13 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Per questa tua parola, va’: il demonio è uscito da tua figlia.

La fecondità della fede rende nuove le creature e genera sempre speranza nel cuore di ogni credente. In essa gustiamo la creatività divina nella storia quotidiana. 

Padre, nel tuo Figlio Gesù rigeneri ogni umana creatura e vi infondi una speranza inesorabile di fronte alle oscurità della storia quotidiana. Lo Spirito Santo ci guidi in questo cammino per essere aperti alla tua novità esistenziale che fa nuove tutte le cose. Questo è il senso evangelico della storia quotidiana. AMEN

12 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ciò che esce dall’uomo è ciò che rende impuro l’uomo.

L’attenzione ai sentimenti del cuore è molto importante per comprendere chi siamo nel profondo della nostra persona. Dalla limpidezza interiore scaturisce la vera libertà dei nostri atteggiamenti e la luminosità di noi stessi. 

Padre, la comunione con te ha animato la personalità di Gesù e rappresenta la profonda aspirazione di tutta la nostra esistenza. Donaci nello Spirito Santo questa intensa aspirazione perché possiamo essere il sacramento luminoso di Gesù, nostro unico maestro di vita. AMEN


11 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini.

Il dramma dell’uomo contemporaneo è quello di non avere lo sguardo del cuore rivolto verso l’alto, lasciandosi imprigionare dalle realtà contingenti e provvisorie. Occorre respirare l’Assoluto. 

Padre, immettici nel cuore del tuo Figlio Gesù perché possiamo essere innamorati della tua misteriosa volontà in una viva attenzione al dono della vita battesimale. In questa luce costruiamo la nostra esistenza. AMEN

10 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Quanti lo toccavano venivano salvati.

La persona di Gesù era un meraviglioso sacramento dove il Maestro divino regalava la comunione con il Padre e aiutava l’uomo in un autentico cammino di trasformazione spirituale. 

Si era figli nel Figlio. 

Padre, nella persona di Gesù ci donavi la gioia del nostro cammino di divinizzazione per essere autentici nella nostra identità umana. Era il tuo progetto di amore. Lo Spirito Santo ci illumini in questo cammino perché si sviluppino tutte là nostre potenzialità per dilatare la comunione con te e con tutti i fratelli. AMEN

09 febbraio 2025

V DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C

Is 6,1-2.3-8       1Cor 15,1-11      Lc 5,1-11

OMELIA

Conoscere Gesù è riscoprire il senso della nostra vita.

È un'esperienza che la Chiesa ci ripropone ogni domenica poiché il criterio fondamentale della nostra esistenza è uno solo: Gesù divenga vita della nostra vita.

Di fronte a questo meraviglioso orizzonte, oggi Gesù ci insegna il metodo per poter accedere a questa conoscenza di Gesù, che è l'anima della nostra anima. L'espressione con la quale Gesù si rivolge a Pietro dicendogli d'andare a pescare - a cui risponde Pietro con quella forte espressione: “Sulla tua parola lancerò le reti” -  ci aiuta a entrare nel metodo del Vangelo.

Gesù ci dice: ciò che è evidente agli occhi degli uomini non è evidente per il credente perché, per il credente, è evidente solo ciò che nasce da Gesù.

Infatti se dovessimo in prima lettura accostarci a questo dialogo tra Gesù e Pietro, noi, in modo immediato, potremmo avere questa reazione: Gesù nelle narrazioni evangeliche ci è presentato come figlio del falegname. Pietro, insieme a Giovanni e Giacomo, è pescatore. Sono due professioni completamente diverse. Se noi avessimo come criterio l'esperienza umana, davanti all'invito di Gesù di lanciare le reti, Pietro gli avrebbe potuto dire: “Salviamo le competenze, tu sei figlio di un falegname, non puoi dare un ordine a un pescatore!”. Ma quando entriamo nel Vangelo le evidenze umane non esistono più e qui entriamo nel nucleo del Vangelo che oggi ci deve appassionare: che cosa ha spinto Pietro ad affermare “Sulla tua parola lancerò le reti”?

