17 febbraio 2021

MERCOLEDI’ DELLE CENERI: HA INIZIO IL SACRAMENTO DELLA QUARESIMA

MERCOLEDI' DELLE CENERI

Iniziare il cammino quaresimale è iniziare un tempo meraviglioso per crescere nella gioia di essere discepoli di Gesù.

È l'orientamento fondamentale della Quaresima. La Quaresima è il sacramento dove il grande protagonista è il Cristo, perché noi, in lui e con lui, diveniamo autentici discepoli. Infatti, la frase che per ben tre volte abbiamo ascoltato dal testo evangelico “e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” potrebbe essere ritradotta così: il Padre, che vede il volto del suo Figlio maturare in noi, ci darà la gioia dell'eternità beata. È la bellezza del cammino quaresimale come sviluppo contemplativo della scelta di Cristo, perché il grande protagonista della Quaresima è il Cristo, che è maestro della nostra vita di discepoli. Nel momento in cui non avessimo più l'orientamento a Cristo, noi ridurremmo la Quaresima a fare tante cose e Gesù direbbe: “Avete già ricevuto la vostra ricompensa”. Ecco la bellezza di fondo della Quaresima: crescere nel fascino della persona di Gesù, perché il Padre in noi vuol vedere solo il volto di Cristo.

Noi coglieremo tutto questo tra poco, quando ascolteremo la formula di benedizione. È una benedizione a tre livelli:

  è un atto del Padre,

  per vivere il percorso dello Spirito Santo,

  perché possiamo assumere il mistero di Gesù morto, sepolto e risorto.

Innanzitutto, è importante comprendere che cosa significhi “benedire”. Dobbiamo sempre ricordare che non si benedicono le cose, si benedicono le persone e in quell’atto di benedizione il Padre entra nella nostra vita, regalandoci la bellezza del dono della salvezza. È il Padre che ci riveste della sua presenza, nella sua potenza e nella sua gratuità, per dirci che siamo il suo capolavoro. Se non cogliessimo la positività di questo itinerario quaresimale, saremmo uomini drammaticamente poveri. Quindi la bellezza del cammino quaresimale è avere questa percezione della venuta del Padre, il quale vuole che diventiamo il suo Figlio e, poiché con le nostre forze non possiamo giungere a questa meta, ci ricolma della sua ricchezza. La Quaresima è dono del Padre, attraverso un itinerario spirituale, dove noi siamo docili alla creatività dello Spirito Santo. È un'energia divina che nasce dall’azione dello Spirito Santo che sta operando dentro di noi, per ricolmarci della presenza del Padre. Sarà molto bello quando ascolteremo “Convertitevi e credete al Vangelo”, che significa: “Accogliete il dono del Padre, per essere docili allo Spirito”. Dobbiamo quindi riconoscere la Quaresima come un atto della gratuità del Padre che ci arricchisce dell'energia operativa dello Spirito.

 Noi qualche volta diciamo che fare penitenza è pesante, ma fare penitenza è dire grazie alla Trinità, che ci rende suoi capolavori, perché possiamo vivere il mistero di Gesù morto, sepolto e risorto. La cenere è segno della nostra volontà di entrare nella morte di Gesù, nascosti nell'amore del Padre, che è la sepoltura, per essere gloriosi nella risurrezione ad opera dello Spirito Santo. La verità della Quaresima è vivere l'interiorità di Gesù, in una obbedienza meravigliosa alla volontà divina, nell’affidamento allo Spirito Santo. La Quaresima è il tempo prezioso per ritrovare la gioia di essere discepoli. Guai a noi se il criterio di fondo della Quaresima fossero gli atti penitenziali! Gesù ha detto: “Avete già ricevuto la vostra ricompensa”.

 La Quaresima è il tempo per eccellenza per elaborare in modo più intenso ciò che siamo chiamati a vivere ogni giorno. Ecco perché all'inizio ho detto, usando un'espressione cara alla liturgia bizantina, che la Quaresima è il tempo della gioiosa tristezza. È gioiosa, perché la Trinità sta operando in modo tutto particolare: sta creando in noi la capacità di crescere come discepoli. È tristezza perché non siamo ancora la luminosità della Trinità. Se percepissimo questo grande mistero, ci accorgeremmo che la Quaresima è un tempo di grazia. È molto bello come nella liturgia ambrosiana l'icona delle messe vigilari del sabato della Quaresima sia la trasfigurazione: indica la bellezza di entrare nella luminosità di Dio, il Padre; nel Gesù che va verso Gerusalemme; in quella nube che è lo Spirito Santo. Se riuscissimo a cogliere così la Quaresima, avremmo veramente la capacità di dire: “E’ bello essere discepoli!”. Nell’altra orazione per la benedizione delle ceneri, che noi non pregheremo, si dice addirittura che dobbiamo camminare per entrare nella trasfigurazione del Cristo vivente: ecco il valore straordinario della Quaresima.

 Poiché come uomini e discepoli siamo poveri, iniziamo con una benedizione per essere ricolmati dalla gratuità divina, non per benedire le ceneri, come vi ho detto, perché le cose non si benedicono. La benedizione è un fatto interpersonale, tra la Trinità e noi, che diventiamo uomini che sviluppano questo dono della presenza di Cristo, per diventare luminosi, in modo che a Pasqua potremo essere trasfigurati in una luminosità che ha il candido colore dell'eternità beata. Per questa ragione, nonostante sia penitenza, la chiesa latina ci offre l'Eucaristia: ci ricorda che l'Eucaristia è la quotidiana scuola per essere discepoli. Si va all'Eucaristia per ravvivare la consapevolezza di essere capolavoro trinitario. Se veramente maturassimo questa bellezza interiore, ogni Eucaristia sarebbe Quaresima, ogni Eucaristia sarebbe Pasqua, ogni Eucaristia sarebbe tempo pasquale, perché la nostra esistenza sarebbe una trasfigurazione continua. Entriamo con semplicità in questo mistero, cogliendo l’essenziale della nostra vita, in modo che si realizzi quello che Gesù ci ha detto nel Vangelo: “E il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”.

 

 

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