13 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino convertitevi e credete nel vangelo.

Lo scorrere del tempo stimola un fecondo richiamo all‘uomo a costruire un’esperienza rinnovata. Questo richiamo per un nuovo stile di vita rappresenta la vitalità del quotidiano. 

Padre, la parola di Gesù ci stimola a riscoprire percorsi esistenziali di novità di vita per diventare persone evangeliche. Nella potenza dello Spirito Santo accogliamo le sue provocazioni per essere sempre suoi autentici discepoli. AMEN

12 gennaio 2025

BATTESIMO DEL SIGNORE - ANNO C

DOMENICA 12 GENNAIO 2025

Is 40,1-5.9-11      Tt 2,11-14; 3,4-7      Lc 3,15-16. 21-22

OMELIA

L'episodio dei Magi ci ha introdotto nell'esperienza di Gesù Cristo poiché la bellezza di essere suoi discepoli si ritraduce nell'accedere al mistero della sua persona. Oggi noi intuiamo che l'accogliere il Signore ed entrare nel suo mistero è la grande consolazione della vita.

a parola che questa mattina il Maestro ci vuole rivolgere è quella di ritrovarci persone consolate perché nel momento in cui accediamo al mistero di Cristo la nostra vita si ritrova vita rinnovata.

Infatti, l'episodio ascoltato dal Vangelo di Gesù che viene battezzato da Giovanni e sul quale c’è quella grande manifestazione, ci fa riscoprire in che senso - nel cammino della nostra vita - siamo consolati. L'episodio ascoltato vuol dirci innanzitutto questa verità: in Gesù ha inizio un mondo nuovo.

Come gli Evangelisti danno inizio alla vita pubblica di Gesù con l'episodio del battesimo al Giordano, così, noi, contemplando questo episodio ritroviamo che in Gesù c'è l'inizio della nostra vita; nella sua persona acquisiamo il senso della vita.

Il cristiano quando vuole ritrovare il gusto della sua esistenza continuamente guarda Gesù: in lui hanno inizio i tempi nuovi, in lui è la luce che illumina ogni tenebra, in lui c'è la speranza che ama ogni cuore.

In Gesù la vita ha sempre un luogo in Dio.

Tante volte non riusciamo a cogliere la speranza della nostra storia o, perché siamo timorosi per il futuro o abbiamo la pesantezza del passato, ma nel momento in cui guardiamo la figura di Gesù ed entriamo nel suo mistero, in quel momento, la nostra vita incomincia: incomincia ascoltando quella voce del Padre che ci dice in che senso siamo consolati e, in che senso, in Gesù, incomincia la nostra vita.

Quella voce afferma chiaramente: "Tu sei il figlio mio, l’amato: in te ho posto il mio compiacimento".

Gesù è l'espressione dell'amore di Dio per l'umanità… In quella parola "amato" intuiamo lo stile amativo di Dio che è donare la vita per la creatura: è la paradossalità del mistero nel quale veniamo introdotti.

La nostra esistenza è amata in modo completo dalla persona di Dio.

Quella parola "amato" incarna quell'altra espressione del Vangelo di Giovanni: "Dio ha tanto amato il mondo da dare il suo Figlio unigenito".

Dio regala sé stesso nel Figlio ad ogni uomo.

Il cristiano è sempre un consolato perché percepisce, nel cammino della vita, questa grossa verità: Gesù è l'amore del Padre per noi e nonostante noi. Spesso siamo appesantiti dalle nostre paure, delle nostre cadute, dalle nostre incertezze, ma nella nostra esistenza dovremmo avere sempre lo sguardo del cuore attento a questa parola del Padre: "Tu sei il mio figlio, l'amato".

Entrando nel mistero di Gesù, che è l'inizio della nostra esistenza, ci sentiamo frammento per frammento, oggetto dell'amore di Dio.

Questa mattina dovremmo imparare a non guardarci più in faccia, dovremmo imparare a non fermarci eccessivamente sui nostri fallimenti o sulle nostre povertà, dovremmo lasciarci coinvolgere da quella grande consolazione e risentire continuamente la voce del Padre: "Tu sei il mio figlio, l'amato".

Quando l'uomo si sente oggetto di questa gratuità amorosa di Dio, in quel momento, l'uomo riprende fiducia della vita.

