06 gennaio 2024

EPIFANIA DEL SIGNORE - SOLENNITÀ

6 GENNAIO 2024      

Is 60,1-6      Ef 3,2-5.5-6      Mt 2,1-12

OMELIA

Il mistero del Natale ci ha regalato la gioia di Dio che entra nella nostra storia. Abbiamo contemplato un bambino che è il mistero dell'amore di Dio per l'umanità, ma questa venuta del Maestro è orientata a scoprire il suo mistero. La festa di oggi è la rivelazione del mistero di Gesù ed è il luogo nel quale noi veniamo educati a un criterio di fondo della nostra vita cristiana: essere ricercatori del volto del Maestro. Dio è entrato nella storia perché noi lo cercassimo! L'esperienza dei Magi è la traduzione di questo itinerario a cui tutti noi siamo chiamati: cercare, ascoltare, contemplare! Tre passaggi che l'evangelista Matteo ci offre attraverso l'episodio misterioso dei Magi: cercare!

Uno dei problemi di fondo dell'uomo contemporaneo è che non è più un ricercatore del volto di Dio. É interessante che questa presenza tra i Magi e la stella è l'uomo che è in ricerca dell'Assoluto, la bellezza della sua vita. I Magi sono ricercatori, la stella è la trascendenza di Dio, l'uomo è chiamato a imparare a guardare in alto! L'uomo contemporaneo ha dimenticato questo primo elemento fondamentale della sua esistenza: avere lo sguardo del cuore in una ricerca che va al di là del contingente per immergersi in quell'Assoluto che è la speranza della vita il nostro cuore è inquieto finché non riposa in te, o Signore quindi, il primo elemento fondamentale per scoprire la bellezza di Gesù è diventare dei ricercatori: la bellezza di Dio! E attraverso questa ricerca ecco, l'uomo, si ritrova a un certo punto nel buio: i Magi.

Chi ricerca, in certo qual modo si allontana dall’io, si immerge nella profondità del mistero e si trova nella coscienza di porsi la domanda: dov'è il senso della mia vita? Allora il secondo passaggio: dove è nato il re dei Giudei? E allora la parola di Dio diventa la luce che illumina! Guardare in alto per accogliere dall'alto il cammino da percorrere E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l'ultima delle città principali di Giuda: da te infatti uscirà un capo che sarà il pastore del mio popolo, Israele, il Salvatore, una ricerca quella del volto di Dio attraverso la Parola. Ecco perché la stella scompare… Se il guardare in alto orienta lo sguardo del cuore tuttavia occorre entrare nel mistero della rivelazione: Dio parla! La bellezza della vita cristiana è ascoltare, ricercare il volto di Dio attraverso una intensa esperienza di accoglienza e allora, il secondo passaggio, la parola di Dio illumina il nostro cammino e, quando l'uomo si lascia illuminare dal Dio che parla riappare la stella. Dalla ricerca umana alla ricerca della rivelazione Così dice il Signore.

Il Signore attraverso la sua parola illumina i nostri passi, la luce che viene dall'alto diventa parola! E allora emerge il terzo passaggio: la stella si fermò sull'uomo dove abitava Gesù. Ed è interessante cogliere i verbi attraverso i quali l'evangelista Matteo illumina questo incontro, tra i Magi e Gesù Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono, e qui c'è un passaggio che val la pena evidenziare: noi siamo abituati nella tradizione popolare di vedere i Magi che vengono con i doni perché, lo sfondo di questa lettura, è il testo di Isaia che abbiamo ascoltato. Ma l'uomo che cerca si spoglia di se stesso. Essi, i Magi, giungono a Gerusalemme con le mani vuote…

È molto bella la frase di Papa Benedetto nella sua omelia il giorno di Natale del primo anno che era Papa: andare da Gesù con le mani vuote perché Gesù le riempia lui. I Magi entrano, si prostrano e regalano a Dio nell'adorazione tutta la loro sete di verità. È molto bello questo tipo di incontro. L'uomo se vuole veramente incontrare il Mistero deve innamorarsi della sua povertà esistenziale per presentarsi a Gesù e accogliere da lui il Mistero. Come potevano offrire oro, incenso e mirra se non lo conoscevano? E allora, in quel momento, avviene qualcosa di grande a cui noi dobbiamo prestare attenzione: cercare, accogliere la parola, spalancare le nostre persone alla persona di Gesù! Allora Gesù ci regala il suo mistero:

- oro: la resurrezione,

- l'incenso: l'oblazione della morte,

- mirra: la sepoltura.

Gesù ci regala il suo mistero pasquale.

La bellezza della nostra vita di ricercatori della verità deve costruirsi in questo fascino di Gesù: morto, sepolto e risorto nel quale l'uomo ritrova veramente se stesso. Per cui offrirono a Gesù quello che Gesù ha offerto loro. Hanno offerto a Gesù il suo mistero che avevano accolto in quel prostrarsi e adorare, in quella intimità della casa che li aveva trasfigurati. È la bellezza dell'incontro. È essere creature povere che si lasciano arricchire da una Presenza: è la vita della Chiesa, è la Chiesa rappresentata da Maria che ci offre Gesù, e noi accogliamo in tanta semplicità e in tanta serenità perché il mistero di Gesù è il senso della vita. Nati dall'alto ci mettiamo in cammino e ci lasciamo invadere da una Presenza! Allora la fede diventa feconda, il cuore ricco di gioia e ritrova la grandezza della sua esistenza. Ecco perché la festa dell'epifania è la prima festa del Mistero pasquale, essere persone che si lasciano prendere da questo mistero, si lasciano da esso invadere per costruire veramente la propria vita. È quello che stiamo celebrando… Potremmo dire che ogni volta che veniamo all'Eucaristia viviamo l'esperienza dei Magi: partiamo da casa per andare alla ricerca e, in questa ricerca, noi incontriamo la Parola che ci illumina, ci guida, ci converte, ci dà l'entusiasmo del quotidiano per giungere a quell'altare che è la casa dove la Chiesa ci offre Gesù, l'Eucaristia! E allora la bellezza della nostra esistenza è innamorarci di Cristo nell'Eucaristia. L'epifania è la manifestazione di questo grande Mistero che ci si rivela ogni domenica andando a celebrare i Divini misteri per cui, anche noi ce ne torniamo a casa come i Magi, avvolti da questa meravigliosa luce che è Gesù, il quale è il senso portante della nostra storia, della nostra vita, del nostro cammino. Viviamo così questa Eucaristia con tanta semplicità, nella profonda certezza che la stella è dentro il nostro cuore, la Parola giunge alle nostre orecchie e la nostra persona si innamori di quel Maestro pasquale che è l'Eucaristia. E allora ce ne torneremo a casa contenti: credo, ho visto Gesù! E quando la nostra vita si lascia prendere da questo grande Mistero e si lascia avvolgere da questa grandezza allora è nella speranza, Gesù è veramente in mezzo a noi e aspettiamolo quando verrà nell'ultimo giorno e potremo goderne la grandezza, per tutta l'eternità beata!

 

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