30 giugno 2024

XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B -

DOMENICA 30 GIUGNO 2024

Sap.1,13-15;2,23      2Cor 8,7.9.13-15      Mc 5,21-43

OMELIA

Una delle caratteristiche dell'esperienza cristiana è gustare i doni sacramentali e la domanda che tante volte noi ci poniamo è riuscire a comprendere cosa sia un sacramento. L'evangelista Marco attraverso l'episodio che abbiamo ascoltato ce ne dà la risposta: il sacramento è la creatività di Gesù nella vita dell'uomo. E questo avviene attraverso quattro passaggi che dovrebbero essere sempre evidenti nel nostro spirito: la coscienza dei nostri limiti, la supplica, l'atto di fede e il miracolo.

Noi tante volte diciamo che i sacramenti ci danno la grazia di Dio. È vero, ma non è sufficiente. I sacramenti sono un dialogo tra il Cristo e l'anima della vita della Chiesa e questo è importante per evitare che si possa cadere in cose molto esteriori. La bellezza della fede è avere sempre il luogo in cui avviene un miracolo e, tutto questo nel brano che abbiamo ascoltato, attraverso quei quattro passaggi che riassumono il titolo della nostra esperienza sacramentale, passaggi che devono illuminare la nostra vita in modo da rendere ogni sacramento un meraviglioso dialogo tra Cristo e noi.

Utilizzando un’immagine noi non andiamo a ricevere un sacramento, ma andiamo a entrare in un dialogo tra il Cristo innamorato dell'uomo e l'uomo innamorato di Cristo.

Innanzitutto la coscienza del limite: siamo uomini poveri in cammino nel tempo. È la profonda convinzione che il mistero di Dio si rivela nelle povertà storiche della creatura umana, la quale ha bisogno della divina Presenza per poter essere veramente se stessa. Ecco la coscienza iniziale di un sacramento: siamo consapevoli che siamo creature limitate e che abbiamo bisogno di un intervento della gratuità di Dio per poter essere veramente noi stessi.

E allora il secondo passaggio: la supplica, sia nell'atteggiamento più semplice del padre di quella ragazza, sia di quella donna. La coscienza che diventa “mia figlia sta morendo” – “se gli toccherò il mantello sarò guarita”: il senso della supplica. La bellezza del rapporto con Gesù è una meravigliosa relazione tra Gesù che conquista l'uomo e l'uomo che si lascia conquistare da Gesù in una meravigliosa relazione dove al centro c'è Gesù. Lui è il signore della nostra vita! Per cui il sacramento è nient'altro che la meravigliosa esperienza di fede dove Dio, in Gesù, entra nella nostra storia e fà di noi delle meravigliose creature: la guarigione! La bellezza della fede è dire all'uomo: “Sii profondamente te stesso!”. Ecco allora la donna che guarisce, la figlia del capo della sinagoga che risorge, perché la bellezza della nostra esistenza è essere il luogo della creatività di Gesù.

In questo allora sappiamo ritrovare alcune sfaccettature della nostra esistenza che rendono vere e autentiche le esperienze sacramentali: la profonda consapevolezza che siamo uomini poveri! Gesù nel discorso della montagna che cosa dice? Beati i poveri, di essi è il regno dei cieli. Regalare a Dio le nostre povertà con una consapevolezza profonda che la nostra vita è amata da lui. Regalare a Gesù i nostri limiti.

Se noi stiamo attenti, quando andiamo ad accogliere i doni eucaristici, diciamo: “Signore non son degno”, la coscienza dei nostri limiti. E regalando a Dio i nostri limiti ecco noi veniamo avvolti dalla creatività di Dio, la fede diventa sacramento! La bellezza di incontrare il Maestro diventa il criterio della nostra vita. Noi non andiamo a ricevere un sacramento, andiamo ad accogliere una persona, che diventa effettivamente l'anima della nostra esistenza. Ecco perché Marco volendo educare i suoi cristiani alla bellezza della fede ci ha fatto ascoltare questo duplice miracolo per farci capire una cosa molto semplice: nella storia della nostra esistenza siamo creature povere che hanno bisogno di un intervento Divino e tutto questo attraverso un meraviglioso dialogo: offrire le mani vuote per riempirle di una Presenza.

