06 giugno 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Mi ami più di costoro? …Pasci i miei agnelli.

Il mistero della Chiesa è sacramento dell’amore trinitario per l’intera umanità. Ogni uomo in Gesù si sente intensamente amato e costruisce la propria esistenza partecipando all’amore trinitario con un profondo senso di gratitudine. Viviamo il quotidiano come un grazie continuo. 

Padre, nella vita della comunità cristiana incarni la grandezza inesauribile del tuo amore per ogni uomo infondendo nel suo cuore la speranza. Aiutaci a contemplare nello Spirito Santo il tuo Figlio Gesù per generare nel cuore di ogni creatura umana un profondo senso di inesauribile fiducia nei confronti della vita. AMEN

05 giugno 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Io ho fatto conoscere loro il tuo nome e lo farò conoscere, perché l’amore con il quale mi hai amato sia in essi e io in loro.

Conoscere il volto di Dio Padre rappresenta l’aspirazione più grande nel cuore umano perché possiamo gustare la grandezza inesauribile della vera vita credente. La gioia d’essere immersi nel Mistero divino rappresenta la nostra aspirazione più grande perché ci fa assaporare la bellezza trinitaria. 

Padre, rendici sempre più discepoli di Gesù per poter contemplare il tuo volto luminoso e gustare la grandezza incommensurabile della tua persona. In te l’anima respira e si lascia trasfigurare nel Mistero trinitario. Lo Spirito Santo operi nelle nostre persone per poterci trasfigurare nella tua meravigliosa bellezza. AMEN

04 giugno 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quelli che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.

La comunione rappresenta la grande aspirazione di ogni cuore credente che si sente chiamato a vivere la Fonte stessa della vita che è il mistero trinitario. Dove c’è fratellanza, lì vive in modo autentico il dono divino dell’esistenza. 

Padre, la tua comunione divina è il valore del dono dell’esistenza a cui siamo chiamati a tendere nello Spirito Santo come ci ha insegnato continuamente Gesù attraverso il Vangelo. AMEN

03 giugno 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo.

La bellezza della vita di fede sta nel gustare la comunione con il Padre e con il Figlio Gesù nello Spirito Santo. Tale esperienza è una pregustazione della gioiosa e luminosa liturgia del cielo che ci accoglierà al termine del frammento storico che il quotidiano ci offre. 

Padre, riempi il nostro cuore dell’attesa dell’incontro finale nella gloria del paradiso, quando per sempre canteremo la gioia di appartenere al tuo amore. AMEN

02 giugno 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!

Impariamo a leggere la storia quotidiana con l’occhio di Gesù e cresceremo nella speranza perché egli è sempre con noi e vive in noi. Il cuore del Maestro palpita in noi e viviamo nella speranza che non delude.

Padre, aiutaci a comprendere che ci hai regalati a Gesù perché costruiamo nello Spirito Santo il tuo mistero di amore vivendo con coraggio il quotidiano. Vieni in aiuto della nostra povertà perché sappiamo vivere nella piena docilità al tuo volere meraviglioso. AMEN

01 giugno 2025

ASCENSIONE DEL SIGNORE - ANNO C -

DOMENICA 1 GIUGNO 2025

At 1,1-11      Eb 9,24-28;10,19-23      Lc 24,46-53

OMELIA

Il Signore in queste domeniche ci ha posto dinnanzi alcune profonde esigenze poiché fare l'esperienza del Risorto è rinnovare radicalmente la nostra interiorità godendo del cuore e della mente del Signore.

Di fronte a queste grandi esigenze l'uomo si riscopre sempre più povero; quanto più l'uomo entra nella profondità del mistero, tanto più percepisce quanto sia per lui arduo camminare nella mentalità del Maestro. La festa di oggi diventa la celebrazione della nostra speranza, infatti, potremmo definire la festa dell'ascensione di Gesù nel cielo come il gaudio di una comunità che gode la reale presenza di Cristo nel tempo e nello spazio.

Davanti al mistero dell'ascensione noi possiamo essere tentati di pensare che il Signore, salendo al cielo, sia "lassù", ma se entriamo nella profondità dell'evento, così come l'evangelista Luca ce lo ha descritto, avvertiamo un altro orizzonte: Gesù non è salito semplicemente in cielo, Gesù è rimasto gloriosamente in mezzo a noi.

