DOMENICA 2 MARZO 2025
Sir 27,5-8 (NV) 1Cor 15,54-58 Lc 6,39-45
OMELIA
Gesù questa mattina
convocandoci attorno a sé dice che dobbiamo continuamente avere lo sguardo
rivolto al Maestro: “Un discepolo non è
più del maestro; ma ognuno, che sia ben preparato, sarà come il suo maestro”.
La bellezza della
nostra vita è contemplare continuamente Gesù per incarnarne il mistero nei
giorni quotidiani. Ecco perché è bello stamattina soffermarci su una profonda
verità che deve continuamente accompagnare la nostra vita: avere lo sguardo del
cuore sempre rivolto a Gesù.
Spesse volte nasce
la domanda nel cammino della vita quotidiana: qual è il parametro per essere
discepoli del Maestro? La risposta è molto semplice: non staccare mai lo
sguardo dalla sua Persona. Allora scopriamo tre coordinate che ci accompagnano
continuamente:
- Gesù al centro
del nostro interesse,
- imitarlo nelle
scelte di tutti i giorni,
- avere la certezza
che lui è sempre con noi.
Il cristiano ha
questo orientamento continuo verso la figura di Gesù sapendo che il mistero che
lo avvolge è più grande di tutti i parametri storici. Imitare Gesù attraverso
un fascino continuo. Ecco perché il cristiano fin dal mattino ascolta il Maestro,
ne coglie la verità e la incarna nelle scelte di tutti i giorni. Ma in noi davanti
a questa contemplazione abbiamo una domanda: è possibile imitare il Maestro? Egli
è il figlio di Dio, egli è la verità del cuore del Padre, egli è la luminosità
che avvolge la nostra storia. Noi diremmo: è troppo alta la sua figura! Ma Gesù
ci dice: Io sono con voi.
Perché il cristiano
quando fa la scelta di Gesù viene battezzato? E la risposta è molto semplice:
perché attraverso questo momento sacramentale noi diventiamo la sua figura. Il
cristiano è il Gesù vivente! Ecco perché davanti a tutte le proposte che il Maestro
ci offre non abbiamo mai alcuna paura, lui è in noi, lui cammina con noi, lui è
la certezza di una presenza che trasfigura continuamente le nostre azioni. Se è
vero che sulla sua parola noi continuamente facciamo le scelte della vita è
altrettanto vero che egli opera in noi le sue meraviglie: in lui viviamo,
operiamo, ed esistiamo. Sono affermazioni che dovrebbero continuamente
avvolgere le nostre persone donandoci la bellezza dell'istante come atto
creativo di Dio. Il Signore è veramente con noi e opera continuamente le sue
meraviglie in ogni frammento della nostra giornata. Ecco perché è bello
riprendere il testo del salmo “Solo in
Dio riposa l'anima mia: da lui la mia speranza” è questo atteggiamento
interiore che ci consola continuamente. Gesù in noi, con noi e per noi. Non
dovremmo avere altri orizzonti che non siano questi a cui continuamente
configurare le nostre scelte quotidiane e, questa visione, dovrebbe
accompagnarci soprattutto davanti all'inizio della Quaresima.
Spesse volte noi
siamo tentati di dire che il Signore ha esigenze troppo forti nei nostri confronti.
Eppure la sua presenza, la sua azione, è la nostra grande speranza! Ecco perché
è bello sempre ripetere Solo in Dio
riposa l'anima mia: da lui la mia speranza perché la gioia di camminare con
Gesù è percepire, nel profondo del nostro cuore, la sua presenza che non ci
abbandona mai. In lui esistiamo, operiamo e camminiamo, è ciò che continuamente
come creativo dentro di noi. Ma se tutto questo è vero, si realizzerà il
principio un albero buono darà frutti
buoni. Se il Cristo veramente è l'anima della nostra anima, tutto ciò che
siamo, tutto ciò che facciamo, diventa incarnazione della sua presenza.
È che noi tante
volte siamo troppo distratti. Siamo preoccupati dei nostri comportamenti e
dimentichiamo la bellezza di avere lo sguardo del cuore continuamente attirato
nella figura di Gesù e, quando il cuore entra in questa esperienza, si realizza
il principio evangelico “Ecco io faccio nuove tutte le cose” e in Gesù c'è la
novità della nostra vita. “Guardate a lui e sarete raggianti, non saranno
confusi i vostri volti. Questo povero grida e il Signore lo ascolta, lo libera
da tutte le sue angosce” questo fascino di Gesù è il principio della nostra
vita.
Chiediamo allo
Spirito Santo questa meravigliosa Sapienza. Se è vero che i limiti ci
accompagnano continuamente è altrettanto vero che il Signore è un maestro
favoloso, che continuamente opera in noi le sue meraviglie, ci guida istante
per istante e fà di noi i suoi capolavori. Un
discepolo non è più del maestro. Ma ognuno che sia ben preparato sarà come il maestro
perché Gesù può stare continuamente agendo nella nostra vita e allora quando, al
termine della nostra storia incontreremo il volto meraviglioso del Padre, egli
ci dirà: “Ecco la persona del mio figlio, vieni nella mia gioia per cantare
eternamente la bellezza della tua vita!”.
Abbiamo sempre il
Cristo nel cuore, nella mente e nelle azioni, cammineremo in novità di vita,
saremo creature nuove e allora l'esperienza quotidiana sarà stare con lui. Ed è
interessante come questo testo evangelico si collochi all'inizio nel tempo
della Quaresima dove, questo tempo, non è fare tante cose, ma lasciarsi sempre
più attirare, affascinare, dalla figura del Maestro per diventare i suoi
capolavori.
Guardiamo a Gesù, seguiamo
Gesù, camminiamo innamorati di lui e allora la nostra vita si aprirà a quella
eternità beata, a quella gioia piena del cuore, dove il Signore Gesù sarà tutto
in ciascuno di noi. Contempliamo il Maestro, viviamo del Maestro e l'esperienza
della gioia eterna ci avvolgerà e ci condurrà continuamente in una serenità del
cuore che è eternità profondamente vissuta in ogni frammento della nostra vita
quotidiana.
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