Allora ci accorgiamo che il sacramento è qualcosa che ricrea le nostre persone, il sacramento ci dà la capacità di essere autentici e usando categorie contemporanee ci rende perfettamente uomini! La bellezza della fede è essere quelle creature rigenerate dalla presenza reale di Cristo che ci tocca, tocca la figlia del capo della sinagoga, che si lascia toccare dalla donna perché la sua presenza è una presenza che fa l'uomo nuovo. E allora quando noi riceviamo un sacramento viviamo questa consapevolezza: siamo raggiunti dalla creatività di Dio. Il Signore fa meraviglie nella nostra vita attraverso la guarigione, attraverso il condividere il suo mistero Pasquale, la risurrezione!

Questa sia la bellezza della nostra vita. E allora chi è il cristiano quando si accosta sacramenti se non una creatura radicalmente rifatta, rigenerata, che è il Cristo vivente nel tempo e nello spazio?

Viviamo così questo mistero e allora quando ci accosteremo ai Divini misteri eucaristici, in quel momento, sentiamoci creature ricreate, rigenerate, uomini luminosi della luminosità di Dio, questo è il sacramento! E se noi entreremo in questa esperienza potremo camminare in quella novità di Dio che è la speranza del nostro cuore.

Viviamo così questa Eucaristia, non sia essa semplicemente un rito, ma un dialogo dove, avvolti dal Signore, diventiamo luminosi per la sua presenza per camminare in novità di vita mentre siamo in attesa di quell'incontro glorioso in paradiso quando egli farà di noi i suoi capolavori, per tutta l'eternità beata.

 

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Figlia, la tua fede ti ha salvata.”

Entrando nella bellezza delle narrazioni evangeliche emerge sempre in modo luminoso l’importanza feconda della fede. Tale esperienza è sempre creativa di un mondo nuovo che nasce dall’alto e che offre all’uomo il coraggio della speranza. 

Padre, la persona di Gesù ci affascina sempre più con il passare del tempo e fa crescere in noi il dono della speranza. Lo Spirito Santo rafforzi in noi tale consapevolezza perché nel cammino quotidiano sappiamo respirare orizzonti infiniti che ci rigenerano nella novità della storia. AMEN 

29 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente.” 

Tutta la nostra vita è una costante professione di fede nel mistero di Gesù, nel quale ogni creatura ritrova la propria identità. Essere veri discepoli di Gesù vuol dire gustare la propria umanità. 

Padre, nel mistero di Gesù ci educhi a crescere nel dono d’essere veramente uomini secondo il tuo disegno di amore. La luce creatrice dello Spirito Santo ci guidi in questo cammino per diventare sempre più il volto luminoso del Maestro divino. AMEN

28 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

 “Signore, se vuoi, puoi purificarmi”. 

La presenza di Gesù nella storia umana è sorgente di novità di vita. Il suo fascino genera sempre speranza perché egli ama in modo profondo ogni persona in qualunque situazione possa venire a trovarsi. 

Padre, nelle mani di Gesù poniamo la nostra fragile esistenza perché egli la possa rinnovare e guarire. La creatività dello Spirito Santo faccia di noi i suoi capolavori intensamente amati per dare alla luce una nuova umanità. AMEN 

27 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica sarà simile a un uomo saggio.” 

Chi ascolta Gesù e ne vive il mistero viene trasformato dalla sapienza del suo cuore pieno di umanità e di bontà. Qui si coglie la bellezza della nostra umanità credente. 

Padre, è veramente affascinante essere alunni di Gesù per imparare a diventare uomini secondo il tuo disegno di salvezza. Chi lo segue ritrova pienamente se stesso. Lo Spirito Santo ci guidi in tale percorso di vita per poter gustare quella libertà di cuore per poter contribuire alla felicità dei nostri fratelli. AMEN

26 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Ogni albero buono produce frutti buoni.”