La bellezza del mistero dell'ascensione è il gusto della presenza personale, attiva e relazionale del Signore nella nostra esistenza.

Se il Signore fosse andato lassù e lassù fosse tuttora, come potremmo godere della sua presenza?

Gesù ha detto: "Io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine dei tempi".

La bellezza della nostra vita è che ogni giorno il Signore è talmente presente in mezzo a noi da costruire ogni nostro istante come una meravigliosa relazione con lui. Questo noi lo avvertiamo dal modo con il quale l'evangelista Luca ci parla, questa mattina, dell'avvenimento dell'ascensione di Gesù. Sicuramente un particolare ci aiuta a entrare in questa visione: se dovessimo leggere con categorie umane il racconto dell'ascensione ci troveremmo in un grande disagio: come è comprensibile quella gioia dei discepoli quando Gesù se ne va?

Come è possibile che ritornino nel tempio lodando Dio?

Quando entriamo nella storia dei discepoli ci accorgiamo come essi abbiano vissuto una profonda intimità con il Maestro. In quei tre anni essi hanno goduto della sua fiducia, hanno accolto il mistero della sua persona e Gesù ha riversato nei loro cuori il mistero divino. Come possono essere nella gioia quando la persona sommamente amata se ne va?

L'Evangelista ci dice che Gesù non ci ha lasciati. Siamo nella gioia perché in ogni frammento della nostra vita viviamo una meravigliosa intensità con il Maestro: non siamo mai soli. Ecco la prima sfumatura che l'evangelista Luca ci offre: in quel salire, Gesù, scompare dalla visibilità degli occhi e diventa visibile nel gusto della fede.

L'Evangelista, per aiutarci meglio ad avvertire questa ricchezza nel momento in cui descrive l'atto dell'ascensione di Gesù, ci dà la sicurezza che la nostra vita è sempre accompagnata da Gesù, infatti dice: "alzate le mani li benedisse. Mentre li benediceva si staccò da loro".

Cosa sono questi due gesti: alzate le mani - li benedisse?

In queste parole c'è il mistero di Gesù che rimane in mezzo a noi, in quel "alzate le mani" scopriamo l'intensità del rapporto tra Gesù e il Padre e, poiché il Padre ci ha regalato al Figlio, il Figlio che vive intensamente il rapporto con il Padre, nel gesto d'alzare gli occhi ci benedice, impone le mani sui discepoli e, in questo, c'è il passaggio di personalità.

Gesù mentre benedice sale perché, mentre benedice, si regala i suoi discepoli. Gesù, nel momento in cui ci sta lasciando, ci dice: "Io sono con voi, il rapporto meraviglioso che ho con il Padre - e che si ritraduce nella mia preghiera - viene riversato su di voi, vi riempio della mia presenza”.

Ecco perché i discepoli lo adorarono, perché in quel momento hanno gustato l'invadenza di Gesù nella loro esistenza sperimentando nella loro persona il mistero di Gesù.

Poiché la nostra vita è invasa da questa presenza personale, attiva e relazionale, la nostra vita è il Signore che continua a camminare con noi. Qualunque esigenza Gesù ci possa rivelare, sono esigenze che lui sta operando dentro di noi; in certo qual modo l'esigenza del Vangelo è la gioia di Gesù di poter vivere in noi, con noi e attraverso noi il mistero della sua persona.

Ecco perché oggi siamo nella gioia come discepoli, perché Gesù non ci ha lasciati. Gesù è profondamente radicato nella nostra esistenza e noi, in lui, godiamo di una ineffabile presenza. Ogni volta che ci troviamo in qualsiasi oscurità, ogni volta che ci troviamo anche zoppicanti, paurosi nella nostra storia, ricordiamoci che lui è con noi, in noi e opera per noi con una grande conseguenza per le nostre storie.

Ogni volta che, nella semplicità della nostra vita, ci relazioniamo, condividiamo questa meravigliosa presenza del Signore. È affascinante volerci bene perché è meraviglioso regalarci la presenza del Risorto.

