OMELIA
Il cammino verso la venuta gloriosa del Signore si costruisce attraverso l'accedere ogni giorno al sogno di Dio confidando nella sua parola che non delude. La Chiesa, attraverso la solennità odierna, vuol darci il segno che il sogno si realizza e che le parole profetiche hanno il loro compimento.
Il fatto che Maria
appaia nella storia della Chiesa come Immacolata Concezione, alla luce della
parola che abbiamo ascoltata, possiamo dire che in Maria i sogni di Dio si sono
realizzati. E’ il criterio che abbiamo ascoltato da Paolo “in lui ci ha scelti
prima della creazione del mondo”, e la promessa fatta da Dio ai progenitori,
dove la discendenza di Maria avrebbe schiacciato il maligno, ha avuto il suo
compimento. Maria nell'Immacolata Concezione è segno del demonio sconfitto.
Ritrovare Maria perciò
è ritrovare da una parte la concretizzazione della fedeltà divina e dall'altra
la percezione che è iniziato nella storia il cammino della novità di Dio.
Guardare Maria è
guardare le promesse di Dio realizzate.
Ma come questa novità
che Dio ci regala attraverso la figura dell'Immacolata può diventare vita della
vita dell'uomo?
Allora ci accorgiamo
di un primo elemento che qualifica il nostro cammino: Maria è l'assoluto
capolavoro di Dio!
Se guardiamo attentamente
la narrazione evangelica ci accorgiamo che Maria è il dispiegarsi di un'azione
gratuita di Dio nei suoi confronti e nei confronti della storia. L’angelo sottolinea
l’iniziativa di Dio; quel “tutta grazia” ritraduce la creatività di Dio; quel “rallegrati”
incarna la gioia di Dio condivisa dalla creatura, la potenza dello Spirito
Santo che l'avvolge dice la fantasia divina che va al di là dei criteri umani.
Il mistero di Maria che nell'obbedienza dice “sì” è niente altro che la
risposta della gratitudine al Dio delle meraviglie. L'uomo può veramente
entrare nella storia della salvezza guardando Maria, capolavoro della gratuità
di Dio. Infatti l'uomo realizza veramente se stesso quando nel cammino della
sua vita, fin dal mattino, si sente capolavoro al di là degli elementi storici.
Tante volte diventa problematico per noi credere e, quindi, la nostra fede si
appesantisce non poco perché dimentichiamo questo filone che ha caratterizzato
Maria e che caratterizza la vita di ogni uomo: la creatività divina nella
persona umana. Il cristiano prima di pensare deve avere, a livello interiore,
un'unica percezione: sono grazia, sono gratuità, sono benevolenza. Maria è
Immacolata concezione perché capolavoro della fantasia incomprensibile di Dio.
Questo è un aspetto
che dovremmo profondamente approfondire perché se guardiamo attentamente
l'esperienza della fede - che è un grosso interrogativo per l'uomo -ci
accorgiamo come essa scaturisca dal cuore puro che avverte il dispiegarsi di
una gratuità. Non per niente il racconto dell'annunciazione è un mosaico di
tanti testi dell'Antico Testamento. Luca descrivendo questo misterioso incontro
tra l’angelo e Maria ha utilizzato tutte le parole dell'Antico Testamento per
dire che l'Antico Testamento è l'aurora della gratuità meravigliosa di Dio. Il
primo elemento che Maria ci vuol regalare questa mattina è che il sognare è il
canto dell'uomo che si sente pura gratuità e, quando l'uomo si sente pura
grazia, la sua mente spazia sull'Infinito che gli dà la capacità di respirare.
La fecondità della fede è respirare l'Infinito con gratitudine.
Ma tutto questo
avviene attraverso il cuore.
Tante volte siamo un
po' portati a leggere il racconto dell'annunciazione secondo una visione
narrativa, ma se guardiamo attentamente, il dialogo tra Dio e l'angelo, esso
non è fatto di parole. Il dialogo tra Dio e l'angelo si è costruito unicamente mediante
palpiti di cuore. Ricordiamo sempre la grande profezia di Geremia quando nei
tempi messianici non ci sarà più bisogno di maestri, ma Dio parlerà
direttamente al cuore dell'uomo. Dio scriverà il mistero del suo amore sul
cuore dell'uomo. E quando Dio scrive, Dio fa nuove tutte le cose, l'uomo è
radicalmente perdonato.