La gioia della vita di fede porta il credente ad una lettura positiva della sua storia per essere e diventare una creatura ricca di speranza mentre comunica speranza a chiunque incontri. 

Padre, tu abiti nel cuore di ogni uomo e nel mistero di Gesù lo educhi nel crescere nel vero gusto della vita quotidiana. Inondaci della luce dello Spirito Santo perché possiamo comprendere la grandezza inesauribile del tuo amore per essere veramente noi stessi in ogni momento della nostra esistenza. AMEN

25 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Tutto quanto volete che gli uomini facciano a voi, fatelo a loro”. 

Il cuore veramente umano ha la vocazione a vedere il positivo nel rapporto con i fratelli per costruire una reciproca edificazione. Ogni persona è un dono da far maturare per edificare un rapporto di vera novità di vita. È la vera reciprocità. 

Padre, Gesù nel vangelo ci chiama amici e fratelli perché avvertiamo in profondità la vocazione a costruire veri rapporti di comunione. Solo così si entra nella fraternità esistenziale. Invia in noi il tuo Spirito di comunione perché ogni nostro pensiero porti ad una edificazione reciproca per conseguire il dono della vera unità. AMEN

24 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

"E davvero la mano del Signore era su di lui". 

La vita dell’uomo è la realizzazione di un progetto misterioso offerto al momento della sua concezione. La grazia divina porta avanti con la libertà dell’uomo il misterioso orientamento divino. 

Padre, rendici attendibili discepoli di Gesù per vivere in lui e come lui il tuo progetto di autentica realizzazione umana. Lo Spirito Santo ci guidi in tale progetto di vita. AMEN

23 giugno 2024

XII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B -

DOMENICA 23 GIUGNO 2024

Gb 38, 1.8-11      2Cor 5,14-17      Mc 4,35-41

OMELIA

Gesù, questa mattina, radunandoci attorno a sé ci dice che se lui è con noi in che cosa noi dobbiamo avere paura? La sua presenza è veramente la forza del nostro istante e allora, come l'evangelista Marco ci aiuta a entrare in questa lettura ricca di speranza, se vogliamo essere veri e autentici? Ed è un particolare che noi dovremmo tenere ben presente: i discepoli nel salire sulla barca lo accolgono così come era.

È l'esperienza di fondo della fede. Accogliere Gesù, essere persone che nel cammino della loro vita ne accolgono il mistero, personalizzano la sua ricchezza interiore, vivono la certezza che lui è nella nostra storia.

Il discepolo nel momento in cui fa la scelta di fede sa che il Signore è con lui. È una verità questa molto forte che l'evangelista Marco cerca di inculcarci nel brano che abbiamo ascoltato: se lui è con noi chi può essere contro di noi?

E per evidenziare questa grande certezza e convinzione è interessante notare due particolari che sono nel brano evangelico e ci danno quella certezza che nel travaglio della storia noi siamo sempre accompagnati:

- la barca era piena,

- ed egli a poppa, sul cuscino, dormiva.

Se noi guardiamo attentamente la narrazione, essa è fondamentalmente paradossale, perché la presenza di Gesù nella nostra vita è una grande certezza che non ha la logica del mondo, ma la logica della fede. Infatti l'evangelista Marco pone alcuni particolari nella narrazione che per noi sono importanti: Gesù sta a poppa, sul cuscino e dorme. Allora che cosa ci vuol dire con questa visione globale della persona di Gesù? È comprensibile la paura dei discepoli «Maestro, non t'importa che siamo perduti?» per questi tre particolari: Gesù è a poppa, dorme sul cuscino.

In una situazione del genere uno degli interrogativi che nascono a livello psicologico è come i discepoli potevano stare tranquilli, quando il Maestro era assente da loro? Infatti i particolari che l'evangelista ci offre ci fanno pensare. Gesù era a poppa, egli era sui comandi della barca e quindi discepoli erano impediti dal provocare una traversata più tranquilla. Gesù dorme sui comandi ed essi non possono accedervi, ma non solo, dorme su un cuscino. Infatti il grande interrogativo che nasce dalla narrazione è la sua radicale stranezza e questo per un motivo molto semplice: se il Signore è con noi, di che cosa abbiamo paura? Se lui ha in mano i comandi della storia, la storia cammina secondo la bellezza di un progetto di salvezza che è più ampio di noi. Quel dormire sul cuscino, essere nelle mani del Padre.

