Gen 3,9-15.20 Ef
1,3-6.11-12 Lc 1,26-38
OMELIA
Il
cristiano guidato dallo Spirito vive un'intensa attesa della venuta del Signore,
sviluppando quel forte desiderio d'essere trasfigurato nel Maestro. Davanti a
questo orizzonte nell'uomo nascono delle difficoltà: com'è possibile entrare in
questo grande mistero che è l'essere trasfigurati da Gesù e in Gesù? Ecco
perché la Chiesa in questo cammino di attesa del Maestro ci pone dinnanzi la
figura di Maria Immacolata che rappresenta la risposta a tutti gli
interrogativi dell'uomo. Davanti all'esperienza di Maria Immacolata quella che
i bizantini chiamano “la tutta santa”, ritroviamo qual sia l'anima che ci
dovrebbe veramente accompagnare in questo tempo di avvento in un atteggiamento
di grande speranza. Infatti se noi, in semplicità, con la nostra intelligenza
volessimo entrare nella intuizione di questo mistero, non ci accorgeremmo mai
della profondità dell'amore del Signore. Nell'atto in cui Maria fu concepita fu
già un capolavoro, un capolavoro che l'Evangelista ha ritradotto con l'espressione
“piena di grazia”, è un capolavoro
davanti a cui l'uomo, con la sua intelligenza, deve fermarsi per entrare
unicamente con le intuizioni del cuore.
Ogni verità
di fede è un passaggio dall'intelligenza al cuore, dall'uomo che brama
comprendere il darsi gratuito di Dio, all'uomo che si lascia attirare in
qualcosa che è più grande delle sue cognizioni. L'uomo per essere se stesso
deve lasciarsi continuamente avvolgere, travolgere, guidare, dalla creatività
inesauribile di Dio. Ecco perché il cristiano quando guarda Maria ritrova
veramente, in modo autentico, l'espressione che l'angelo le ha rivolto a Dio nulla è impossibile! Quando
l'uomo si lascia guidare dal fascino della ineffabilità di Dio che è creatrice,
l'uomo cammina nella serenità del cuore, perché la bellezza di Dio non è da
capire, la creatività di Dio è incomprensibile perché la bellezza di Dio l'uomo
non può affatto percepirla. Egli si sente chiamato a lasciarsi guidare da
questa ineffabilità divina perciò se noi davanti a qualunque proposta
evangelica avessimo la difficoltà di entrare in una comprensione razionale,
guardiamo Maria, ci ritroviamo avvolti da una meraviglia al di là di ogni
comprensione.
Una simile
visione ci aiuta a intuire perché l'uomo sia un autentico capolavoro trinitario!
In certo qual modo ad ognuno di noi appare l'angelo, e ad ognuno di noi dice:
rallegrati, sei pieno di grazia! E quando l'uomo ritrova questa grandezza della
sua storia, non ha più paura perché respira un'aria che sa di divino.
Un simile
orientamento spirituale e teologale deve essere coniugato con l'altra parola
con la quale l'angelo s'è rivolto a Maria: Rallegrati!
E qui entriamo nel cuore di Dio.
Spesse
volte a noi manca il coraggio d'entrare nel cuore di Dio perché non abbiamo
quella tranquillità, quella serenità del cuore, quella pazienza interiore di
lasciarci attirare.
L'uomo protagonista rovina la vita se si lascia travolgere
dai propri interessi. Solo lasciandoci attirare in quel Rallegrati scopriamo la gioia di Dio.
Maria è un
capolavoro perché è la gioia di Dio, è Dio che ha trasferito in Maria la
bellezza della sua esperienza e le ha regalato la sua gioia perché Maria è la
gioia creatrice di Dio. Infatti, la vera gioia è sempre creativa, la vera gioia
genera qualcosa di nuovo, la vera gioia dà la bellezza all'esistenza. Maria è
il capolavoro della gioia di Dio! Quando Dio appare si rivela sempre come
gioia.
