DOMENICA 11 GIUGNO 2023
Dt 8,2-3.14b-16a 1Cor 10,16-17 Gv 6,51-58
OMELIA
La
Chiesa, dopo averci fatto gustare il mistero della Santissima Trinità, questa
mattina ci colloca nella contemplazione del dono eucaristico. Intuiamo che la
comunione con le tre Persone Divine diventa comunione eucaristica e tutto
questo attraverso il linguaggio che abbiamo colto nelle letture bibliche: il
mangiare e il bere.
Gesù
ha costruito la sua presenza in mezzo a noi attraverso l'esperienza della
convivialità. Il discorso della convivialità è costitutivo della celebrazione eucaristica,
poiché la bellezza dell'Eucaristia si colloca nel vivere la comunione con il Maestro
Divino. Ma cosa vuol dire nel linguaggio di Gesù “mangiare e bere”? E allora
alcuni passaggi che ci possono aiutare per rendere vera la volontà di Gesù:
- mangiare
e bere è l'esigenza esistenziale dell'uomo,
- mangiare
e bere eucaristico è una professione di fede,
- mangiare
e bere eucaristico è anticipazione della gloria eterna.
Questi
tre passaggi, sui quali vorremmo soffermarci, ci guidano per intuire
l'affermazione di Gesù: Chi mangia la
mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna.
Innanzitutto
Gesù, nel momento in cui ha voluto rimanere in mezzo a noi attraverso il suo
testamento eucaristico, è partito da un atto molto semplice, che possiamo
esprimere così: cosa vuol dire mangiare e bere insieme? E allora intuiamo come
il mangiare e bere insieme è condividere il senso della vita, è condividere i
principi fondamentali della relazione, è incarnare il desiderio di fare
comunione. Lo ha detto molto bene Paolo nella seconda lettura sia per quanto
riguarda il calice della benedizione sia per quanto riguarda il pane; la
bellezza del bere e del mangiare è espressione di una comunione esistenziale. Noi
qualche volta nell'Eucaristia abbiamo una visione molto individualistica “vado
a fare la comunione”. Nel discorso di Gesù, nel momento in cui ha preso
l'immagine del mangiare e del bere, troviamo un'affermazione molto semplice: la
bellezza dell'esistenza è vivere in stato di comunione. L'esperienza lo dice
molto bene: dove c'è comunione si mangia insieme, dove non c'è comunione il
mangiare diventa negativo. Ecco perché è il primo elemento a cui noi dobbiamo
fare riferimento. Gesù ci ha lasciato il suo testamento nel mangiare e bere con
noi, per dire che egli è in comunione con noi e noi siamo in comunione con lui.
Il
secondo aspetto è dato dalla presenza eucaristica, espressa nel rito del
banchetto. Noi spesso volte siamo molto concentrati su questo è il mio corpo… questo è il mio sangue, ma dimentichiamo che
il criterio di fondo del mistero eucaristico è espresso nella supplica per una
vita di feconda comunione: e a tutti
coloro che mangeranno di quest'unico pane e berranno di quest'unico calice,
concedi che, riuniti in un solo corpo dallo Spirito Santo, diventino offerta
viva in Cristo, a lode della tua gloria.
E
allora cosa vuol dire diventare comunione? E allora tre passaggi che ci possono
aiutare a vedere come l'Eucaristia sia la vitalità di comunione: la comunione
di ideali, la comunione di vita, la comunione della mentalità quotidiana. Queste
tre coordinate devono accompagnarci continuamente.
Innanzitutto
una comunione di ideali. Nel momento in cui siamo diventati discepoli di Gesù
abbiamo un unico ideale: la comunione fraterna. È interessante come andando al
Vangelo di Giovanni noi non ritroviamo le parole tradizionali della
consacrazione. L'ultima cena di Giovanni è quel Avendo amato i suoi che erano nel mondo, li amò sino alla fine… Amatevi
gli uni gli altri, come io vi ho amato. Questo è il messaggio di fondo
dell'Eucaristia: la comunione fraterna. Ecco perché sia che nel rito bizantino
che nel rito ambrosiano lo scambio di pace è prima dell'inizio della grande
preghiera eucaristica, perché la bellezza del celebrare i Divini Misteri sta
nell'intensità di una comunione fraterna, e allora il primo aspetto da tener
presente è la comunione di ideali e per costruire questi ideali si rivela
essenziale la comunione di vita. Uno degli interrogativi che tante volte
possono nascere nell'approfondimento della fede è: perché siamo stati
battezzati? E noi ci accorgiamo, a livello storico, che il battesimo è nato per
celebrare l'Eucaristia: diventati il
volto vivente di Cristo, Cristo opera in noi e condividiamo la sua presenza
sacramentale.
