DOMENICA 15 AGOSTO 2025
Ap 11,19a; 12,1-6a.10ab 1Cor
15,20-27a Lc 1,39-56
OMELIA
Lo Spirito Santo ci riunisce in assemblea
liturgica questa mattina perché lo sguardo del nostro cuore sia rivolto verso
la pienezza della gloria. Celebrare la festa della Assunzione di Maria
Santissima in cielo orienta il nostro sguardo verso la pienezza della gloria,
verso la pienezza della nostra vita, verso l'incontro glorioso con Dio.
Non per niente la liturgia Bizantina considera
la festa di oggi come la conclusione dell'anno liturgico che, nella loro
mentalità, inizia con la celebrazione della nascita di Maria l'8 di settembre e
si conclude con il mistero della sua Assunzione. La bellezza della festa di
oggi è orientare il nostro sguardo verso la pienezza della gloria ed è importante
questa sottolineatura perché l'uomo contemporaneo ha perso il senso
dell'eternità beata. Celebrare la festa di oggi è entrare in quel mistero di
gloria per cui Maria è in paradiso con tutta la liturgia dei Santi per cantare
la bellezza di Dio.
Ma cosa vuol dire per noi la festa di
oggi, soprattutto partendo dalla convinzione che l'uomo dei nostri giorni ha
perso il gusto della pienezza della gloria. Cos'è la vita? Se non un camminare
nel tempo e nello spazio in prospettiva di una meravigliosa lode eterna. Maria
diventa per noi il segno di questa meta, infatti la bellezza della nostra vita
è guardare Maria, vederla entrare nella gloria del cielo e diventare per noi
segno di quella meravigliosa verità che lentamente avvolgerà la nostra storia.
Cos'è la vita? Noi pensiamo alla vita
come un camminare verso la morte. La bellezza della vita è lentamente entrare in un mistero di gloria. È bello vedere Maria
come la donna che nell'esperienza della propria esistenza ci ha aperto
orizzonti di paradiso e orientato in quella direzione la nostra esistenza.
Cos'è infatti la vita? Noi tante volte
dimentichiamo le coordinate della vita “nati da Dio, diventiamo figli di Dio e
saremo figli di Dio quando Dio sarà tutto in ciascuno di noi”. È quel
meraviglioso passaggio all'eternità beata che ci qualifica nel profondo del
nostro spirito. Infatti quante volte noi ci poniamo la domanda - Quale sarà la
meta della nostra storia? - e la risposta in Maria è molto chiara: Ella nel
cammino della sua vita è cresciuta in comunione con Dio, con Dio ha camminato
nel tempo e nello spazio ed è entrata in quella meravigliosa lode che è il
cielo.
Infatti la bellezza della vita è
orientare lo sguardo del nostro cuore verso questo incontro glorioso quando Dio
nella sua misericordia ci attirerà a sé, noi cammineremo con lui, entreremo in
quella gioia eterna dove Maria ci sta aspettando. La bellezza della vita è attendere
questo incontro finale: Maria tutta nelle nostre persone. L'importante è che
l'orientamento di fondo sia verso questa meta. La bellezza della vita è
camminare in questa direzione. Noi siamo attirati nel mistero di Maria, ella è
diventata per eccellenza il mistero del compimento della vita; tant'è vero, e
questo noi lo impariamo alla scuola della liturgia Bizantina, nella realtà di
Maria si compie la storia dell'uomo. Infatti è interessante confrontare la
nostra vita con la vita della Madonna: ella è nata nel mistero dell'8 di
settembre, la nascita di Maria Santissima, e noi in questo vediamo la nascita
del mondo e contempliamo questa nascita nella realtà del cielo, l’esperienza di
Maria Assunta alla destra del Padre.
Nella circolarità della vita di Maria
la nostra vita, nella gloria del cielo insieme a tutti i Santi attraverso la bellezza
del camminare in questa gioia meravigliosa.
Ma come noi possiamo entrare in questa
visione, dove il nostro cuore è tutto proteso verso questa pienezza di luce
quando, con Maria, entreremo in un gaudio che non conosce fine? E la risposta è
molto semplice: in Maria noi vediamo la nascita di un mondo nuovo, quel mondo
orientato in Gesù, quel mondo direttamente si snocciola verso la realtà del
cielo, quel mondo che ci dice che Dio sarà tutto in ciascuno di noi. È bello
con Maria gustare questa pienezza di vita. Allora se noi, con Maria,
cammineremo così, il risultato sarà molto semplice: con Maria noi saremo collocati
alla destra del Padre, con Maria gusteremo la gioia d'essere figli nel Figlio,
con Maria entreremo in quel gaudio eterno dove Dio sarà tutto in ciascuno di
noi. Cantiamo la bellezza del paradiso e con Maria saremo nella gloria.
Ecco perché l'uomo dei nostri giorni
deve imparare questa profonda mentalità: viviamo nel tempo, nello spazio, in
attesa di questo grande evento quando con Maria, in paradiso, canteremo la
gioia dell'eternità beata. Questo ci fa dire che non dobbiamo essere
impressionati dalla morte, la morte è il passaggio per entrare in un mistero
inesauribile di gloria e con Maria già noi stiamo gustando questa meravigliosa
verità. L'importante è che non ci arrendiamo nella storia, nelle cose
contingenti e concrete, ma viviamo questo ampio respiro che ci colloca nella
bellezza di Dio e nella bellezza di Dio saremo nella gioia che non conosce
tramonto.
Ecco che la festa di oggi perciò è un
grande e meraviglioso ricordo. Con Maria camminiamo, in Maria lasciamoci
assumere nella gloria, con Maria percepiamo la bellezza della vita che è un
cantare l'amore ineffabile di Dio. La festa di oggi ci aiuta perciò a respirare
quell’eternità beata a cui noi siamo chiamati e quando moriremo potremo
veramente dire: “Eccomi Signore, mi metto come Maria nelle tue mani, per
addormentarmi in te o Maria e camminare con tutti i fratelli in quella gioia
eterna dove col Figlio tuo Gesù Cristo canteremo la gioia senza fine, in un gaudio
di paradiso che sarà la bellezza della nostra vita nella luminosità del cielo, dove
Dio sarà tutto in ciascuno di noi per cantare la comunione gloriosa con tutti i
Santi nella luminosità del paradiso che ci accompagnerà per sempre”.
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