Una delle
povertà esistenziali dell'uomo è che non sa più godere, non sa più essere nella
gioia, non riesce a collocare la propria esistenza in un progetto più grande
che è la grandezza di Dio e quando l'uomo colloca se stesso in questo progetto
più grande - che è la gioia di Dio - chi non può essere non contento? In Maria
Immacolata - la tutta Santa - troviamo un capolavoro in cui Dio ha trasfuso la
sua gioia nei confronti dell'umanità e, nel momento in cui ha trasfuso in Maria
la sua gioia creatrice, anche ogni uomo quando per un momento si ferma, e, nella
tranquillità e serenità del cuore, si pone la grande domanda: “Signore, chi
sono io per te?” avvertiamo una luminosa risposta: “Sei la mia gioia che ti ha
creato capolavoro!”. Se noi entrassimo in questo tipo di esperienza, ci
accorgeremmo che la nostra storia è tutto un atto creativo di Dio. Quando noi,
per le vicissitudini dell'esistenza, diventiamo tristi, dimentichiamo che in
quel momento Dio ci sta talmente ricolmando della sua gioia creatrice e che noi
dovremmo immediatamente collocarci su un altro piano. E’ possibile che Dio
abbia la gioia di crearci e noi abbiamo la tristezza di vivere?
Dovremmo
nel cammino della nostra storia quotidiana entrare in questo grande orizzonte.
Diversamente non potremmo più vivere, perché diremmo: non è possibile. L'uomo
quando si confronta con se stesso dice: non è possibile! Ma quando si lascia
attirare, affascinare, prendere dalla grandezza creatrice di Dio, quando l'uomo
intuisce nella sua vita che si manifesta la gioia creante di Dio, in quel
momento la vita assume sfumature ben diverse.
Quando si
dice che il cristiano è nella gioia è perché sta gustando la gioia di Dio.
Dovremmo interiormente essere delle persone che sanno camminare in serenità e
in semplicità.
L'evangelista
ci aiuta ulteriormente nello stimolarci ad entrare nella gioia di Dio e a farla
nostra.
Guardiamo
il contesto dell'annunciazione: l'angelo appare a Nazaret, una cittadina ai
confini della Palestina, ai confini di quello che è il nucleo fondamentale di
Israele. Non si dice per ben due volte nel Vangelo di Giovanni: Cosa vuoi che venga di buono da Nazaret?
Studia! E vedrai che nessuno arriva
dalla Galilea. Quando noi sappiamo gustare la povertà gioiosa del
quotidiano, quando non ci facciamo grandi illusioni, frutti dell'io, allora
ritroveremo la gioia di quella povertà che canta la bellezza, la gioia, la
gratuità, l'ineffabilità di Dio. Ecco perché la Chiesa ci pone accanto Maria
nel tempo dell'avvento perché possiamo veramente sognare i sogni di Dio. E
quando noi entriamo in questa bellezza, sognare sogni di Dio, riusciamo a comprendere
l'espressione dell'Angelo a Maria: a Dio
nulla è impossibile! E allora chiediamo allo Spirito Santo che ha fatto
meraviglie in Maria di intuire quel Rallegrati
piena di grazia il Signore con te! Perché in quel momento percepiremo una
creatività nuova dentro di noi, non saremo distratti dalle tante cose, ma
intuiremo la gioia creatrice di Dio e non saremo distratti dai troppi pensieri
che partono da noi stessi. Non dovremmo mai dimenticarci del fascino di Maria
per ritrovare la bellezza di essere discepoli di Gesù.
In questa Eucaristia,
che è per eccellenza è gratuità divina e rappresenta la gioia di Dio che
desidera vivere con noi, entriamo nel mistero della luminosità divina. Viviamo
questa eucaristia con questa gioia divino-umana lasciandoci trasfigurare nella
nostra povertà dall'incomparabile e incomprensibile creazione divina.
Cammineremo in novità, potremo respirare anche l'aria pura e quando i polmoni
sono pieni di Spirito Santo in quel momento sogniamo i sogni di Dio e sognare i
sogni di Dio nella nostra vita è gustare la gioia di Dio che non delude mai.
-
Nessun commento:
Posta un commento