24 gennaio 2021

III DOMENICA T.O. - ANNO B -

Gn 3,1-5.10         1Cor 7,29-31               Mc 1,14-20

OMELIA

La Chiesa, dedicando questa giornata alla riscoperta della centralità della Parola nel cammino della comunità dei fedeli verso la pienezza della gloria, ci presenta, oggi, la parola chiave del vangelo di Marco Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo. In questo messaggio, che è la tesi dell'evangelista Marco, questi ci offre l'anima di ogni cristiano e la pone sulle labbra di Gesù. Nell'ascoltare tale annuncio noi scopriamo come l'esistenza per conoscere il Maestro è un esistenza di tipo dialogico. Da una parte Dio che si rivela Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino e dall'altra l'uomo che si lascia attirare in questo mistero convertitevi e credete al vangelo. Infatti noi possiamo conoscere Gesù se lo sappiamo accogliere nel suo mistero e questo mistero diventa il senso portante della nostra storia quotidiana.

Il primo elemento: Dio che ci parla “Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino”. Innanzitutto è necessario comprendere il valore della parola: “il tempo”. L'apostolo Paolo questa mattina ci ha detto che il tempo si è fatto breve, e che passa infatti la figura di questo mondo. Una simile espressione ci permette di riscoprire che la bellezza della nostra esistenza è tutta racchiusa nell’istante, l'istante visto come un frammento sacramentale del mistero del Gesù uomo nel quale si rende presente e attiva la vita divina. Nel frammento temporale della umanità di Gesù contempliamo il darsi dell'amore trinitario. In quel tempo è compiuto c'è il volto del Signore, c'è il tutto della rivelazione divina. Chi è eternità diventa tempo perché noi vivendo l'istante, nello scorrere del tempo, gustiamo l'eternità beata. E' la bellezza feconda dell'incarnazione. Noi qualche volta dimentichiamo tutta la pregnanza del tempo. In una lettura profonda si afferma che il tempo è un sacramento, perché l'istante, che noi controlliamo con l'orologio, è nient'altro che il soffio di vita che ci viene regalato e offerto perché siamo accoglienza del mistero di Dio che entra nella nostra storia. Ogni istante è il frammento dove noi entriamo nel mistero di Gesù. Un padre della Chiesa volendo definire Gesù afferma: “Nel mistero dell'incarnazione l'eternità è diventata tempo, perché gustando il tempo, come l'istante, possiamo lentamente lasciarci inebriare dall'eterno”. Accogliere Gesù perciò è entrare in uno stile di vita dove il criterio di fondo è il Dio che viene ad abitare in e con noi. Usando un'immagine molto bella: il tempo è la dinamica presente nel cuore dell'uomo che brama costruire giorno per giorno la propria identità umana. Il tempo è la condizione per conoscere nell'orizzonte dell'eterno la grandezza della nostra identità umana.

Ecco perché il cristiano ama il tempo perché è un regalo di Dio Padre perché possiamo accedere alla personalità di Gesù. Chi sa cogliere la bellezza di questo frammento, che è il tempo, percepisce che il regno di Dio è vicino, e il regno di Dio è l'armonia universale. Il regno di Dio è l'uomo che diventa uomo con ogni fratello. Il regno di Dio è quel canto universale del creato che proclama le meraviglie di Dio. Dio si fa tempo, perché noi lentamente possiamo diventare persone che partecipano all'armonia di Dio. Purtroppo nella nostra esistenza siamo più portati a correre nello scorrere del tempo e Paolo ci rincorrerebbe dicendo: passa la gloria di questo mondo!  L'uomo, quando diventa schiavo dello spazio e del tempo, non riesce più a respirare la bellezza della vita. Gesù ha detto: Il tempo è compiuto, oggi si dà la pienezza della vita, l'oggi come l'unico istante nel quale costruire la nostra esistenza. Con un simile ritmo di vita, lentamente entriamo nell' esperienza del mistero Divino. Dio è nuovo al giorno, siamo avvolti dalla bellezza della vita divina per poter camminare nella gioia che viene dall'alto. In certo qual modo avviene un passaggio di collocazione della nostra vita: preoccupati di fare tante cose dimentichiamo di gustare l’istante.

