06 gennaio 2025

EPIFANIA DEL SIGNORE - SOLENNITÀ

6 GENNAIO 2025

Is 60,1-6      Ef 3,2-3a.5-6      Mt 2,1-12

OMELIA

La bellezza della festa dei Magi rappresenta uno degli aspetti più importanti della Teologia dell’evangelista Matteo: l'annuncio del Vangelo è per tutti gli uomini. Non per niente egli lo conclude con quella affermazione nella quale si sottolinea come il Vangelo debba essere annunziato a tutte le genti, perché Gesù è il Signore di ogni umana creatura. Davanti a questo orizzonte come noi possiamo giungervi attraverso l'esperienza dei magi. E allora quattro passaggi che l’uomo contemporaneo è chiamato ad avere per entrare in questo grande mistero che è Gesù:

1) Ritrovare nel Cosmo il segno del Divino

2) andare alla scuola delle Scritture e del Tempio

3) mettersi in cammino seguendo la Parola

4) accogliere di riflesso il Maestro nel suo mistero Pasquale.

Sono i quattro passaggi a cui noi siamo chiamati per essere veramente dei credenti.

Innanzitutto il primo passaggio è quello di ritrovare Dio nel Cosmo: è la bellezza del Creato!

È interessante riscoprire il racconto della creazione del mondo del libro della Genesi, dove appare la meraviglia di Dio che crea il mondo intero e diventa salvezza per l'intera umanità.

Ecco allora che essi vedono la stella, l'esperienza cosmica. L'uomo affascinato dal bello del Creato diventa un ricercatore di Dio e questa ricerca viene illuminata dalla Sacra Scrittura, è il richiamo nel tempio alla profezia di Michea: - E tu, Betlemme di Giuda non sei la più piccola di tutte le principali città di Giudea- è la bellezza di camminare alla luce della Parola e camminando alla luce della Parola, ritorna alla stella che porta nel luogo dove abitava Gesù. Qui avviene qualcosa che per noi tante volte è abbastanza strano. Noi siamo abituati nella tradizione di vedere i Magi che portano oro, incenso e mirra; ora questo non è detto dal Vangelo. Essi sono dei ricercatori e il ricercatore è colui che abbandona tutto, entra nella profonda povertà del cuore e si pone dinanzi alla ricerca di Dio. Il vero ricercatore ha sempre le mani vuote.

È molto bello come papa Benedetto, volendo annunciare l'evento del Natale, dice davanti al Natale ci prostriamo tutti con le mani vuote, perché esse devono essere riempite dalla rivelazione che Dio fa di se stesso. È molto bello perciò vedere i Magi che entrano nella casa dove abitava Gesù con le mani vuote. Essi non conoscono e si devono lasciar raggiungere dalla presenza del Maestro. Che cosa sta avvenendo in quel momento? Gesù con Maria si presentano ai Magi. E Gesù che cosa presenta ai Magi? Il suo mistero Pasquale: oro, incenso e mirra- morto, sepolto e risorto-. Essi con le mani vuote accolgono la gratuità della rivelazione Divina e vengono arricchiti da una presenza. Oro, incenso e mirra è il mistero Pasquale di Gesù, è Gesù morto, sepolto e risorto. Ed è molto bello vedere Gesù che regala il suo mistero Pasquale ai Magi, perché essi ne possono godere della ricchezza.

Emerge allora davanti al nostro spirito qualcosa di molto grande che ci deve prendere e profondamente affascinare. Noi siamo dei ricercatori del volto di Dio, siamo catturati dalla sua presenza e ci svuotiamo di ciò che sono le nostre concezioni per aprirci alla gratuità della rivelazione di Gesù. E’ molto bello vedere i magi con le mani vuote e Gesù con le mani piene; in questo noi cogliamo la bellezza della Rivelazione. Che cos'è l'Epifania? È Dio che rivela la sua gloria all'umanità, ad una umanità che è sempre in cammino, ad una umanità che si pone profondamente nella condizione della ricerca, dell'umanità che attraverso le Scritture giunge a conoscere Gesù. I Magi godono della gratuità Divina che nasce dal mistero Pasquale del Maestro. Questa è la bellezza della nostra fede, questa è la bellezza del nostro cammino, lasciarci avvolgere dalla Divina gratuità divina.

E allora, davanti a questo grande mistero, noi possiamo conoscere Gesù se ci poniamo in cammino, se diventiamo persone che affascinati dalla sua Parola si proiettano in avanti per essere incontrati dal Maestro. E quando noi veniamo incontrati da Lui siamo veri ed autentici, la gioia di essere suoi. La bellezza della festa dell’Epifania che raccoglie tutto il mistero di Gesù, perché è Gesù stesso che si rivela, che si regala e i Magi sono l’umanità che contenta di accogliere questa rivelazione, riempiendo il proprio cuore di questo mistero divino che è la bellezza della vita. Noi cantiamo la gioia di essere avvolti dalla divina gratuità.

Riempiti di questo dono, se ne tornano nei loro paesi, ricercatori vengono incontrati e incontrati si riempiono di bellezza divina e si mettono in cammino per regalare agli uomini la bellezza e la grandezza della redenzione. Ecco il cristiano che si pone sempre con il cuore puro, attento e vuoto a Dio che gli si manifesta e la nostra gioia sta tutta nell’essere ricolmati da questa divina presenza che è il senso fondamentale della nostra vita. Siamo ricercatori del Vero, siamo persone sempre in cammino, siamo discepoli che si lasciano continuamente illuminare dal Maestro per camminare nella bellezza che viene dall’alto. Questa sia la gioia dell’Epifania, che non è legata tanto a cose esteriori, ma questa coscienza profonda che opera nel cuore dell’uomo, di essere ricercatore del Volto del Maestro. E in questa ricerca Egli non ci delude, riempie il nostro cuore della sua presenza, della sua Pasqua, della sua morte, sepoltura e risurrezione, ci rende quegli uomini nuovi in cammino che veramente gustano la bellezza della gratuità divina. Entriamo in questo mistero, ritroviamo la bellezza della nostra vita e Gesù riempirà il nostro cuore della sua grazia, della sua gioia, per camminare come i Magi nella storia regalando ai fratelli la bellezza che in Gesù Redentore ogni uomo è veramente e pienamente se stesso.

 

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