intuizione di Gesù che è così severo nei nostri confronti?

Se noi entriamo nella comprensione della nostra vita noi ci accorgiamo di una grossa verità: tutta la nostra storia è nelle mani di Gesù. È un'affermazione questa che noi dovremmo continuamente approfondire per potere avere quella luce che guida i nostri passi nel cammino quotidiano. Teniamo sempre presente che noi siamo stati creati in Cristo Gesù, egli è il luogo nel quale il Padre si è rivelato e ci ha regalato la bellezza della vita, la gioia di appartenere al Maestro e, questa visione, deve continuamente risuonare nel nostro Spirito perché la bellezza della nostra vita si chiama Gesù.

E allora se noi partiamo da questa convinzione di fondo noi siamo persone che camminano nella fiducia e nella speranza.

Nella fiducia poiché egli, il Signore, è il senso portante della nostra vita. È vero… la storia che noi siamo chiamati a vivere è una storia complessa e quanti interrogativi noi stiamo vivendo in questo tracciato storico! Ma la bellezza della nostra vita è andare sempre all'origine. Noi siamo nati da Dio, camminiamo nel suo mistero e in lui abbiamo il senso portante di ogni frammento della nostra storia.

Il cristiano respira la presenza di Gesù. Infatti se noi dovessimo rileggere la storia di oggi ci accorgeremmo di quanto questa visione sia molto lontana dal nostro orizzonte abituale. Noi siamo presi da tante situazioni storiche, le vogliamo interpretare, le vogliamo collocare nel nostro quotidiano, ma tante volte ci manca una parola che è presente nel Vangelo e che, tutto sommato, è il cammino quotidiano: la radicalità. Infatti Gesù ci ha detto questa mattina chi non porta la propria croce e non viene dietro a me, non può essere mio discepolo. E questa affermazione molto forte nasce dalla convinzione di fondo che la nostra vita è costruita, fondata e guidata dalla Divina presenza.

Il Signore è veramente con noi, cammina in noi, ed è la meta della nostra storia.

Ora partendo da questa affermazione sicuramente molto radicale di Gesù, nasce in noi l'interrogativo: come possiamo essere suoi discepoli?

E allora appare al nostro orizzonte la risposta che il Vangelo ci offre davanti a questo interrogativo: il cristiano è un battezzato.

Una delle domande che tante volte ci possiamo porre è: perché il cristiano viene battezzato? Noi spesse volte siamo davanti ai misteri che tale rito effettivamente ci offre, ma ci fa dimenticare qual è l'anima vera del battesimo. Lo accennavamo qualche domenica fa. Il cristiano quando guarda Gesù si pone la domanda: quando Gesù ha battezzato i suoi discepoli?

E la risposta che noi intuiamo leggendo il Vangelo è molto semplice: il battesimo è Cristo che viene ad abitare dentro di noi.

Il battezzato è il Cristo vivente e, quando noi partiamo da questa convinzione che il Cristo vivente è in noi, in lui tutto è possibile.

È bello svegliarci al mattino e sperimentare la presenza del Maestro, è esperienza di fiducia continua la convinzione che egli cammina con noi sempre, ma soprattutto che egli è la grande meta che ricompenserà tutti gli impegni del nostro quotidiano.

Gesù abita dentro di noi e cammina continuamente nella nostra esperienza storica per farci veramente crescere nella bellezza del suo mistero. Ecco perché Gesù questa mattina ha un linguaggio molto forte, perché impariamo a fondare nella verità la nostra vita. Gesù non è un maestro qualunque. Gesù abita in noi e in quel suo abitare in noi egli costruisce istante per istante la nostra vita con la sua potenza e la sua grazia.

Ecco perché il cristiano sa esattamente che la radicalità è il linguaggio credente di un uomo che ha fondato in Gesù il senso della sua esistenza. Gesù Cristo ieri, oggi e sempre! Perché in tale radicalità esistenziale l'uomo ritrova la bellezza e la profondità della sua esistenza.

Se noi riuscissimo a cogliere questo tipo di lettura davanti agli avvenimenti quotidiani, noi avremmo sempre questa illuminazione: Gesù è in me, cammina con me, ed è il criterio della mia esistenza. Innamorarci di questo Gesù, è il criterio di fondo della nostra vita. D'altra parte quando Dio parla e ci ha creati, ci ha creati per consegnarci a Gesù e, Gesù, accoglie le nostre persone come un grande mistero d'amore. Ecco perché Paolo nella Lettera agli Ebrei dice: Gesù Cristo ieri, oggi è sempre! Perché la nostra esistenza è radicata fondamentalmente nel suo mistero.

E allora se tante volte il Vangelo diventa per noi una profonda stimolazione che ci può lasciare qualche volta perplessi, la risposta di Gesù ce la dà continuamente: “Io sono con te. Io cammino nella tua vita. La bellezza del vangelo è diventare il mio Mistero - dice Gesù - nel quale la tua storia ritrova un vero e profondo significato!”. Ecco perché il cristiano cammina nella fiducia e nella speranza perché qualunque evento lo possa veramente raggiungere esso vien vissuto nel mistero del Maestro.