La
bellezza dell'Eucaristia è vivere la vocazione battesimale.
Infatti
come noi possiamo celebrare l'Eucaristia se non perché siamo il volto vivente
di Gesù? Usando un'immagine, quando noi ci ritroviamo nella celebrazione
eucaristica, il Padre vede in ciascuno di noi il volto del suo Figlio e ci
regala la reale presenza del Risorto.
È
la bellezza di questa vocazione di vita che nasce dal battesimo, tant’è vero
che nel rito bizantino il bambino viene contemporaneamente battezzato,
cresimato e celebra l'Eucaristia, perché la bellezza dell’iniziazione a Cristo
è il battesimo eucaristico. Ecco allora il secondo elemento: la nostra vita è
il Cristo vivente.
E allora
il terzo aspetto è che se il Cristo è l'Eucaristia nella nostra esistenza noi
dobbiamo vivere i suoi stessi ideali: amare l'uomo dei nostri giorni, l'amore
all'uomo. Una delle grandi intuizioni del Vaticano II è quella di dialogare con
l'uomo contemporaneo, di camminare con l'uomo dei nostri giorni per coglierne
il mistero, e quindi la bellezza dell'Eucaristia è un banchetto conviviale nel
quale quelle dinamiche umane che sono il punto di partenza, diventano dinamiche
teologali, gli ideali di Gesù. Mediante le dinamiche rituali della celebrazione
facciamo fiorire la figura di Gesù in noi per avere quella sua sensibilità nel
fare le scelte di tutti i giorni. L'Eucaristia è vivere il mistero di Gesù. Dovremmo
non solo dire - andiamo a ricevere il corpo e il sangue del Signore
sacramentale - ma ci accostiamo al convito eucaristico per farci trasfigurare
nella personalità del Cristo perché possiamo crescere nella sua sensibilità,
abbiamo il suo cuore. Come il discepolo che Gesù amava, potremo avere la sintonia
con i battiti del cuore del Maestro.
Se
noi cogliessimo questo secondo aspetto della convivialità che ci trasfigura nel
mistero di Gesù, il terzo è quello più bello: il banchetto escatologico, quello
eterno, quando il Signore passerà personalmente a donarci quel gusto eterno che
è la gioia gloriosa del Paradiso. L'uomo in Cristo Gesù vive l'eternità beata
perché è un processo unico, è il senso stesso della nostra creazione,
nell'eucaristia-banchetto viviamo la bellezza della nostra esistenza umana, nell'eucaristia-banchetto
pregustiamo la bellezza dell'eternità del cielo. Gesù ha detto: Chi mangia la mia carne e beve il mio
sangue ha la vita eterna: la comunione gloriosa con il paradiso! Tante
volte alla luce della cultura contemporanea, l'uomo dei nostri giorni ha paura
davanti alla morte; il cristiano davanti alle problematiche dei nostri giorni
vive la storia con un grande desiderio di banchetto eterno, quando il Signore
personalmente passerà a servirci in un gaudio glorioso che non avrà mai alcun
confine e alcun termine. Ecco perché la festa di oggi è la presenza del Signore
risorto nella convivialità del pane e del vino, perché noi siamo uomini, siamo
discepoli, siamo già in modo incipiente gloriosi di quella eternità beata che
ci avvolgerà per sempre.
Viviamo
così questa Eucaristia nella profonda consapevolezza del grande mistero,
passando da un’Eucaristia devozionale a un Eucaristia che ci avvolge, ci
qualifica, ci crea e ci dà quel desiderio di quella bellezza eterna.
C'è
un rito nella liturgia della chiesa che tante volte noi non conosciamo neanche,
ma dà questo senso di eternità: il viatico. Nel momento in cui staremo per
morire ci sarà donata l'Eucaristia, il viatico di eternità beata, per entrare
in quella gloria che ci riempirà per sempre. Siamo stati battezzati per essere
uomini, per essere uomini eucaristici, per essere uomini che entrano nella
bellezza della gloria del cielo. Questa sia la gioia della festa di oggi,
lasciamoci trasfigurare dal Maestro Divino, camminiamo in novità di vita e con
il Maestro potremo crescere in quella bellezza luminosa che è il paradiso già
incominciato.
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