Qual è l'evidenza che ha afferrato Pietro e gli ha permesso di entrare in questo grande mistero?

Ha accettato di fare un salto di qualità: dalle evidenze umane alle evidenze divine.

Ma come l'uomo può fare questo salto, dalle evidenze umane che in modo immediato prendono l'uomo, a un'esperienza delle evidenze divine?

È un passaggio su cui il Vangelo continuamente ci invita a riflettere: davanti a Gesù, in prima battuta, non c'è mai l'intelligenza! In prima battuta, davanti a Gesù, c'è semplicemente il cuore. Il mistero del cuore è più profondo dell'evidenza delle parole.

Questo è un aspetto che noi cogliamo nella profondità della vita. Quando c'è un'intesa di cuore le parole hanno una certa risonanza, quando non c'è intesa del cuore le parole hanno un'altra risonanza, per cui la bellezza dell'esperienza di Gesù è il cuore!

C'è, tra il discepolo e Gesù - in questo caso tra Pietro e Gesù - una reciprocità che non è costruita sull'evidenze umane, ma su quel cuore che, affascinato da Gesù, dà alla luce la creatività della fede: “Sulla tua parola lancerò le reti!”. La grandezza dei discepoli del Signore è quella di lasciarsi prendere dal mistero di Dio, e, nel mistero di Dio, l'impossibile diventa possibile.

Nella coordinata del cuore non esiste nessun ostacolo.

Questo lo cogliamo molto bene nell’annuncio evangelico che l'apostolo Paolo ci ha regalato: “morto secondo le Scritture, sepolto e risorto il terzo giorno secondo le Scritture”.

Questa espressione che troviamo nell'Apostolo, ripetuta - secondo le Scritture - la potremmo interpretare così: Gesù ha talmente affidato il cuore della sua missione, il cuore della sua persona al Padre, ha talmente amato il Padre che, nel Padre, è risorto!

Chi nel cuore si affida totalmente a Dio ha la creatività di Dio.

Il problema della fede non è un problema di intelligenza che ragiona, ma il problema della fede è un cuore che si dilata in un amore veramente inesauribile.

Quando l'uomo veramente ama?

Quando, nel profondo della propria esistenza, sa gustare la grandezza ineffabile di Dio e della storia al di là di tutte le apparenze umane.

A un cuore veramente puro, nulla è impossibile.

In questo ci accorgiamo quanto l'uomo di oggi abbia difficoltà nella fede e nella conoscenza di Gesù, perché l'uomo contemporaneo sta inconsciamente dimenticando che la bellezza della fede è lasciarsi amare da Dio, lasciarsi (passi l'immagine) trapiantare il cuore vivendo il cuore di Gesù e, nel cuore di Gesù, la morte diventa vita, l'incomprensibile diventa comprensibile, il limite diventa luogo di meraviglia!

Questo è l'itinerario che Gesù ci regala.

Allora il cristiano vive nella luce anche quando è nel buio, ha il gusto della vita anche nella massima tempesta storica perché il cristiano ha il cuore amante di Dio. Quando abbiamo difficoltà nel cammino della fede dilatiamo il cuore, diventiamo (come ha fatto il profeta Isaia) nella supplica: “Come posso io uomo dalle labbra impure?”

Ma quando l'uomo, cosciente della propria povertà, supplica, ha il cuore rifatto.

È la bellezza di ritrovarci questa mattina nell'Eucaristia. Ricordiamoci sempre che, quando supplichiamo davanti alla grandezza di Dio e bramiamo che il cuore di Gesù immensamente amante entri in noi, Gesù ci dà quel carbone ardente che è l'Eucaristia: il suo Corpo nel pane, il suo Sangue nel vino perché il suo cuore divenga il nostro cuore.

Nel momento in cui faremo la comunione sentiremo il cuore ardere d'amore divino-umano e la nostra vita sarà l'oggi della pesca miracolosa. Avvertiremo il fascino amoroso di Dio che trasfigura le nostre persone e ci dà l'ebbrezza di amare in modo veramente inesauribile.

Penso che Gesù questa mattina sia perciò la risposta a tanti interrogativi davanti al mistero alla fede, davanti al mistero della sua persona.