Su quella barca Gesù è intensamente in comunione con il Padre e questa certezza dovrebbe essere la speranza dei discepoli. C'è un travaglio, ma siamo in un travaglio dove il Signore è al centro della nostra esistenza. I discepoli temono di andare a fondo, Gesù dice - se io sono con voi di che cosa avete paura? - se la storia è nelle mie mani, che cosa voi avete davanti a voi che vi crea tanto timore? E allora che cosa ci insegna questo racconto?

Se il Signore è con noi, se il Signore cammina nella nostra storia, se il Signore ci lascia coinvolgere nei drammi dell'esistenza, lui è con noi!

Infatti il rimprovero che Gesù rivolge ai discepoli può sembrare per noi un po' strano, hanno ragione di aver paura, ma è più importante Gesù o sono più importanti gli avvenimenti della storia?

Questo è il grande interrogativo che noi dobbiamo continuamente porci, se lui è con noi, se lui è la nostra speranza, se lui è la nostra vita eterna, di che cosa possiamo avere paura? Egli ci prende per mano e, nelle tribolazioni della storia, egli ci dà il dono della calma e della tranquillità. Dovremmo imparare ad avere Gesù con noi!

Allora cosa significa questa espressione che tante volte ci crea delle difficoltà davanti alle difficoltà del quotidiano? E la risposta è molto semplice: se nel travaglio della storia lui è con noi, cammina con noi e dona la sua vita a ciascuno di noi, di che cosa possiamo avere effettivamente paura?

E allora la domanda di fondo: come possiamo superare il dramma della storia?

Ricordarci sempre che lui è nella nostra vita!

Anche perché le immagini sia del dormire che del cuscino dicono che Gesù è nelle mani del Padre e se Gesù è nelle mani del Padre, nelle mani del Padre c'è il mistero della risurrezione, c'è la novità del mondo che penetra nella storia e dà fiducia all'uomo. Se Dio è con noi - direbbe Paolo - chi può essere contro di noi? Noi tante volte non ragioniamo guardando a Gesù. Credo che fin dal mattino non dobbiamo essere invasi dai nostri pensieri, dalle nostre paure, dai nostri ragionamenti, ma avere questa certezza: se lui è con noi, se lui cammina nella nostra storia, quale tribolazione ci potrebbe, in un modo in un altro, stancare?  E allora davanti alle tribolazioni della vita dire sempre: Gesù è con noi. E questa esperienza ci permette non solo di affrontare la storia con coraggio e con serenità, ma ci permette di ritrovare una certezza.

Noi siamo stati creati in Gesù. Nel tempo camminiamo con lui per poter giungere, con lui, a quel paradiso glorioso in cui la nostra vita sarà pienamente realizzata.

È quella profonda certezza che non deve mai abbandonarci. L’importante, usando il linguaggio dell'evangelista, è che dobbiamo prendere Gesù con noi, così com'è, nel suo mistero di amore che ci avvolge continuamente e ci regala quella speranza che l'uomo di oggi non riesce a comprendere, perché ha tanti ragionamenti che non nascono da lui.

La bellezza di appartenere al Maestro!

Se noi ci ritroviamo qui in chiesa questa mattina è unicamente per rinnovare questa certezza: camminiamo con Gesù, c'è il travaglio della storia, ci sono gli interrogativi, ci sono le paure, ma lui è con noi. Dobbiamo ripetercelo all'ennesima potenza, lui è con noi, e allora tante realtà storiche vengono vissute con fiducia e con speranza perché la bellezza della nostra vita è il Signore!

