“Il figlio dell’uomo non è venuto per farsi servire, ma per servire”
La fecondità della vita si colloca nella gioia del saper ascoltare, nell’aprire la propria esistenza alla persona di ogni fratello per vivere il suo mistero di amore e per crescere nella fraternità.
Chi
sa ascoltare sa servire perché si inginocchia davanti al mistero dell’altro,
pur nelle reciproche povertà, per elaborare un progetto di novità di vita in un
futuro che generi sogni e speranze.
Padre,
nel mistero dell’incarnazione il tuo Figlio amato è entrato nella concretezza
della nostra storia per poter respirare il nostro respiro esistenziale e per
gustare la misteriosa e problematica grandezza della nostra umanità.
È
stato fratello con i fratelli per poter maturare, nel generare in loro, una
nuova e vera umanità. Fà che nello Spirito sappiamo vivere i suoi più profondi
sentimenti umani per divenire speranza vera per tutti gli uomini. AMEN
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