Il cuore che ama ha un'intelligenza profonda, passa al di là delle visibilità umane per cogliere l'ineffabilità di quell'Invisibile in cui si riscopre il gusto della vita.

E quando noi entriamo in questo orizzonte la vita è completamente diversa.

È bello perciò questa mattina lasciarci amare da Dio nel suo Corpo e nel suo Sangue, dato e versato per noi, per avere il miracolo: un cuore infiammato che riscalda i rapporti interpersonali. È la luce del buio, è la gioia di vivere nonostante tutto e nonostante tutti.

 

Oggi, qui, Dio ci parla...

Sulla tua parola getterò le reti.

La figura di Gesù genera fascino nella persona dei discepoli e li rende obbedienti alle sue parole. Nella sua luce gustiamo il miracolo che va al di là di ogni attesa storica. 

Padre, attiraci ogni giorno nella persona di Gesù per lasciarci affascinare dal suo mistero, attento alle vere esigenze dell’uomo. Lo Spirito Santo ci renda obbedienti al suo volere per poter gustare la sua meravigliosa azione provvidenziale. AMEN

08 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Gesù disse ai discepoli: «Venite in disparte e riposatevi un po’»

La bellezza della solitudine fisica sta nello scoprire la fecondità della vita interiore, dove il Maestro parla al nostro cuore e ci offre il gusto della comunione nel suo Amore con ogni fratello. 

Padre, in Gesù siamo chiamati a gustare la bellezza della comunione trinitaria e della costruzione di autentica fraternità per camminare con coraggio in ogni tempo e spazio. Lo Spirito Santo ci guidi sempre in tale percorso esistenziale. AMEN

07 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di Erodìade, moglie di suo fratello Filippo, perché l’aveva sposata.

L’amore alla verità è principio del nostro agire morale. Qui l’uomo incarna quello che la coscienza gli ispira. Per la bellezza del vero la creatura umana è disposta anche a donare la propria vita come segno concreto di autenticità esistenziale. 

Padre, nella figura di Giovanni Battista noi ritroviamo il criterio della coerenza con i principi morali ai quali Gesù sempre ci richiama. Lo Spirito Santo ci orienti sempre nella purezza di tale orientamento esistenziale, anche a costo della vita. AMEN

06 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ed essi, partiti, proclamarono che la gente si convertisse.

L’annuncio evangelico apre il cuore di ogni uomo alla presenza creatrice del Maestro per gustare la gioia del condividerne il mistero e del riscoprire la fecondità della fede in lui, pienezza della vita. 

Padre, tu ci regali la persona di Gesù perché possiamo costruire la nostra umanità secondo il tuo meraviglioso e misterioso progetto di amore. In lui riscopriamo la gioia di poter vivere in modo divino- umano. Imitandolo potremo essere veramente noi stessi. La potenza dello Spirito Santo svilupperà tale dono perché la creatura umana possa essere il riflesso della tua gloria. AMEN

05 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Un profeta non è disprezzato se non nella sua patria, tra i suoi parenti e in casa sua.

Costruire nella verità la propria esistenza vuol significare spesso elaborare uno stile di vita che vada serenamente contro corrente. Ciò postula una profonda esperienza interiore in cui si vive per amore alla Verità, criterio di ogni scelta di vita.

Padre, il tuo Verbo incarnato è stato rifiutato perché era la luce che sconfiggeva le tenebre della storia. Ricolmaci della potenza dello Spirito Santo perché sappiamo costruire ogni scelta di vita nella tua luce meravigliosa, che rigenera ogni cuore umano. AMEN


04 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

«Fanciulla, io ti dico: alzati!» E subito la fanciulla si alzò e camminava. 

La persona di Gesù è fonte di vita e chi si accosta a lui con cuore credente diventa una creatura nuova in cui opera lo Spirito Santo. La fede nel Maestro rinnova ogni giorno la nostra esistenza e ci ricolma di speranza. 