Se noi entriamo in questo grande mistero e in questo dialogo eternità-storia, la risposta dell'uomo è convertirsi e credere al Vangelo dove il convertirsi è lasciar spazio lentamente alla creatività di Dio. Dio entra nella nostra vita, ci regala l'istante per ricolmarci della sua presenza perché noi possiamo progressivamente lasciarci attirare a lui; la conversione è una presenza che ci attira, è il mistero della nostra vita! Quante volte noi ci poniamo la domanda: “In fin dei conti cos'è la vita, soprattutto davanti alle complessità nelle quali oggi stiamo vivendo di un soffocamento esistenziale?” E la risposta è: oggi siamo chiamati a crescere nel Mistero! "L'eternità ti avvolge e lasciati guidare dall’ eternità!" La conversione è il lasciarci plasmare dalle tre Persone divine perché la bellezza della nostra umanità possa veramente dilatarsi, perché la bellezza della conversione è credere al Vangelo. Nella sua narrazione evangelica sappiamo come l'evangelista Marco inizi la sua testimonianza dicendo: Inizio del Vangelo che è Gesù Cristo Figlio di Dio. La conversione è il progressivo gustare la presenza di Cristo che opera dentro di noi. Allora intuiamo che la vita, pur con tutti i suoi interrogativi, con tutte le sue oscurità, con il grosso problema del come costruire il futuro, divenga il gusto di un presente. Se ogni istante fosse da noi profondamente vissuto, non ci sarebbe problema circa il futuro, perché il futuro è l'istante che si dilata e allora la vita assume un colore, una tonalità, uno stile molto diverso anche perché più ci convertiamo più il Signore è il Signore dell'istante perché egli abita in noi. Avviene perciò un dialogo, che è un dialogo favoloso come abbiamo cantato nel Salmo responsoriale: Lampada ai miei passi è la tua parola, luce sul mio cammino. Questa lampada è dentro di noi. Questa lampada, che è l'agire della Parola dentro di noi illumina e che riscalda la mente e il cuore, fa nascere l'entusiasmo di dire: “Grazie Signore che abiti in me!” e allora cerchiamo di costruire la nostra esistenza secondo questa grande tesi del vangelo di Marco: Il tempo è compiuto, Il regno di Dio è vicino: convertitevi e credete al Vangelo!

La nostra vita è un lasciar spazio a questa creatività divina che, lentamente, ci trasforma, ci trasfigura, ci dà la bellezza anche dove il mondo è tutto oscurità perché siamo abitati dal Cristo, il regalo del Padre, nella potenza evangelica dello Spirito Santo. Ecco la vita! Ecco la luce! Ecco la fecondità della parola di Dio!

Se matureremo accogliendo il tempo come dono trinitario per ciascuno di noi, percepiremo come l'armonia divina ci sia regalata da Gesù che diventa il senso portante della nostra storia. È’ l'Eucaristia che stiamo celebrando, il rito semplice, essenziale, senza tante formalità esteriori, per maturare nell'eternità che entra in noi. Nel momento in cui ci accosteremo ai divini misteri, la vita della Trinità entrerà nel tempo, nel frammento che stiamo vivendo, e allora percepiremo questa grandezza divina che ci trasfigura all'interno del nostro cuore. L'Eucarestia è già presenza dell'eternità. Quando ci accosteremo ai divini misteri, accoglieremo quell'invito Beati gli invitati alla cena delle nozze dell'Agnello. Ecco l'agnello di Dio! e allora quel pane sacramentale, entrando in noi, ci ricolmerà di quella eternità beata che ci sussurra: “Il regno di Dio è vicino, stai entrando nella vera gioia, stai entrando nella vera bellezza, stai entrando nella novità che viene dall'alto e che ti rigenererà profondamente”. Questa sia la grande speranza che vogliamo portare a casa questa mattina, in modo che, comunque gli avvenimenti si susseguiranno nella nostra storia concreta, sapremo gustare l'istante Gesù in noi, gioia, speranza e fiducia nel travaglio di ogni giorno.


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