DOMENICA 31 AGOSTO 2025
Sir 3,19-21.30-31 Eb 12,18-19.22-24a Lc 14,1.7-14
OMELIA
Gesù questa mattina ci invita ad
avere un particolare stile di vita nel camminare nel quotidiano: la gioia di
essere piccoli e nascosti.
Infatti se noi entriamo nel
profondo di questa parabola noi ci accorgiamo di tre aspetti che devono
qualificare la nostra vita:
- sentirci tutta grazia,
- vivere con gratitudine,
- prendere coscienza che la
bellezza della vita è costruire fraternità.
Ecco perché Gesù utilizza il
linguaggio del banchetto, perché, attraverso di esso, noi possiamo ritrovare la
bellezza della nostra vita. Innanzitutto sentirci sempre e solo grazia.
Quell'invito al banchetto è un
atto dell'amore di Dio che incontra l'uomo, gli è vicino, e dà la bellezza e la
gioia della comunione fraterna. È sempre bello focalizzare la nostra attenzione
su questo atteggiamento di Gesù: egli è accanto all'uomo, lo guida e lo
accompagna nel cammino della vita dicendogli che egli è con lui.
Ecco perché il cristiano non
sceglie il primo posto, perché la sua vita è guidata da Gesù. È la bellezza del
nostro istante e di ogni frammento della nostra vita: siamo chiamati a stare
con lui, in una profonda esperienza di comunione. E quando noi riusciamo a
cogliere questo aspetto siamo disponibili alla sua misteriosa volontà. Cos'è il
banchetto, se non un momento di profonda comunione interpersonale? Il discepolo
nel cammino della sua vita è docile all'azione di Gesù.
È un aspetto questo che noi
dovremmo continuamente richiamare alla nostra esistenza: lui è il Signore, lui
fa il bene della nostra natura umana, lui cammina con noi per realizzare il suo
progetto di salvezza.
Ecco perché Gesù ha usato
l'immagine dell'invito del banchetto, senza prendere il primo posto, perché la
nostra vita se la vediamo in profondità è essenzialmente un grande mistero di
grazia.
Invitati all'esistenza!
Ecco perché il cristiano quando
al mattino si sveglia si sente tutta e sola Grazia, si sveglia nella
gratitudine ed entra in un itinerario di vita caratterizzato dall'obbedienza. Siamo una gratuità amata dove il Signore
compie in noi le sue meraviglie.
Allora, se partiamo da questo
punto di vista, ecco che il cuore dell'uomo è aperto a tutti; è interessante il
paragone che Gesù fa tra le due parabole, i primi posti e invitare tutti alla
stessa cena, perché la bellezza della vita è costruire istante per istante un
grande mistero di comunione fraterna. Ecco perché il cristiano davanti al
mistero di Gesù si pone in condizione obbedenziale, è disponibile alla sua
volontà per camminare nella bellezza della vita.
Ora se noi riuscissimo a cogliere
questo aspetto nascerebbero in noi tre dimensioni che ci accompagnano
continuamente: il senso della gratitudine, la gioia della vita, la bellezza
dell'essere fratelli. È la ricchezza del mistero della convivialità. Siamo
tutta e sola Grazia! Vivere è nient'altro che prendere coscienza di questa
gratuità Divina nei nostri confronti e, quando noi entriamo in questo orizzonte
di vita, la vita assume valenze molto diverse.
Perché se siamo Grazia, Gesù ci
guida giorno per giorno in qualcosa che solo lui conosce, che lui costruisce,
che lui realizza dentro di noi. Svegliarci al mattino e cantare la nostra
gratitudine!
Noi tante volte siamo più
preoccupati di quello che potrebbe avvenire e non sempre abbiamo la gioia del
rendimento di grazie a Dio per il dono della vita.
Ecco perché il cristiano accoglie
la vita come dono, la costruisce nel senso della gratitudine e, il risultato, è
quello che il Signore vuole fare di ciascuno di noi. E allora in questo tipo di
itinerario di vita diciamo sempre il nostro grazie a Dio, la vita è respirare
Dio che sta creando, la vita è una relazione fraterna per costruire qualcosa di
bello, la vita è un orientamento verso quella pienezza di gloria che qualificherà
tutta la nostra esistenza. Ecco perché il cristiano fin dal mattino è attento
alla Divina presenza.
Ma come noi in concreto possiamo
costruire questo itinerario?
È questione di allenamento. Se
noi al mattino ci sentiamo tutta Grazia, l'unico atteggiamento che ci può
veramente aiutare è la gratitudine. Dio è meraviglioso nella nostra vita e
compie nella nostra vita esperienze che ci aprono a grandi orizzonti e, il
grande orizzonte lo ripeto, è entrare in questa comunione di gloria che è il
paradiso, quel banchetto a cui tutti gli uomini sono invitati, è nient'altro
che il banchetto della comunione gloriosa nella gloria del cielo.
È quello che Gesù dice chiunque
si esalta sarà umiliato, e chi si umilia sarà esaltato. Chi collocherà la sua vita nella
creatività di Dio con tanta gioia e pazienza, entra nella bellezza della gloria
di Dio. Questa è la grande meta della nostra storia quotidiana. Ecco perché ci
ritroviamo nell'Eucaristia, in essa noi celebriamo il senso della vita.
Noi non veniamo a messa, noi
siamo invitati da Gesù a stare con lui, a condividere il suo mistero d'amore, a
camminare nella coscienza che egli vuol fare di noi le sue meraviglie.
E questo atteggiamento ci dà
tanta fiducia, tanta speranza, tanta gioia, perché lo stare con lui è la
bellezza più profonda della nostra esistenza e quando ci accosteremo ai Divini
misteri ci sentiremo Grazia e, in quel momento, noi esprimeremo la nostra
gratitudine a questo invito che Gesù ci rivolge continuamente nel Mistero
eucaristico per trasfigurare la nostra vita e darci la gioia di quel Paradiso
che ci sta aspettando tutti e, nel quale, realizzeremo veramente la nostra
esistenza quotidiana.
Questo sia l'invito di Gesù e allora
quando ci accosteremo ai Divini misteri, in quel corpo di Cristo è Gesù in persona
che si dà da mangiare a noi, che entra nella nostra storia e ci dice: “Sei il
mio capolavoro!”.
Non è semplicemente andare a fare
la comunione, ma gustare una relazione che trasfigura la nostra vita e ci pone
nell'atteggiamento di essere creature radicalmente nuove. Questa sia la gioia
che vogliamo vivere e condividere in questa Eucaristia per poter camminare
nella novità che viene dall'alto per diventare una realtà sola con Gesù, in
attesa di quel banchetto glorioso quando Gesù stesso, in semplicità luminosa,
passerà a darci da mangiare, a condividere con noi la sua vita in un itinerario
di paradiso che sarà la nostra storia veramente compiuta e realizzata.