La grandezza della nostra esperienza cristiana è quella di sentirsi amati in modo divino umano; in quel momento l'uomo ritrova il gusto della vita.

Il cristiano respira continuamente amore, un amore incomprensibile, un amore che va al di là di ogni misura, un amore che ha le caratteristiche di Dio, ma nel quale l'uomo è veramente sé stesso.

Usando un'immagine cara alla tradizione dei Padri della Chiesa dell'oriente potremmo definire la nostra vita così: noi siamo un pezzo di ferro che, messo nel fuoco incandescente, diventa esso stesso fuoco.

La nostra vita immessa nell'amore che è Dio diventa amore.

Allora la nostra vita è consolata perché è oggetto di questa ineffabilità di Dio che avvolge e determina la nostra vita.

Quando, per tanti motivi nello scorrere dei giorni, ci sentiamo scoraggiati diciamo a noi stessi: sono la meta dell'ineffabile amore di Dio, sono la fiducia di Dio… E, in quel momento, nonostante noi, abbiamo la consolazione di Dio.

Questa mattina Gesù dà verità a tutto questo; nel momento in cui faremo la comunione saremo amati da Gesù che è l'amato del Padre. In quel Corpo è in quel Sangue saremo immersi in quel fuoco di amore per cui la nostra umanità diventa essa stessa fuoco in modo che possiamo tornare a casa ricchi di grande speranza.

Questo sia il mistero che questa mattina vogliamo vivere, questa la nostra quotidiana consolazione, questa la speranza nonostante tutto e nonostante tutti.

 

11 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ma Gesù si ritirava in luoghi deserti a pregare. 

La solitudine in preghiera è scuola di costante libertà interiore. È il quotidiano rapporto con Dio che rende la persona attenta al mistero per crescere nella profonda libertà del cuore nel vissuto. 

Padre, gustare la presenza del Cristo nella costruzione del quotidiano è una delle mete di una autentica esperienza orante.  Lo Spirito Santo ci aiuti in questo cammino per dilatare la fecondità di un cuore veramente libero per la costruzione di relazioni fraterne veramente autentiche. AMEN

10 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato.

La parola ascoltata con fede qualifica la persona che la accoglie, facendola diventare il senso della propria esistenza.

Padre, fa che ogni parola di Gesù diventi il significato portante della nostra esistenza. Lo Spirito Santo renda sempre aperto il nostro cuore per vivere una feconda conversione spirituale. AMEN

09 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Coraggio, sono io, non abbiate paura!

Il Maestro è presente nella storia di ogni discepolo che in lui ritrova luce e coraggio. Quando siamo in difficoltà egli ci prende per mano e ci guida nella autentica esperienza esistenziale. 

Padre, in Gesù prendimi per mano e conducimi per le autentiche strade della vita quotidiana perché possa essere me stesso in ogni scelta spirituale. Lo Spirito Santo sia la mia energia di tutti i giorni. AMEN

08 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Al mattino presto… si ritirò in un luogo deserto e, là pregava. 

La comunione con Dio fin dal mattino presto porta il cuore a profonde scelte di libertà spirituale nel costruire il quotidiano. 

Padre, il cuore innamorato della vera libertà interiore, segue l’esempio di Gesù con la preghiera mattutina. Solo così si è pienamente docili allo Spirito Santo. AMEN

07 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino.

L’incontro con il Cristo rappresenta il principio della chiamata a uno stile nuovo di vita che è l’esperienza della conversione spirituale, a cui ogni uomo si sente chiamato. 

Padre, l’incontro quotidiano con il Cristo è principio del richiamo a costruire una vita nuova nella potenza dello Spirito Santo per dare alla luce un mondo profondamente rinnovato. AMEN

06 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

E tu Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero l’ultima città di Giuda.

Ciò che per gli uomini è piccolo, è grande per Dio perché la sua fedeltà alla storia rende grande la creatura umana. Questi sono i veri parametri storici-salvifici.

