MERCOLEDI' DELLE CENERI
Iniziare il cammino quaresimale è iniziare un tempo meraviglioso per crescere nella gioia di essere discepoli di Gesù.
È l'orientamento fondamentale della Quaresima. La Quaresima è il sacramento dove il grande protagonista è il Cristo, perché noi, in lui e con lui, diveniamo autentici discepoli. Infatti, la frase che per ben tre volte abbiamo ascoltato dal testo evangelico “e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” potrebbe essere ritradotta così: il Padre, che vede il volto del suo Figlio maturare in noi, ci darà la gioia dell'eternità beata. È la bellezza del cammino quaresimale come sviluppo contemplativo della scelta di Cristo, perché il grande protagonista della Quaresima è il Cristo, che è maestro della nostra vita di discepoli. Nel momento in cui non avessimo più l'orientamento a Cristo, noi ridurremmo la Quaresima a fare tante cose e Gesù direbbe: “Avete già ricevuto la vostra ricompensa”. Ecco la bellezza di fondo della Quaresima: crescere nel fascino della persona di Gesù, perché il Padre in noi vuol vedere solo il volto di Cristo.
Noi
coglieremo tutto questo tra poco, quando ascolteremo la formula di benedizione.
È una benedizione a tre livelli:
è
un atto del Padre,
per
vivere il percorso dello Spirito Santo,
perché
possiamo assumere il mistero di Gesù morto, sepolto e risorto.
Innanzitutto,
è importante comprendere che cosa significhi “benedire”. Dobbiamo sempre
ricordare che non si benedicono le cose, si benedicono le persone e in quell’atto
di benedizione il Padre entra nella nostra vita, regalandoci la bellezza del
dono della salvezza. È il Padre che ci riveste della sua presenza, nella sua
potenza e nella sua gratuità, per dirci che siamo il suo capolavoro. Se non cogliessimo
la positività di questo itinerario quaresimale, saremmo uomini drammaticamente
poveri. Quindi la bellezza del cammino quaresimale è avere questa percezione della
venuta del Padre, il quale vuole che diventiamo il suo Figlio e, poiché con le
nostre forze non possiamo giungere a questa meta, ci ricolma della sua
ricchezza. La Quaresima è dono del Padre, attraverso un itinerario spirituale,
dove noi siamo docili alla creatività dello Spirito Santo. È un'energia divina che
nasce dall’azione dello Spirito Santo che sta operando dentro di noi, per
ricolmarci della presenza del Padre. Sarà molto bello quando ascolteremo “Convertitevi e credete al Vangelo”, che significa: “Accogliete il dono del Padre,
per essere docili allo Spirito”. Dobbiamo quindi riconoscere la Quaresima come
un atto della gratuità del Padre che ci arricchisce dell'energia operativa
dello Spirito.
Noi qualche volta diciamo che fare penitenza è
pesante, ma fare penitenza è dire grazie alla Trinità, che ci rende suoi
capolavori, perché possiamo vivere il mistero di Gesù morto, sepolto e risorto.
La cenere è segno della nostra volontà di entrare nella morte di Gesù, nascosti
nell'amore del Padre, che è la sepoltura, per essere gloriosi nella
risurrezione ad opera dello Spirito Santo. La verità della Quaresima è vivere
l'interiorità di Gesù, in una obbedienza meravigliosa alla volontà divina, nell’affidamento
allo Spirito Santo. La Quaresima è il tempo prezioso per ritrovare la gioia di
essere discepoli. Guai a noi se il criterio di fondo della Quaresima fossero
gli atti penitenziali! Gesù ha detto: “Avete
già ricevuto la vostra ricompensa”.
La Quaresima è il tempo per eccellenza per
elaborare in modo più intenso ciò che siamo chiamati a vivere ogni giorno. Ecco
perché all'inizio ho detto, usando un'espressione cara alla liturgia bizantina,
che la Quaresima è il tempo della gioiosa tristezza. È gioiosa, perché la Trinità
sta operando in modo tutto particolare: sta creando in noi la capacità di
crescere come discepoli. È tristezza perché non siamo ancora la luminosità
della Trinità. Se percepissimo questo grande mistero, ci accorgeremmo che la
Quaresima è un tempo di grazia. È molto bello come nella liturgia ambrosiana
l'icona delle messe vigilari del sabato della Quaresima sia la trasfigurazione:
indica la bellezza di entrare nella luminosità di Dio, il Padre; nel Gesù che
va verso Gerusalemme; in quella nube che è lo Spirito Santo. Se riuscissimo a
cogliere così la Quaresima, avremmo veramente la capacità di dire: “E’ bello
essere discepoli!”. Nell’altra orazione per la benedizione delle ceneri, che
noi non pregheremo, si dice addirittura che dobbiamo camminare per entrare
nella trasfigurazione del Cristo vivente: ecco il valore straordinario della
Quaresima.
Nessun commento:
Posta un commento