Entriamo in quest'esperienza, abbiamo questa gioia che il Signore è veramente in noi, con noi e per noi in modo che il Vangelo sia il gusto della sua presenza meravigliosa.

Il cristiano è, anche nelle tribolazioni, nella gioia della presenza del Maestro: ecco perché questa mattina ci ritroviamo nell'Eucaristia! Il Signore ci sta benedicendo. Attraverso quel pane col vino riversa su di noi la sua personalità in modo da essere uomini gioiosi della gioia che è la sua persona in noi.

Ogni volta che ci accostiamo all'Eucarestia siamo in questa ineffabilità divina e questo ci dà forza, speranza, ci fa dire che non siamo soli, perché in lui, oggi, godiamo la storia e con lui, oggi, camminiamo verso l'eternità beata.

 

Oggi, qui, Dio ci parla...

Mentre li benediceva, si staccò e veniva portato su in cielo… poi tornarono a Gerusalemme con grande gioia.

Il mistero dell’assunzione biblica di Gesù è motivo di gioia per i discepoli perché il Maestro non si allontanava da loro, in modo misterioso ma reale rimaneva con loro sacramentalmente e li allietava con la sua presenza teologale. 

Padre, a te chiami Gesù ma non lo allontani dalla nostra storia quotidiana. Egli è realmente presente nella nostra ferialità per condurci a contemplare la tua gloria in paradiso. Lo Spirito Santo ci guidi in questa quotidiana mirabile esperienza. AMEN

31 maggio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 

Le meraviglie di Dio sono un dono da condividere con i fratelli per crescere in una comune speranza. Nel buio della storia diventiamo la luce di Gesù per chi incontriamo. 

Padre, ricolmaci della luce del tuo Figlio Gesù per essere speranza per ogni fratello che la provvidenza ci fa incontrare. Ogni dono costruisce fraternità e gaudio per chi incontriamo, apre luce a chi ricerca la verità. AMEN

30 maggio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà.

La presenza del Risorto nel vissuto della Chiesa è fonte di gioia inesauribile per i suoi discepoli che in lui rivivono il significato della loro esistenza. Contemplare Gesù nel tempo e nello spazio è un gaudio interiore veramente inesauribile perché ritrae la gioia dell’eternità beata.

Padre, la presenza del tuo Figlio Gesù nel tempo e nello spazio è sorgente veramente inesauribile di bellezza per ogni suo discepolo. Noi siamo il dono del Padre al Figlio perché il Figlio ci faccia maturare evangelicamente. Il Maestro a sua volta nello Spirito Santo ci restituisce trasfigurati al Padre per un gaudio eterno. Padre, attiraci ogni giorno al mistero di Gesù per poter gustare la dolcezza del tuo cuore innamorato della creatura umana. Lo Spirito Santo ci guidi in questo meraviglioso cammino interiore. AMEN

29 maggio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.

La presenza del Risorto è la gioia di ogni discepolo che in lui riscopre il vero significato del dono dell’esistenza. L’attualità del Cristo rappresenta la certezza che accompagna chiunque si affidi alla bellezza del suo mistero. Dove dimora Gesù, lì si vive del vero gaudio perché ci vengono aperte le porte del regno dei cieli. Questa è la verità che anima la nostra vicenda storica sull’orizzonte dell’eternità beata. 

Padre, rendi viva nel nostro cuore la bellezza del volto del nostro Signore Gesù Cristo che ci attira continuamente a sè e ci fa percepire la bellezza del paradiso. Lo Spirito Santo ci guidi in questo meraviglioso cammino fino alla trasfigurante visione della tua gloria nella gioiosa comunione con tutti i santi in paradiso. AMEN

28 maggio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Quando verrà lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità. 

Nell’anima è presente un profondo desiderio di infinito. La potenza dello Spirito Santo orienta la persona in tale luminosa direzione per dare compimento a questa sete di gloria eterna che è presente nel cuore credente. È una meravigliosa avventura nelle profondità del mistero trinitario e una gustazione dell’Ineffabile, in attesa della pienezza del gusto trasfigurante del paradiso. Li contempleremo e sarà un gaudio eterno. 