Allora che cosa impariamo da questa parabola che nel racconto storico ci incarna la bellezza della fede? Abbiamo sempre la convinzione al di là delle vicissitudini storiche che Gesù cammina nella nostra esistenza e, se siamo con lui, noi possiamo camminare in quella gloriosa serenità che ci prepara lentamente al paradiso. Abbiamo questo orientamento di fondo della nostra vita per poter camminare in quella sicurezza spirituale che ci dice che la bellezza della nostra vita, è entrare in questo orizzonte meraviglioso al di là delle tempeste del quotidiano. La vita dura qualche anno, l'eternità ci accompagna per sempre e non ci abbandona mai perché fa di noi le meraviglie del suo amore inesauribile.

Questa sia la speranza che vogliamo costruire giorno per giorno nella certezza che se camminiamo con Gesù abbiamo la grande convinzione di passare a quella eternità beata in cui saremo veramente noi stessi. Tale sia il mistero che vogliamo celebrare nell'Eucaristia e quando ci accosteremo al Pane consacrato è la potenza di Dio che penetra in noi, che ci dà la certezza di essere eternità beata fin da adesso, per camminare in quegli orizzonti infiniti nel quale Dio sarà tutto in ciascuno di noi, per tutta l'eternità beata.

Oggi, qui, Dio ci parla,,,

“Non avete ancora fede?” 

La figura del Maestro affascina e attira. In lui la creatura ritrova il senso della sua vita e cresce nella speranza. 

Padre, la persona del Maestro ci attira e a lui ogni uomo si rivolge per rivivere il dono della speranza. Lo Spirito Santo illumina e guida in tale percorso di vita perché la creatura ritrovi la vera gioia del cuore. AMEN

22 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Non preoccupatevi dunque del domani perché il domani si preoccuperà di se stesso “. 

Viviamo il presente con tutta la imprevedibilità del momento. Il nostro impegno oggi stimola il coraggio per affrontare il futuro con le sue novità. Amiamo il coraggio dell’istante. 

Padre, donaci la gioia del presente per imparare a vivere ogni oggi con Gesù per essere la tua misteriosa volontà. Lo Spirito Santo ci guidi in questo cammino per dare alla luce un mondo nuovo. AMEN

21 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore”. 

È sempre importante tenere presente dove sia il punto focale della nostra esistenza. In esso appare la luce che illumina ogni nostro comportamento e che offre il significato da dare alla nostra esistenza. 

Padre, Gesù è il tesoro che anima la nostra storia quotidiana. In lui troviamo la luce che la illumina continuamente. Lo Spirito Santo ci sia sempre di grande aiuto per poter camminare in un autentico stile evangelico per offrire un volto nuovo alla nostra esistenza. AMEN 

20 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno, prima ancora che gliele chiediate.” 

Essere nelle mani della divina provvidenza è una serenità che avvolge il nostro spirito e che ci ricolma di fiducia nell’affrontare il futuro. In lui costruiamo la nostra storia quotidiana. 

Padre, il mio cuore è aperto alla tua misteriosa volontà perché in Gesù sia una scelta del tuo mistero di amore. Lo Spirito Santo che ti guida ci doni la docilità del cuore perché possa assimilare la tua volontà di salvezza, in comunione con tutti i nostri fratelli. AMEN 

 

19 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Quando preghi entra nella tua camera” 

La solitudine con Gesù è la serenità nel mio quotidiano e la forza in ogni travaglio. 

Padre, il cuore in Gesù è la nostra grande gioia e speranza. Lo Spirito Santo ci guidi sempre in questo cammino verso la pienezza della gloria. AMEN

18 giugno 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

«Voi, dunque, siate perfetti come è perfetto il Padre vostro celeste».

Il clima di eternità, che circonda e affascina il credente, rappresenta il cammino che illumina la nostra storia. Qui respiriamo il profondo gusto della vita quotidiana. 

Padre, in te è la sorgente della vita e con te camminiamo nel tempo e nello spazio. Donaci di contemplare il volto del tuo Figlio Gesù per essere persone che nello Spirito Santo sanno gustare la tua eterna bellezza. AMEN