“E chi è il mio prossimo?”
Tante
volte sentiamo la parola “prossimo” e ne diamo un significato immediato: è
l'altro a cui mi rivolgo. Questo tipo di lettura ci rende giudici di ogni
persona, pronti ad assumere un atteggiamento che non è accettabile. Se entriamo
nella storia, ogni uomo è un dono alla nostra vita, da accogliere per
realizzare una comunione fraterna. Chi sa ascoltare e, solo di conseguenza,
agire, è il vero prossimo: alla presenza di un fratello, che sente il bisogno
di essere accolto, sa prestargli attenzione con tutto se stesso, gli si fa
vicino, gli dona la speranza, gli restituisce la gioia di vivere.
Padre,
tu vuoi che diventiamo attenti all'altro come ha fatto Gesù, nel meraviglioso e
misterioso evento dell'incarnazione. Egli si è messo sulle sue spalle la nostra
storia. Fa’ che anche noi tutti lasciamo abitare ogni fratello nel nostro
cuore, per essere per ciascuno segno vivente di speranza e di fiducia. Mandaci
lo Spirito, che ci renda docili a un simile progetto di vita, perché possiamo
offrire la vera libertà ad ogni uomo. AMEN
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