Padre, quando contempliamo il volto di Gesù l’anima si illumina di eternità beata e cresce il desiderio di una profonda trasformazione spirituale. Lo Spirito Santo operi sempre in noi tali meravigliose esperienze in uno sviluppo di questa sete, che è la contemplazione del tuo volto luminoso. AMEN

27 maggio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Se non me ne vado, non verrà a voi il Paraclito.

La presenza di Gesù nella Chiesa e nella persona dei discepoli vive della creatività dello Spirito Santo che introduce ogni giorno nel suo mistero di amore che non conosce limiti. Guidati dallo Spirito gustiamo la grandezza del Padre. 

Padre, ricolmaci della potenza dello Spirito Santo perché possiamo crescere nella conoscenza del tuo Figlio Gesù nostro Salvatore. In questa vita divina gustiamo il tuo volto e attendiamo l’incontro glorioso del paradiso. AMEN

25 maggio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui.” 

La bellezza feconda della fede cristiana sta nel gustare la presenza delle tre Persone trinitarie nel cuore di ogni discepolo del Cristo. Chi avverte tale meravigliosa esperienza vive nella speranza e si orienta verso la pienezza della luce divina, che sarà il paradiso.

Padre, nel tuo amore ci regali Gesù perché ci guidi nel feriale della storia verso la meta luminosa della gloria eterna. Questa è la grande aspirazione del nostro cuore. Nella docilità all’azione dello Spirito Santo saremo attenti alle tue suggestioni per giungere a una totalizzante trasfigurazione nella tua comunione per essere pura lode all’AMORE. Amen. Alleluia.

VI DOMENICA DI PASQUA - ANNO C -

DOMENICA 25 MAGGIO 2025

At 15,1-2.22-29      Ap 21,10-14.22-23      Gv 14,23-29

OMELIA

Il Risorto ci sta facendo percorrere un cammino perché lentamente possiamo assumere la sua mentalità e noi possiamo veramente avvertire questa sensibilità di Cristo dentro di noi attraverso l’espressione con la quale Gesù oggi ha iniziato il racconto evangelico: “amare e osservare”.

Se uno mi ama osserva la mia parola” dove, in questi due verbi “amare e osservare” ritroviamo quella che è la dinamica all’interno dell’uomo che crede: amare e accogliere, osservare e mettere in pratica. L’osservare è il divenire dell’accogliere, è il divenire dell’essere intensamente immersi nell’amore del Signore; quindi la “mentalità” è niente altro che lo sviluppo di questa diuturna accoglienza del Signore, lasciandoci da lui amare, in modo che la nostra vita diventi il sacramento, il segno concreto della sua Presenza. Ma nel momento nel quale assumiamo questa mentalità riscopriamo una ricchezza meravigliosa della nostra vita: “Il Padre lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui”.

Intuiamo quindi una circolarità che entusiasma chiunque abbia la gioia di essere discepolo del Signore: chi nell’amore osserva, gode di una Presenza. Il Padre e il Figlio nella illuminazione operativa dello Spirito vengono ad abitare in noi per cui scopriamo questo cammino nella nostra esistenza: mentre amiamo e osserviamo godiamo una Presenza e questa Presenza diventa un amore che a sua volta diventa linguaggio concreto. È quell’esperienza che noi come cristiani siamo continuamente chiamati a sviluppare: l’inabitazione di Dio che diventa vita e la vita che, a sua volta, diventa segno meraviglioso della vita di Dio dentro di noi.

Ma questa verità del dimorare dentro di noi del Padre e del Figlio nello Spirito Santo ha un duplice effetto che dobbiamo cercare di mettere bene a fuoco per essere uomini, al di là delle tribolazioni della vita, ricchi di grande speranza. Quando vogliamo riuscire a intravedere cosa sia la vita non dobbiamo guardarci troppo d’attorno, dobbiamo rientrare in noi stessi e ritrovarci “abitati” dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo. Allora, come prima sfaccettatura di questo dimorare di Dio in noi ci accorgiamo che il gusto della vita divina in noi brucia tutto ciò che è negativo; brucia la nostre paure perché quando siamo abitati dalle tre Persone divine non esiste più la paura, perché esiste una Presenza. È qualcosa che noi a livello interiore dovremmo continuamente rivisitare. Se il Signore è in noi, se il Signore è con noi, insieme al Padre e allo Spirito Santo di che cosa possiamo avere paura?