Questa è la bellezza della nostra vita e allora il Vangelo di oggi che è molto impegnativo ci dice: “Non aver paura, Gesù è con te” e questa esperienza noi la stiamo vivendo nel mistero eucaristico. La bellezza della vita è essere chiamati da Gesù, ad entrare nella sua personalità attraverso quello che noi chiamiamo la comunione, il corpo dato e il sangue versato e, quando la nostra vita viene inebriata dalla presenza di Gesù, corpo dato e sangue versato, possiamo camminare nella vera serenità del cuore perché se lui è con noi, vive con noi e con noi cammina, non dobbiamo mai avere alcuna paura. Anzi, la sua presenza oggi in mezzo a noi diventa il principio di quella sua presenza gloriosa in paradiso quando egli ci chiamerà definitivamente a sé in un gaudio che non ha confini. Questa sia la bellezza di quello che Gesù questa mattina potrebbe regalarci in modo che innamorarci di Gesù è ritrovare il senso della vita e camminare con fiducia nel tempo e nello spazio, in attesa di quel grande evento che è la Gerusalemme celeste, quando Gesù ci dirà: “Vieni nel mio gaudio, nella mia gioia e con me canta per sempre l'amore del Padre che è la bellezza della vita di ogni cuore credente.

 

06 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Il Figlio dell’uomo è signore del sabato”.

Il tempo è sacramento dell’agire di Dio nella storia e aiuta l’uomo a crescere nella comunione divina. Come creature viviamo nel tempo che guida la persona nella costruzione di un mondo nuovo. Siamo alunni di un meraviglioso progetto divino-umano che la creatura si sente chiamata a realizzare a lode della Trinità beata.

È il capolavoro che Dio ha affidato da realizzare al genio della creatura.

05 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Il vino nuovo occorre versarlo in otri nuovi.

Siamo una continua storia rigenerata perché incarniamo la novità divina che fa respirare sempre speranza. Abbiamo l’amore alla novità esistenziale. Amiamo sempre quella gioia di vivere per crescere nella luminosità umano-divina.

Lo Spirito Santo ci guidi in questo meraviglioso cammino.

04 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

«Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti».

La figura di Gesù è creatrice di speranza poiché rende possibile ciò che umanamente non è evidente.

La fede è creatrice di un mondo nuovo che ha la sua origine nella personalità di Gesù che è i mezzo a noi.

03 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

E andava predicando nelle sinagoghe della Giudea.

La parola di Dio illumina il cuore degli assetati della Verità e li apre a orizzonti divini.

Padre, la tua Parola è calore per il mio spirito e luce per raggiungere la meta del tuo volto.

02 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Erano stupiti del suo insegnamento perché la sua parola aveva autorità.

La figura di Gesù ci attira continuamente perché la sua personalità è l’incarnazione delle sue parole e ci regala serenità.

Guidaci Maestro divino verso la comunione con il Padre meta della nostra esistenza.

01 settembre 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

«Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato».

Dio attraverso le Divine scritture ci parla continuamente per guidarci a un fecondo cammino di conversione.

In questo ci sentiamo chiamati ogni giorno a vita nuova.

31 agosto 2025

XXII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C -

DOMENICA 31 AGOSTO 2025                                                     

Sir 3,19-21.30-31      Eb 12,18-19.22-24a      Lc 14,1.7-14

OMELIA

Gesù questa mattina ci invita ad avere un particolare stile di vita nel camminare nel quotidiano: la gioia di essere piccoli e nascosti.

Infatti se noi entriamo nel profondo di questa parabola noi ci accorgiamo di tre aspetti che devono qualificare la nostra vita:

-  sentirci tutta grazia,

-  vivere con gratitudine,

-  prendere coscienza che la bellezza della vita è costruire fraternità.

Ecco perché Gesù utilizza il linguaggio del banchetto, perché, attraverso di esso, noi possiamo ritrovare la bellezza della nostra vita. Innanzitutto sentirci sempre e solo grazia.

Quell'invito al banchetto è un atto dell'amore di Dio che incontra l'uomo, gli è vicino, e dà la bellezza e la gioia della comunione fraterna. È sempre bello focalizzare la nostra attenzione su questo atteggiamento di Gesù: egli è accanto all'uomo, lo guida e lo accompagna nel cammino della vita dicendogli che egli è con lui.

Ecco perché il cristiano non sceglie il primo posto, perché la sua vita è guidata da Gesù. È la bellezza del nostro istante e di ogni frammento della nostra vita: siamo chiamati a stare con lui, in una profonda esperienza di comunione. E quando noi riusciamo a cogliere questo aspetto siamo disponibili alla sua misteriosa volontà. Cos'è il banchetto, se non un momento di profonda comunione interpersonale? Il discepolo nel cammino della sua vita è docile all'azione di Gesù.

