Sap 11,22-12,2 2 Ts 1,11-2,2 Lc 19,1-10
OMELIA
Nel cammino di fede appare l'uomo
come ricercatore infaticabile del volto di Dio. L’essere discepoli è essere dei
ricercatori della verità. Il racconto evangelico di questa mattina ci può
aiutare a come essere questi ricercatori del volto di Dio. In tale orizzonte ci
accorgiamo che la ricerca è sostanzialmente un dialogo dove il primato è dato
dall' azione di Dio nel cuore dell'uomo a cui l'uomo risponde attraverso un
particolare stile di vita.
Innanzitutto in questa ricerca
l'iniziativa è di Gesù, sia pure con modalità diverse. Se guardiamo
attentamente la genesi della figura di Zaccheo noi ci accorgiamo come egli senta
parlare di Gesù, in quel parlare di Gesù egli avverte l'urgenza di una ricerca.
Il Vangelo nasce da un annuncio, da un mistero nel quale l'uomo si sente
coinvolto, ed è talmente grande questo annuncio che Zaccheo fa di tutto per
poter vedere Gesù.
La ricerca del volto di Dio nasce
da un profondo dialogo esistenziale. Dio è un infaticabile ricercatore
dell'uomo, il Dio della rivelazione è innamorato dell'uomo e la storia è
nient'altro che il linguaggio attraverso il quale Dio in concreto dialoga con
l'uomo. Ciò che conta è che l'uomo si lasci coinvolgere in questa iniziativa di
Dio attraverso la ricerca. La bellezza della fede è un incontro tra una luce
che avvolge l'uomo e l'uomo che si mette in cammino. Tante volte noi
dimentichiamo questo elemento fondamentale: Dio non impone nulla all'uomo, Dio
è innamorato dell'uomo, e in questo fascino la figura di Zaccheo ritraduce
questa affermazione: vuol vedere Gesù, dove quel voler vedere nasce da nient'altro
che dal desiderio di autenticità esistenziale. Ecco allora il primo aspetto di
questa ricerca: lasciarsi coinvolgere nel mistero e nel fascino di Gesù-, L'uomo
si lascia catturare da una presenza e questa presenza diventa la proposta di
Gesù: Zaccheo oggi voglio dimorare
nella tua casa! E’ molto bello quello che noi cogliamo nella successione
dei fatti: il desiderio diventa ricerca, la ricerca diventa accoglienza,
accoglienza del mistero. Zaccheo oggi vengo in casa tua! Quando l'uomo si sente raggiunto per pura grazia
da questo evento meraviglioso intensamente desiderato, l'uomo, in sé, trova due
atteggiamenti fondamentali: il senso dello stupore e del rendimento di grazie -
che diventa condivisione di gioia -, la condivisione di beni. Infatti se
guardiamo attentamente il cammino della fede di questo meraviglioso dialogo tra
Dio e l'uomo, possiamo cogliere questi due meravigliosi sentimenti:
l'ammirazione nella ricerca che diventa obbedienza, il senso della gratitudine
che diventa condivisione dei beni come espressione di rendimento di grazie. Dio
affascina l'uomo, Dio avvolge la creatura umana, Dio colloca l'uomo
nell'accoglienza del mistero. E’ interessante il passaggio dalla strada alla
casa, dal cammino alla ricerca alla gustazione dell'intimità di una presenza.
La bellezza della fede è accogliere il Maestro divino. Noi tante volte pensiamo
che credere sia capire, sia fare chissà che cosa, credere è una sete che Dio ha
collocato nel cuore dell'uomo perché sia ricercatore del senso della vita. La
bellezza del cristiano è una bellezza che si sente coinvolta in un fascino
divino-umano, è l’essere assetati di questo grande mistero come il criterio
fondamentale della nostra storia. Quando noi siamo assetati vogliamo essere
dissetati e accogliamo l’invito: oggi
vengo in casa tua. Stiamo vivendo un meraviglioso movimento: dalla storia
all'intimità, dall'essere ricercatori a gustare una presenza. La bellezza della
fede è gustare una presenza, è il passaggio dalla fede elementare dell'uomo
ricercatore alla fede che è gustare il volto di Cristo. Ecco perché il Cristiano
nel cammino della sua esistenza è un continuo ricercatore del senso della vita!