Padre, insegnaci a leggere la storia con i misteriosi criteri del tuo cuore. In questo troviamo sempre una grande speranza nelle problematiche quotidiane. Con Gesù e nello Spirito Santo camminiamo sempre con tanto coraggio di fronte al mistero della vita. AMEN

EPIFANIA DEL SIGNORE - SOLENNITÀ

6 GENNAIO 2025

Is 60,1-6      Ef 3,2-3a.5-6      Mt 2,1-12

OMELIA

La bellezza della festa dei Magi rappresenta uno degli aspetti più importanti della Teologia dell’evangelista Matteo: l'annuncio del Vangelo è per tutti gli uomini. Non per niente egli lo conclude con quella affermazione nella quale si sottolinea come il Vangelo debba essere annunziato a tutte le genti, perché Gesù è il Signore di ogni umana creatura. Davanti a questo orizzonte come noi possiamo giungervi attraverso l'esperienza dei magi. E allora quattro passaggi che l’uomo contemporaneo è chiamato ad avere per entrare in questo grande mistero che è Gesù:

1) Ritrovare nel Cosmo il segno del Divino

2) andare alla scuola delle Scritture e del Tempio

3) mettersi in cammino seguendo la Parola

4) accogliere di riflesso il Maestro nel suo mistero Pasquale.

Sono i quattro passaggi a cui noi siamo chiamati per essere veramente dei credenti.

Innanzitutto il primo passaggio è quello di ritrovare Dio nel Cosmo: è la bellezza del Creato!

È interessante riscoprire il racconto della creazione del mondo del libro della Genesi, dove appare la meraviglia di Dio che crea il mondo intero e diventa salvezza per l'intera umanità.

Ecco allora che essi vedono la stella, l'esperienza cosmica. L'uomo affascinato dal bello del Creato diventa un ricercatore di Dio e questa ricerca viene illuminata dalla Sacra Scrittura, è il richiamo nel tempio alla profezia di Michea: - E tu, Betlemme di Giuda non sei la più piccola di tutte le principali città di Giudea- è la bellezza di camminare alla luce della Parola e camminando alla luce della Parola, ritorna alla stella che porta nel luogo dove abitava Gesù. Qui avviene qualcosa che per noi tante volte è abbastanza strano. Noi siamo abituati nella tradizione di vedere i Magi che portano oro, incenso e mirra; ora questo non è detto dal Vangelo. Essi sono dei ricercatori e il ricercatore è colui che abbandona tutto, entra nella profonda povertà del cuore e si pone dinanzi alla ricerca di Dio. Il vero ricercatore ha sempre le mani vuote.

È molto bello come papa Benedetto, volendo annunciare l'evento del Natale, dice davanti al Natale ci prostriamo tutti con le mani vuote, perché esse devono essere riempite dalla rivelazione che Dio fa di se stesso. È molto bello perciò vedere i Magi che entrano nella casa dove abitava Gesù con le mani vuote. Essi non conoscono e si devono lasciar raggiungere dalla presenza del Maestro. Che cosa sta avvenendo in quel momento? Gesù con Maria si presentano ai Magi. E Gesù che cosa presenta ai Magi? Il suo mistero Pasquale: oro, incenso e mirra- morto, sepolto e risorto-. Essi con le mani vuote accolgono la gratuità della rivelazione Divina e vengono arricchiti da una presenza. Oro, incenso e mirra è il mistero Pasquale di Gesù, è Gesù morto, sepolto e risorto. Ed è molto bello vedere Gesù che regala il suo mistero Pasquale ai Magi, perché essi ne possono godere della ricchezza.

Emerge allora davanti al nostro spirito qualcosa di molto grande che ci deve prendere e profondamente affascinare. Noi siamo dei ricercatori del volto di Dio, siamo catturati dalla sua presenza e ci svuotiamo di ciò che sono le nostre concezioni per aprirci alla gratuità della rivelazione di Gesù. E’ molto bello vedere i magi con le mani vuote e Gesù con le mani piene; in questo noi cogliamo la bellezza della Rivelazione. Che cos'è l'Epifania? È Dio che rivela la sua gloria all'umanità, ad una umanità che è sempre in cammino, ad una umanità che si pone profondamente nella condizione della ricerca, dell'umanità che attraverso le Scritture giunge a conoscere Gesù. I Magi godono della gratuità Divina che nasce dal mistero Pasquale del Maestro. Questa è la bellezza della nostra fede, questa è la bellezza del nostro cammino, lasciarci avvolgere dalla Divina gratuità divina.