È un aspetto questo che noi dovremmo continuamente richiamare alla nostra esistenza: lui è il Signore, lui fa il bene della nostra natura umana, lui cammina con noi per realizzare il suo progetto di salvezza.

Ecco perché Gesù ha usato l'immagine dell'invito del banchetto, senza prendere il primo posto, perché la nostra vita se la vediamo in profondità è essenzialmente un grande mistero di grazia.

Invitati all'esistenza!

Ecco perché il cristiano quando al mattino si sveglia si sente tutta e sola Grazia, si sveglia nella gratitudine ed entra in un itinerario di vita caratterizzato dall'obbedienza. Siamo una gratuità amata dove il Signore compie in noi le sue meraviglie.

Allora, se partiamo da questo punto di vista, ecco che il cuore dell'uomo è aperto a tutti; è interessante il paragone che Gesù fa tra le due parabole, i primi posti e invitare tutti alla stessa cena, perché la bellezza della vita è costruire istante per istante un grande mistero di comunione fraterna. Ecco perché il cristiano davanti al mistero di Gesù si pone in condizione obbedenziale, è disponibile alla sua volontà per camminare nella bellezza della vita.

Ora se noi riuscissimo a cogliere questo aspetto nascerebbero in noi tre dimensioni che ci accompagnano continuamente: il senso della gratitudine, la gioia della vita, la bellezza dell'essere fratelli. È la ricchezza del mistero della convivialità. Siamo tutta e sola Grazia! Vivere è nient'altro che prendere coscienza di questa gratuità Divina nei nostri confronti e, quando noi entriamo in questo orizzonte di vita, la vita assume valenze molto diverse.

Perché se siamo Grazia, Gesù ci guida giorno per giorno in qualcosa che solo lui conosce, che lui costruisce, che lui realizza dentro di noi. Svegliarci al mattino e cantare la nostra gratitudine!

Noi tante volte siamo più preoccupati di quello che potrebbe avvenire e non sempre abbiamo la gioia del rendimento di grazie a Dio per il dono della vita.

Ecco perché il cristiano accoglie la vita come dono, la costruisce nel senso della gratitudine e, il risultato, è quello che il Signore vuole fare di ciascuno di noi. E allora in questo tipo di itinerario di vita diciamo sempre il nostro grazie a Dio, la vita è respirare Dio che sta creando, la vita è una relazione fraterna per costruire qualcosa di bello, la vita è un orientamento verso quella pienezza di gloria che qualificherà tutta la nostra esistenza. Ecco perché il cristiano fin dal mattino è attento alla Divina presenza.

Ma come noi in concreto possiamo costruire questo itinerario?

È questione di allenamento. Se noi al mattino ci sentiamo tutta Grazia, l'unico atteggiamento che ci può veramente aiutare è la gratitudine. Dio è meraviglioso nella nostra vita e compie nella nostra vita esperienze che ci aprono a grandi orizzonti e, il grande orizzonte lo ripeto, è entrare in questa comunione di gloria che è il paradiso, quel banchetto a cui tutti gli uomini sono invitati, è nient'altro che il banchetto della comunione gloriosa nella gloria del cielo.

È quello che Gesù dice chiunque si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato. Chi collocherà la sua vita nella creatività di Dio con tanta gioia e pazienza, entra nella bellezza della gloria di Dio. Questa è la grande meta della nostra storia quotidiana. Ecco perché ci ritroviamo nell'Eucaristia, in essa noi celebriamo il senso della vita.

Noi non veniamo a messa, noi siamo invitati da Gesù a stare con lui, a condividere il suo mistero d'amore, a camminare nella coscienza che egli vuol fare di noi le sue meraviglie.

E questo atteggiamento ci dà tanta fiducia, tanta speranza, tanta gioia, perché lo stare con lui è la bellezza più profonda della nostra esistenza e quando ci accosteremo ai Divini misteri ci sentiremo Grazia e, in quel momento, noi esprimeremo la nostra gratitudine a questo invito che Gesù ci rivolge continuamente nel Mistero eucaristico per trasfigurare la nostra vita e darci la gioia di quel Paradiso che ci sta aspettando tutti e, nel quale, realizzeremo veramente la nostra esistenza quotidiana.

Questo sia l'invito di Gesù e allora quando ci accosteremo ai Divini misteri, in quel corpo di Cristo è Gesù in persona che si dà da mangiare a noi, che entra nella nostra storia e ci dice: “Sei il mio capolavoro!”.

Non è semplicemente andare a fare la comunione, ma gustare una relazione che trasfigura la nostra vita e ci pone nell'atteggiamento di essere creature radicalmente nuove. Questa sia la gioia che vogliamo vivere e condividere in questa Eucaristia per poter camminare nella novità che viene dall'alto per diventare una realtà sola con Gesù, in attesa di quel banchetto glorioso quando Gesù stesso, in semplicità luminosa, passerà a darci da mangiare, a condividere con noi la sua vita in un itinerario di paradiso che sarà la nostra storia veramente compiuta e realizzata.