Nm 11,25-29 Gc 5,1-6 Mc9,38-43.45.47-48
OMELIA
Lo
stile di vita a cui Gesù continuamente ci richiama è che noi siamo chiamati ad
imitarne il mistero, a far vivere la sua persona nelle nostre persone. L’elemento
che emerge oggi dalla parola che abbiamo ascoltata è ritrovare la bellezza di
Gesù come il profeta. Nelle narrazioni evangeliche noi troviamo diverse volte
questa espressione, soprattutto nel Vangelo di Giovanni. Gesù è riconosciuto
come profeta. Dobbiamo contemplare Gesù-profeta, perché noi impariamo ad essere
dei profeti, nella prospettiva di rendere fecondo il dono battesimale. Gesù è profeta perché ha operato una
meravigliosa sintesi nella propria vita che lo ha reso tale, tutto in comunione
con il Padre, tutto in comunione con l'uomo, parola del Padre per l'uomo,
parola dell'uomo davanti al Padre.
Gesù
è profeta perché ha realizzato nella sua vita una tale sintesi divino-umana. È
una realtà a cui ogni uomo fondamentalmente è chiamato. Infatti è interessante
l'affermazione che abbiamo ascoltato nel testo evangelico chi non è contro di noi è per noi.
La profezia, il vivere del mistero di Gesù, al di là dei confini
ecclesiastici, è una realtà, che avvolge ogni creatura che voglia essere se
stessa.
Chiunque
sappia cogliere nel suo stile di vita la bellezza di essere uomo nelle sue
coordinate più ampie, è un meraviglioso credente anche se non praticante,
perché la bellezza della profezia è dire nella semplicità del quotidiano la
bellezza di appartenere ad una trascendenza che lo rende veramente uomo fino in
fondo.
Ecco
perché Gesù, nel brano che abbiamo ascoltato, se lo sappiamo leggere in modo
positivo, ci dice che la nostra esistenza, se vuole essere autentica, deve
essere una profezia, deve dire nell'amore all'uomo la profondità e la bellezza
della vita quotidiana.
Questo
senso del mistero di Dio, in modo consapevole o inconsapevole, è presente in
ogni creatura, perché è immagine divina. Come noi, discepoli del Signore,
possiamo camminare nella bellezza della profezia?
Nel
rito battesimale c'è un'espressione molto forte al momento dell'unzione
crismale: “Noi siamo inseriti in Cristo,
sacerdote re e profeta”, dove questo trinomio è l'espressione
dell'itinerario della nostra vita.
Innanzitutto
vediamo il senso della espressione di Sacerdote.
La bellezza di questa parola è essere oggi il mistero dell'amore di Dio in
tutte le sue manifestazioni storiche. Tante volte usiamo questa espressione nel
linguaggio rituale, ma la verità dell'espressione è molto più profonda.
Chiunque viva l’oggi della sua storia, avendo come consapevolezza di amare il
mistero del suo istante, con tutte le sue caratteristiche e viverlo fino in
fondo come realizzazione della propria esistenza, è sacerdote: è la bellezza
del culto della vita quotidiana. L'uomo nel profondo della sua storia ha avuto
questo grande dono: vivere la vita così come ci è regalata. Questo è un grande
sacerdozio! Diversamente sono tutte forme rituali o prassi morali.
Chi
sa cogliere questo primo elemento, coglie anche il secondo elemento: essere Re, è essere sacerdote del cosmo. Una
delle verità che sono all'interno del mistero dell'uomo, ed è all'interno
stesso dell'esperienza battesimale, è l’amore per il creato. Noi qualche volta
viviamo veramente il dramma ecologico, perché non sappiamo intuire che la bellezza
dell'uomo è cantare il Creato attraverso un impegno storico nel quale il bello
diventa l'anima della nostra esistenza. E’ molto bello come la domenica noi
alla celebrazione delle Lodi cantiamo il cantico dei tre fanciulli che è un
cantare il creato. La domenica significa cantare e vivere la bellezza del
rapporto con la natura, dove l'uomo ritrova in profondità la bellezza della sua
storia. In questo gustiamo i sentimenti di Dio quando ha creato il mondo.
Quando
la persona riesce a vivere questi due aspetti, vivere l'oggi come il darsi del
mistero della vita e nello stesso tempo vivere l’oggi in una un'ammirazione
della bellezza del Creato, può diventare profeta. Tale atteggiamento vuol
sottolineare per ogni uomo che in tutti i giorni si sente chiamato ad ammirare
la grandezza di essere uomo. E’ il mistero attivo che cogliamo in Gesù! Se noi
entriamo nella bellezza dell'umanità di Gesù, ci accorgiamo come la sua persona
sia stata veramente una persona profetica perché ha creato armonia nel suo
cammino apostolico. La bellezza della trascendenza e il gusto della vita sono
la bellezza di quello che lo circonda. Abbiamo mai notato che le parabole di
Gesù hanno tutte il linguaggio agricolo e atmosferico? E’ la bellezza del
Creato. Entriamo in questa meravigliosa realtà; ecco perché Gesù ha detto Chi
non è contro di voi è per voi.
Quanti nostri fratelli non sono in chiesa eppure hanno queste tre virtù
di cui abbiamo parlato: il sacerdozio, la regalità e la profezia della
vita. Gesù è il compimento di questa
realtà, noi incontrando da innamorati Gesù, impariamo veramente a creare uno
stile di vita in questa armonia.
Ecco
perché noi ci ritroviamo nell'Eucaristia, per essere l’oggi di Dio che ci ama
in un gusto della bellezza della vita creata per poter dire all'uomo nelle
scelte di tutti i giorni la bellezza di appartenergli. L'Eucaristia è scuola
ordinaria di bellezza umana e divina nello stesso tempo!
Uno
può dire nel cammino della sua vita di aver celebrato l'Eucaristia quando
ritornando a casa dice è bello vivere
nella realtà di essere uomini in Gesù. L'Eucaristia diventa l'espressione
credente di questa nostra vocazione ricordando che ci possono essere, e Gesù
stesso l'ha detto, degli autentici credenti, delle persone veramente forti
nella fede, anche se non sono praticanti.
Gli
esempi del Vangelo sono chiari: la donna siro-fenicia e il centurione pagano, "Non
ho mai visto una fede così grande in Israele”.
Camminiamo
con questo stile di vita, con questa apertura di cuore a 360°, in modo da poter
essere profeti come Gesù lo è stato dell'uomo nuovo, in modo che ogni persona
possa diventare, attraverso la semplicità quotidiana della nostra fede, un
segno di quel sacerdozio regale e profetico che investe ogni uomo come uomo.
Camminiamo così in questa Eucaristia in modo che possiamo veramente ritrovare
la gioia di essere discepoli di Colui che è per eccellenza il profeta per
chiunque voglia diventare uomo veramente uomo.
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