Padre, nel tuo Figlio Gesù respiriamo il dono della vita e cresciamo in un intenso desiderio di novità spirituale. In lui ha senso la nostra esistenza. Inondaci di Spirito Santo perché possiamo camminare per le tue vive e tendere sempre più alla tua gloria celeste. AMEN

03 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Va’ nella tua casa… e annuncia ciò che il Signore ti ha fatto. 

Ogni incontro credente con il Cristo genera un nuovo miracolo che rende nuove le creature e dona l’entusiasmo della fede. L’esperienza diventa principio di testimonianza a vantaggio dei fratelli. 

Padre, il tuo Figlio regala novità di vita e libertà di cuore ad ogni uomo che si apre al dono del suo mistero di amore. Fa sì che lo Spirito Santo diventi diffusore del tuo Amore che rigenera ogni umana creatura e regala a tutti la gioia della vita quotidiana. AMEN

02 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore. 

La fecondità nel mistero della vita sta nell’atteggiamento di rendimento di grazie proprio dei genitori che vedono la vita come un dono divino da regalare alla storia per un bene comune. 

Padre, nel tuo mistero di amore ci fai il regalo della vita per rendere il mondo riflesso della tua bellezza. Guidaci a vivere i sentimenti umani di Gesù nel renderti grazie perché fiorisca un inno al tuo amore. Lo Spirito Santo ci aiuti a costruire tale atteggiamento spirituale per la gloria del tuo nome. AMEN

PRESENTAZIONE DEL SIGNORE - ANNO C

DOMENICA 2 FEBBRAIO 2025

Ml 3,1-4      Eb 2,14-18      Lc 2,22-40

OMELIA

La bellezza del nostro cammino quotidiano come candidati a essere discepoli del Signore si costruisce attraverso la contemplazione quotidiana del Maestro. La gioia nell’ambito della nostra vita è vivere come è vissuto Gesù, ed è molto bello soffermarci questa mattina su quel rito che lo ha caratterizzato all'inizio della sua vita, quello che noi chiamiamo “la presentazione di Gesù al tempio” perché attraverso questo suo atteggiamento rituale, egli ci insegna a vivere come suoi discepoli.

Tre sono gli aspetti iniziali sui quali vogliamo soffermarci questa mattina in modo che la figura di Gesù divenga lo stile della nostra esistenza: Gesù è portato al tempio, avviene il rito dell'offerta di un sacrificio, attraverso l'esperienza rituale. Tre passaggi che caratterizzano la figura di Gesù di Nazareth e che dovrebbero caratterizzare la nostra vita cristiana.

Essere nel tempio, diventare offerta, essere persone che si offrono al Padre come criterio di fondo della vita.

Innanzitutto il primo aspetto dell'entrare nella realtà del tempio che ritraduciamo con una espressione molto semplice “vivere alla presenza di Dio”. Entrare nel tempio è affermare a livello interiore la profonda convinzione che la nostra esistenza è un'esistenza che colloca se stessa nella relazione con l'Infinito, che è il Padre. Tutta la vita di Gesù se la guardiamo attentamente era continuamente costruita sul rapporto con il Padre. Gesù presentato al tempio dice che la sua esistenza è il Padre, meta della sua storia e fonte delle sue scelte, ma come si presenta al Padre? Attraverso l'offerta che, espressa nella ritualità di cui ha parlato il Vangelo, ma che ritraduce un atteggiamento molto più profondo: la gioia di consacrarsi al Signore, di consacrarsi al Padre, non solo stare alla presenza, ma fare della propria vita una operazione continua nelle mani di Dio. In certo qual modo il Padre, che dall'eternità ci ha chiamati a essere in comunione con sé, fa sì che Gesù attraverso i suoi genitori diventi un'offerta a Dio gradita. È la bellezza della nostra esistenza che si offre continuamente a Dio in atteggiamento di rendimento di grazie.

Stare alla presenza, offrirsi a Dio, per realizzare il terzo passaggio: essere un vivente sacrificio, dove il sacrificio è nient'altro che riconoscere a livello esistenziale la gioia di essere un capolavoro di Dio.