E allora, davanti a questo grande mistero, noi possiamo conoscere Gesù se ci poniamo in cammino, se diventiamo persone che affascinati dalla sua Parola si proiettano in avanti per essere incontrati dal Maestro. E quando noi veniamo incontrati da Lui siamo veri ed autentici, la gioia di essere suoi. La bellezza della festa dell’Epifania che raccoglie tutto il mistero di Gesù, perché è Gesù stesso che si rivela, che si regala e i Magi sono l’umanità che contenta di accogliere questa rivelazione, riempiendo il proprio cuore di questo mistero divino che è la bellezza della vita. Noi cantiamo la gioia di essere avvolti dalla divina gratuità.

Riempiti di questo dono, se ne tornano nei loro paesi, ricercatori vengono incontrati e incontrati si riempiono di bellezza divina e si mettono in cammino per regalare agli uomini la bellezza e la grandezza della redenzione. Ecco il cristiano che si pone sempre con il cuore puro, attento e vuoto a Dio che gli si manifesta e la nostra gioia sta tutta nell’essere ricolmati da questa divina presenza che è il senso fondamentale della nostra vita. Siamo ricercatori del Vero, siamo persone sempre in cammino, siamo discepoli che si lasciano continuamente illuminare dal Maestro per camminare nella bellezza che viene dall’alto. Questa sia la gioia dell’Epifania, che non è legata tanto a cose esteriori, ma questa coscienza profonda che opera nel cuore dell’uomo, di essere ricercatore del Volto del Maestro. E in questa ricerca Egli non ci delude, riempie il nostro cuore della sua presenza, della sua Pasqua, della sua morte, sepoltura e risurrezione, ci rende quegli uomini nuovi in cammino che veramente gustano la bellezza della gratuità divina. Entriamo in questo mistero, ritroviamo la bellezza della nostra vita e Gesù riempirà il nostro cuore della sua grazia, della sua gioia, per camminare come i Magi nella storia regalando ai fratelli la bellezza che in Gesù Redentore ogni uomo è veramente e pienamente se stesso.

 

05 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Dio mai nessuno lo ha mai visto, il Figlio unigenito… è lui che lo ha rivelato. 

Godere della amicizia di Gesù è la strada per accedere al volto del Padre, meta della nostra esistenza. Qui possiamo percepire la comunione che il paradiso offre a tutti noi: gustare il volto delle tre Persone divine in una unità trasfigurante.

Padre, nel tuo Figlio Gesù camminiamo verso la contemplazione del tuo volto, aspirando alla luminosità del paradiso. Lo Spirito Santo ci orienti in tale direzione per essere immersi nella gioia eterna. AMEN

04 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

"Rabbi…dove dimori?" ... "Venite e vedrete” … e quel giorno rimasero con lui. 

La gioia d’essere discepoli sta nel condividere il suo mistero di amore. Si è veramente discepoli quando si imita l’interiorità del maestro con uno stile creativo. 

Padre, nel tuo Figlio Gesù scopriamo la bellezza d’essere tuoi figli per un cammino fraterno di grande comunione nella prospettiva della pienezza nella gloria del cielo. AMEN

03 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ecco l’agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!

Lo sguardo del cuore credente è rivolto al mistero della persona di Gesù che si fa carico del peccato dell’intera umanità per restituire alla creatura umana la sua identità. 

Padre, nel mistero del tuo Figlio ci offri la nascita di una nuova umanità, attira a lui il nostro cuore perché possiamo assumere i suoi sentimenti per crescere in novità di vita. Lo Spirito Santo ci guidi in questo cammino. AMEN

02 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Io sono voce di uno che grida nel deserto.

Nel deserto l’anima si apre al mistero e si inoltra nelle misteriose vie della vita per vivere il dono dell’esistenza in tutta la sua verità. Questa è l’ebbrezza del quotidiano. 

Padre, con Gesù nel deserto vogliamo costruire la felicità della nostra storia per essere autentici ed essenziali nelle scelte di tutti i giorni. Lo Spirito Santo illumini e guidi i nostri passi per gustare il dono della vita. AMEN

01 gennaio 2025

Oggi, qui, Dio ci parla...

Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. 

Il silenzio rappresenta la bellezza feconda di chi ama il mistero della vita, perché si lascia penetrare dal Mistero che illumina la quotidianità. 