È vero, ci sono i nostri limiti psicologici che generano paure, ma la nostra persona è luogo di una Presenza divina. Se questa Presenza divina da noi è sommamente amata e incarnata nelle piccole cose di ogni giorno, ci accorgiamo che, lentamente, le nostre paure vengono bruciate. Chi ha contatto con le tre Persone che agiscono veramente in modo dinamico dentro di lui ha la sua vita totalmente rinnovata e rifatta. Gustare la presenza del Padre e del Figlio nella luce illuminante dello Spirito è ritrovare il coraggio della vita.

Ma c’è un altro aspetto positivo: non solo le tre Persone divine distruggono le nostre paure con tutto ciò che in esse è contenuto, peccato compreso, ma ci fanno ritrovare il nucleo vero della nostra vita perché siamo sacramento di una comunione. Spesso uno dei drammi dell’uomo dei nostri giorni è la solitudine; questo è un grande dramma dell’uomo contemporaneo: il dramma di sentirsi solo e di essere lasciato solo.

Nel momento in cui intravediamo questa promessa di Gesù: “Io e il Padre verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui” scopriamo che la nostra vita è sacramento di una comunione.

Se nella fede, illuminati dallo Spirito Santo, entriamo in noi stessi ci accorgiamo che il Padre e il Figlio stanno operando dentro di noi, la nostra solitudine esteriore diventa un’affascinante comunione interiore!

È la presa di coscienza di questa inabitazione divina che ci dà la gioia e la capacità di essere in comunione. Usando un’immagine che si richiama al racconto della creazione dell’uomo si può dire che la nostra vita è il “passeggiare del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo con noi”.

Come nel vecchio racconto della creazione si diceva che Dio passeggiava con i progenitori Adamo ed Eva, così noi in questa luce ci sentiamo così abitati dalle tre Persone divine per cui noi passeggiamo con le tre Persone nel cammino della vita. È come quando una persona si sente fortemente amata, in quel momento, la persona amata è dentro di lui, dentro di noi, per cui  non ci sentiamo soli perché la persona amata è dentro la nostra vita e con questa persona non abbiamo alcuna paura.

Così è nell’ordine della fede.

Se noi scoprissimo questa vita divina che sono le tre Persone, non saremo più soli! L’uomo vecchio avrà tante paure, ma l’uomo interiore cammina con il Padre, il Figlio e lo Spirito in un’affascinante avventura che dà il gusto dell’ebbrezza della vita. Se vogliamo acquisire una vera mentalità evangelica, se vogliamo acquisire la capacità di leggere e amare la storia come la legge e la ama il Signore, dentro di noi scopriamo il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo che agiscono dando vitalità, ebbrezza e freschezza nella nostra vita.

In questo fascino allora potremmo veramente diventare uomini di speranza!

Ecco perché questa mattina siamo qui, in chiesa, perché possiamo accogliere il Signore nella sua verità, il suo Corpo e il suo Sangue, è lui che entra in noi, i fiumi dello Spirito Santo ci danno la freschezza perché la nostra vita sia un inno al Padre. Allora usciremo di chiesa e torneremo a casa dicendo: “Sono abitato dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito” perché la presenza delle tre Persone generi in ognuno di noi la gioia della speranza contro ogni speranza!

Viviamo così questa Eucaristia nella certezza che siamo abitati dalle Persone divine per essere uomini di gioia anche nelle lacrime, di speranza anche nel buio, perché il Signore è con noi e vivendo ogni giorno con il Signore ci apriamo su quell’orizzonte di paradiso che è la grande meta, la grande speranza, la grande gioia di tutta la nostra vita.

 

24 maggio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra.

Il mistero di Gesù rappresenta la nostra anima che lo imita continuamente per gustare la bellezza del dono della vita quotidiana. In lui la creatura umana ritrova se stessa e recupera il valore della propria esistenza. Siamo chiamati a cantare la vita. 

Padre, in Gesù impariamo ad amare la vita quotidiana come cammino per gustare la bellezza feconda del dono dell’esistenza. Lo Spirito Santo ci tenga sempre aperto questo orizzonte per essere stabilmente nel gusto del quotidiano. AMEN