E’ bello vedete entrare in questa esperienza di Gesù, essere alla presenza del Padre, diventare un'offerta di amore attraverso la gioia dell'esperienza sacerdotale. È quello che noi viviamo il mattino, quando ci svegliamo: apriamo il nostro sguardo alla bellezza di Dio, ci offriamo al suo amore facendo della nostra giornata una oblazione continua nelle sue mani. Ecco perché è bello costruire la nostra vita in questa meravigliosa direzione e allora, la presentazione di Gesù al tempio, ritraduce effettivamente il senso della sua vita: essere nel Padre un'offerta che si offre, in una dimensione di relazione esistenziale dove la gioia è di appartenere.

Se noi guardiamo attentamente la vita di Gesù e ci chiedessimo - qual è stata l'anima della sua storia? - noi ci accorgiamo che essa era nient'altro che camminare nell'oggi misterioso del Padre, quello che l'evangelista Luca ci ritraduce attraverso un rito, l'evangelista Giovanni ce lo incarna in uno stile di vita. Qual era l'anima di Gesù? La volontà del Padre, stare nelle sue mani, offrirsi a lui in piena dedizione, ritrovare nel Padre la meta della sua storia.

Ora se noi partiamo da questa visione molto affascinante, scopriamo cosa vuol dire essere discepoli di Gesù. Noi tante volte non entriamo nella comprensione di questo grande mistero. Eppure la nostra vita deve essere come la vita di Gesù in tutti i tre gli aspetti: stare alla presenza di Dio, svegliarci al mattino e incontrare il Padre come criterio della nostra vita, è la gioia d'essere in lui con tutte le nostre capacità, è la gioia di appartenergli in tutto quello che siamo o che possiamo fare e, questa diventa l'offerta che noi offriamo al Padre ogni giorno, ogni giorno gli diciamo: “Nelle tue mani consegno la mia vita”. È la bellezza di una esistenza che è sacrificio gradito a Dio, attraverso l'atteggiamento del nostro cuore che ha come criterio il Padre: “Nelle tue mani consegno il mio spirito”.

Il cristiano ama consegnare se stesso continuamente nelle mani del Padre come ha fatto Gesù. Ora, se noi avessimo questo tipo di lettura nella nostra esistenza, ogni giorno sarebbe un vivente sacrificio a Dio gradito. Noi tante volte ci poniamo la domanda cosa voglia dire essere cristiani e la risposta ce l'ha data Gesù: la sua presentazione al tempio, essere davanti al Padre in offerta radicale al suo amore attraverso quell'esercizio del sacerdozio che è porre la propria storia nella misteriosa volontà divina.

Camminiamo in questo orizzonte e se veramente riuscissimo a entrare in questa esperienza la nostra vita fin da ora sarebbe in paradiso, sarebbe nel tempio di quella gloria divina nella quale la nostra storia veramente si realizza. E allora chiediamo al Padre di avere sempre questi sentimenti in modo che nel momento nel quale moriremo, in quel momento, diremo: “Padre in te ho confidato, a te mi sono affidato, nelle tue mani pongo tutta la mia esistenza”. E questo sarà il nostro paradiso, essere in questa gloria meravigliosa di Dio per essere veri e autentici, è quel morire nella gioia di appartenere eternamente al Padre, come ha fatto Gesù, per camminare in quella novità di vita che è il paradiso e lì, allora, la nostra storia sarà luminosa, cammineremo in novità di vita e al termine della nostra esistenza potremo veramente con il Padre cantare eternamente la nostra gioia di essere discepoli del Figlio nella potenza creatrice dello Spirito Santo. Questa è la bellezza feconda della nostra esistenza quotidiana.

 

01 febbraio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Perché avete paura? Non avete ancora fede?

Nelle difficoltà della vita è importante avere punti di riferimento che aiutano ad avere fiducia e coraggio. Il dono della fede rappresenta un grande aiuto per gustare la luce nel buio della quotidianità e così camminare con sicurezza.

Padre, la presenza del Cristo nella vita di tutti i giorni è fonte di sicurezza e di serenità. Attiraci sempre più nel suo mistero. Lo Spirito Santo ci sostenga e cammini con noi per poter perseguire l’ideale della bellezza del quotidiano. AMEN