Padre, nel silenzio ci fai gustare la tua presenza e ci offri la profondità del valore dell’amare il quotidiano in Gesù e nello Spirito Santo. AMEN

MARIA SANTISSIMA MADRE DI DIO – SOLENNITA’

1 gennaio 2025

Nm 6, 22-27      Gal 4,4-7      Lc 2,16-21

OMELIA

La Chiesa convocandoci in questo primo giorno dell'anno ci pone dinanzi la contemplazione della maternità di Maria. Dopo averci introdotti con la Madonna nella vigilia del Natale oggi veniamo convocati per contemplare questo grande mistero che è la Madonna, attraverso un particolare che l'evangelista Luca mette molto bene in luce, Maria da parte sua custodiva tutte queste cose meditandole nel suo cuore: il mistero del silenzio di Maria.

Ed è molto bello lasciarci introdurre in questa esperienza perché la bellezza della fede che Maria ci regala continuamente è il suo silenzio. Ricordiamo l'atteggiamento della Madonna e di Giuseppe quando Gesù fu trovato nel tempio a 12 anni Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro…Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. Incontrare Maria nel ciclo del Natale è incontrare l'esperienza del silenzio. Ma cosa vuol dire “silenzio”?

L'uomo dei nostri giorni ha dimenticato questa espressione perché si lascia coinvolgere nel caos della vita quotidiana. Eppure la grandezza della persona è il suo silenzio, riletto in tre atteggiamenti fondamentali sui quali vogliamo riflettere.

-      silenzio come fascino,

-      silenzio come accoglienza,

-      silenzio come fecondità.

È molto bello come gli autori medievali dicevano Tibi silentium laus - Per te il silenzio è lode, e San Tommaso affermava Dio è continuamente onorato attraverso il silenzio e allora vale la pena soffermarci su questa esperienza per essere persone che nel cammino della loro vita hanno la fecondità di Dio. Il silenzio non vuol dire assenza di parole, perché in questo caso dovremmo parlare di “mutismo” e il mutismo non è silenzio. Il silenzio è essenzialmente una attenzione a qualcosa di grande che ci prende, è l'accoglienza creatrice di questa presenza, è la gioia di camminare che in ciò che veramente vale per costruire il nostro istante.

Innanzitutto il silenzio è lasciarci affascinare da qualcosa di grande. Se noi entriamo nell'esperienza di Maria noi ci accorgiamo di questo: ella non comprese fino in fondo il mistero da cui era avvolta, ma era ricca di stupore; in quella espressione di Luca Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro noi ritroviamo la bellezza di cogliere Maria che è nel fascino del Figlio. Il silenzio ci pone davanti alla domanda - Chi è Gesù? - e il silenzio è la capacità di collocarci in quello che è veramente il senso del mistero di Dio.

Dio nel silenzio si cala nella storia…

È molto bello come Sant'Ignazio di Antiochia volendo definire cosa fosse l'Incarnazione disse: “L'Incarnazione è la parola uscita dal silenzio di Dio”. La bellezza della nostra esistenza è essere avvolti dal silenzio che non è assenza di parole, ma la gustazione di qualcosa di favoloso. Dio è talmente grande che davanti alla sua personalità noi rimaniamo in silenzio, un silenzio ammirato, un silenzio ricco di novità di vita, un silenzio aperto sul futuro. Ecco perché Maria madre di Gesù è la donna del silenzio. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. E allora se noi cogliamo questo primo aspetto della figura di Maria, il silenzio è veramente fecondo.

Ricordiamo sempre l'affermazione fatta prima: il silenzio non è assenza di parole, ma il silenzio è aprire al cuore al fascino di qualcosa più grande di noi, è leggere la storia nella certezza che qualcosa di grande stia veramente accadendo. È la bellezza della nostra vita spalancare il nostro cuore al Dio che si rivela regalandoci la sua bellezza. Maria donna del silenzio è ricca di stupore davanti al rivelarsi di Dio. Questo lo cogliamo molto bene nel canto del Magnificat, che è nient'altro che l'espressione di un cuore innamorato che si lascia prendere dalla bellezza Divina, nella convinzione che Dio è veramente meraviglioso! Il silenzio è lo stupore dell'anima davanti alla bellezza.