La bellezza del
sognare la fedeltà di Dio è un dialogo di cuore dove il cuore si apre con tutta
la tensione della ricerca, con tutte le oscurità dell'istante, con tutti gli
interrogativi senza risposte, ma il cuore si apre e quando il cuore si apre l'Infinito
si regala.
In certo qual modo
l'evangelista Luca ha inventato letterariamente il testo evangelico per dirci
la profondità del dialogo Dio-uomo nel cuore! L’Immacolata Concezione ritraduce
questa profonda convinzione nella fede che Dio, nel cuore dell'uomo, compie
meraviglie! Dovremmo passare nel cammino della fede da una intelligenza che
vuole scoprire ad un cuore che si lascia amare, aperto profondamente
all'accadimento di Dio. Il gusto della fede è il primato di Dio nel cuore dove
Dio parla al cuore dell'uomo facendogli aprire orizzonti umanamente impossibili,
ma cardiacamente reali… ecco perché la bellezza della festa dell'Immacolata è
estremamente significativa per noi.
Quante tristezze
perché ragioniamo troppo! Quanta poca serenità perché non spalanchiamo il cuore
all'intimità divina! Maria Immacolata è l'inizio della storia della salvezza,
in lei c'è la sintesi di tutta la storia della salvezza, incarnazione, passione,
morte e resurrezione di Gesù, ma tutto questo si è realizzato in quel dialogo
interiore in questa donna creata da Dio, aperta su Dio, per dire Dio alla
storia dell'uomo facendo incarnare il Verbo.
E allora quale
speranza nasce. La bellezza di Maria non è la sua grandiosità storica, non sono
le sue più grandi manifestazioni storiche. Maria ha scelto il nascondimento, la
semplicità , quello che veramente conta sono i palpiti del cuore, che sono
perfettamente in sintonia con il vibrare del cuore di Dio.
Questa mattina la
speranza, contemplando Maria, dovrebbe affiorare nel nostro cuore e davanti
agli interrogativi della fede abbiamo il cuore puro che si lascia amare e
quando il cuore puro si lascia amare, in quel momento, ci sono delle vibrazioni
interiori che danno speranza all'impossibile. Il resto non interessa.
Tante volte non
riusciamo gustare la bellezza e la fecondità della fede perché complichiamo la
semplicità di Dio.
E tante preghiere sono
l'occasione per non pregare. Entriamo in questa semplicità divina che è la presenza
di Maria, attenta, discreta, capolavoro che ci dà la speranza: è il mistero
eucaristico!
Il mistero eucaristico
è l’incontro di cuori attraverso il rito. Quando non c'è l’incontro di cuori
attraverso il rito non è eucaristia. Viviamo questa esperienza in tanta
semplicità convinti che quando guardiamo Maria, Maria ci dice: innamorati del
mio Figlio aprendo il tuo cuore alla sua presenza e allora il buio
interiormente diventerà luce perché il figlio di Dio che dimora in noi è
speranza dell'impossibile.
L'immagine che ci
potrebbe aiutare è vedere nell'esempio di Maria la creatura che in perfetta
sintonia con Dio sa far cantare il creato attraverso la bellezza ordinaria
della vita. Il cuore innamorato è una musica vivente che spazia nella purezza
del cuore sui vasti orizzonti di un amore veramente infinito. La vita allora
diventa una continua composizione musicale nella quale si canta nella
semplicità del cuore la grandezza ineffabile dell'amore divino che investe la
creatura e dilata il suo cuore.
Tale verità diviene
sempre attuale nella celebrazione eucaristica che ci fa vibrare il cuore
nell'infinito di Dio e apre il nostro cuore all'incontro glorioso della fine dei
tempi quando eternamente loderemo le tre Persone divine.
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