Quando il Signore è entrato nella
nostra storia è venuto per dare risposta a ciò che nel cuore dell'uomo era
profondamente radicato: il tuo volto o Signore io cerco, non nascondermi il tuo
volto. Quando l'uomo spalanca la propria esistenza all’accadimento di Dio.
Possiamo gustare la bella affermazione di Gesù - oggi la salvezza è entrata in
questa casa. In questa profondità di espressione cogliamo il senso del dialogo,
la ricerca, l'accoglienza, la gustazione in una novità di vita e quando l’uomo
entra in questo orizzonte è veramente se stesso. L'evangelista Luca questa
mattina vuol aiutarci a camminare in vera novità di vita, Gesù è ricercato
perché è il respiro della nostra esistenza, Gesù è desiderato perché è la luce
che guida i nostri passi, Gesù opera nel nostro cuore perché veramente nasca e
cresca sempre più il desiderio di incontrarlo sulla soglia dell'eternità beata.
Un simile movimento esistenziale ci fa dire che la bellezza di essere cristiani
è essere ricercatori della Verità, per gustare Gesù nello Spirito Santo per assaporare
la comunione con il Padre. Ecco perché l'incontro avviene in una casa, in una
intimità esistenziale per cui la bellezza della fede è entrare in questa
meravigliosa intimità. Noi spesse volte dimentichiamo come la bellezza della vita
di fede sia gustare una presenza, sia dare ospitalità, in una ricerca che
diventa ospitale alla creatività Divina perché possiamo veramente camminare in
novità di vita: oggi la salvezza è entrata in questa casa, oggi l'armonia umana
del Figlio di Dio ha avvolto la persona dell'uomo. Se riuscissimo a cogliere tale
bellezza evangelica, ci accorgeremo che vivere è cercare, vivere è lasciarsi
incontrare, vivere è diventare gratuità e gratitudine nel concreto di tutti i
giorni. Un simile itinerario è la bellezza della nostra esistenza!
Questa mattina ci siamo riuniti
qui per rivivere la stessa esperienza di Zaccheo. Siamo degli assetati del
volto di Gesù. Tale esperienza è una cosa che dovremmo sempre cercare, ritrovare
e riscoprire: essere profondamente assetati del dono della salvezza! Infatti
entrando in chiesa Gesù non ci ha delusi, lui è presente, come nella casa di
Zaccheo, in certo qual modo dice a noi: voglio
venire in casa tua, nell'assemblea liturgica, nella casa del Signore, per poter
gustarne tutta la soavità. Se noi cogliessimo tale verità renderemmo
veramente grazie al Signore per questo meraviglioso incontro e ne trarremmo la
gioia di condividere con i fratelli questo gaudio. Noi qualche volta
dimentichiamo che la bellezza della fede è un incontro di cuori che cercano,
accolgono e cantano gratitudine. Se noi percepissimo tale meravigliosa verità
con il cuore, la mente e la sensibilità esistenziale riusciremmo a comprendere
come la bellezza della fede non sia capire o non capire, ma cercare, accogliere
e gustare il Mistero e la Verità della nostra esistenza. Chiediamo allo Spirito
Santo in questa Eucaristia di entrare in questo flusso di vita. Noi purtroppo
siamo troppo distratti. La bellezza è lasciarci prendere in questo flusso di vita
per gustare la bellezza della nostra storia salvata: oggi sei creatura nuova, oggi sei la fiducia divina, oggi il mondo che
ti è regalato lo puoi costruire secondo il disegno della verità e della giustizia
e della serenità.
Celebriamo così questi divini
misteri con tanta serenità interiore. Qui c'è Gesù. Noi tutti siamo Zaccheo, il
risultato è uscire di chiesa e dire: oggi
la salvezza è entrata nella casa della mia persona e nei miei fratelli. Chiunque
scelga di costruire con Gesù, sarà in grado continuamente cogliere la bellezza
nella storia di tutti i giorni. In
tale clima di speranza potremo veramente vivere e condividere la grandezza del
cammino evangelico.
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