Ecco allora che se questo primo elemento della bellezza nel silenzio riusciamo a coglierla, ecco che la bellezza della nostra vita diventa “stare davanti a Gesù”. Noi tante volte dimentichiamo questo “stare davanti a Gesù” che è la bellezza della nostra vita, ed è il secondo passaggio che nella fede dovremmo riuscire a cogliere fino in fondo: essere persone che si lasciano catturare dalla bellezza di Dio.

In certo qual modo l'assenza di silenzio ci impedisce di gustare il rivelarsi della grandezza di Dio. Importante nella vita non è capire, importante nella vita è spalancare il nostro cuore ad un evento più grande di noi che ci dà la bellezza del cuore. Ecco il secondo passaggio che dovremmo sempre tener ben presente: spalancare il cuore alla Divina presenza.

Qualche volta nasce la domanda - Quando veramente Maria avrà veramente compreso il mistero da cui è stata pienamente avvolta? - e penso che la pienezza della sua rivelazione sia stato il momento della sua dormizione quando, affascinata dal mistero del Figlio, è passata da questa all'altra vita ed è entrata in un gaudio interiore che ha espresso quasi interamente Luca con il canto del Magnificat l'anima mia magnifica il Signore! L'uomo del silenzio è un affascinato dalle meraviglie del Signore e la sua vita diventa un canto. Dio è così grande nella nostra storia che le sue meraviglie non si possono dire, le sue meraviglie si possono solo cantare, è quella esperienza interiore che lentamente ci porta ad entrare nel mistero di Dio e, quando l'uomo, contemplando Maria realizza questi due passaggi, il terzo è la divina maternità: la festa di oggi, dove la maternità è il canto dell’esultanza interiore del mistero della vita che penetra in Maria e la rende la donna per eccellenza l'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore perché ha guardato alla piccolezza della sua serva. L'uomo del silenzio è l'uomo che sa gustare la grandezza di Dio nel cammino della sua storia quotidiana.

Ecco perché nella festa della Divina maternità di Maria la Chiesa ci ha proposto il testo evangelico che abbiamo ascoltato Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuore. Il silenzio è la bellezza dell'anima innamorata di Dio! Le tante parole sono un disturbo esistenziale, il silenzio è concentrazione su ciò che veramente vale per poter camminare in novità di vita. Ecco perché la festa della Divina maternità di Maria ci pone dinanzi all'esperienza del suo silenzio e, il sacro silenzio, è dell'anima innamorata di Dio. Tant’ è vero che nella Divina liturgia si dice “il silenzio è sacro” perché è il luogo in cui l'uomo coglie il fascino del mistero, se ne lascia inebriare e trova la grandezza della sua vita in qualcosa che lo affascina nel profondo del suo spirito.

Guardiamo Maria nel suo silenzio, gustiamo la fecondità di questo suo atteggiamento, cantiamo con lei la bellezza delle meraviglie che Dio in lei ha seminato e che semina in ciascuno di noi. Cantare non è il gridare, cantare è scrivere nelle profondità del cuore la grandezza di Dio! Ecco perché l'anima mia magnifica il Signore! E allora credo che questa mattina iniziando il nuovo anno con l'esperienza della Divina maternità di Maria dovremmo imparare ad amare l’interiorità del silenzio per poter gustare la soavità di Dio, percepirne la misteriosa volontà e camminare in quella novità che viene dall'alto e che è la grandezza e la bellezza della nostra vita.

Viviamo così questa eucarestia, nel silenzio di Maria, nel silenzio di Gesù, nel silenzio delle tre Persone Divine e attraverso questa mirabile esperienza potremo veramente percepire la bellezza di Dio e quindi, quanto è vero l'espressione medievale citata all’inizio: - Tibi silentium Laus - il silenzio è lode per te o Signore, perché ci lasciamo inebriare dalla grandezza del tuo cuore, ci lasciamo amare nella semplicità dell'ordinario per camminare in quella sobrietà di vita dove la presenza del Divino ci anima continuamente. Questa è la bellezza dell'inizio di un nuovo anno, il silenzio dell'ascolto, il silenzio di un cuore innamorato, il silenzio che sa gustare le meraviglie di Dio nella vita feriale di tutti i giorni.