01 novembre 2023

TUTTI I SANTI – SOLENNITÀ

1 NOVEMBRE 2023

Ap 7,2-4.9-14      1Gv 3,1-3      Mt 5,1-12a

OMELIA

La Chiesa convocandoci a celebrare la festa di Tutti i Santi ci pone dinanzi una verità di fede che tante volte noi abbiamo dimenticato: la comunione dei Santi. Celebrare la festa di Tutti i Santi vuol dire entrare in questa meravigliosa comunione ed è interessante approfondire il senso di questa affermazione per ritrovare la gioia di una comunione nel tempo e, nello stesso tempo, nell'eternità. E allora cosa vuol dire comunione dei Santi? Noi in modo immediato pensiamo alla comunione tra noi nel tempo e i nostri morti che sono in paradiso, ma se guardiamo attentamente il testo originario dell'espressione “comunione dei Santi” siamo davanti a tre verità che noi viviamo ogni giorno nell'Eucaristia e che ci dà questa speranza di eternità che è il senso stesso della nostra storia. Comunione dei santi e allora cosa vuol dire la parola “santo”?

Noi, in genere, quando parliamo di Santi parliamo di persone che sono in paradiso, ma se guardiamo il testo originario, la comunione dei Santi è la comunione alle realtà sante, è la comunione eucaristica. La bellezza della nostra esistenza è la comunione con i santi doni. Infatti se noi guardiamo soprattutto alla liturgia Bizantina, al momento della comunione, il sacerdote rivolgendosi ai fedeli dice: “Le realtà Sante ai santi”, quindi la bellezza della comunione dei Santi è la comunione eucaristica. Quando noi entriamo nella celebrazione e ci accostiamo ai doni del Pane e del Vino siamo a contatto con la santità di Dio. Quindi la bellezza di essere persone che vengono immerse in questa meravigliosa gratuità Divina: ecco allora comunione alle realtà Sante! È molto bello come nella liturgia Bizantina al momento della comunione si dice “Le realtà sante ai santi” e allora il secondo significato: i santi sono i celebranti, noi tutti siamo i santi.

Una delle verità che noi dimentichiamo tante volte è che noi siamo dei santi in forza del battesimo, dell'appartenenza alla Chiesa, siamo Santi e siamo partecipi della vita stessa di Dio. Noi ci ritroviamo nella comunione dei Santi perché siamo in comunione fraterna nel mistero di Gesù.

È molto bello come Paolo, rivolgendosi ai cristiani della comunità di Corinto, li chiami “Santi!”. Una delle stranezze tante volte è che noi non abbiamo il gusto della nostra santità, siamo persone che appartengono a Dio, “Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo”, quindi la bellezza di questa vita interiore abitata da Dio. Nel mondo contemporaneo abbiamo dimenticato una verità di fede molto bella: quella della inabitazione della Santissima Trinità dentro di noi.  Noi siamo Santi perché “abitati”. Siamo proprietà di colui che è il Santo per eccellenza “Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo” e quindi la comunione dei Santi è comunione di tutti noi che questa mattina, attorno al Santo che è il Cristo eucaristico, celebriamo i Divini misteri per la gioia di una novità di vita e, di riflesso, in Colui che i santi che sono tutti i santi, i fratelli che sono in paradiso essi partecipano del mistero eucaristico. Noi oggi siamo abituati a celebrare l'Eucaristia dei Santi e dei morti, ma di per sé l'unica festa è quella dei Santi, perché tutti noi partecipiamo della vita Divina che opera continuamente dentro di noi, Siate santi perché siamo Santi! L'invito del libro del Levitico che ci è riproposto nella prima lettera di Pietro è una realtà che deve veramente entrare nel nostro spirito, noi apparteniamo al Santo per eccellenza! Il cristiano vive di questa Presenza, è il Maestro divino che in noi opera le sue meraviglie quindi, la comunione dei Santi, è la comunione ai doni eucaristici - “Siate santi, perché io, il Signore Dio vostro, sono santo” - Il corpo di Cristo: Amen! Veniamo santificati e di riflesso in questa esperienza del mistero di Gesù siamo in comunione con tutti coloro che sono i santi del Paradiso. Ecco perché la festa di oggi ci apre vasti orizzonti: il paradiso! Noi tante volte abbiamo dimenticato questo grande orizzonte della nostra vita, siamo più portati a vedere il negativo della nostra storia, mentre la bellezza è guardare il Cristo, il Santo per eccellenza, sentirci avvolti dalla sua personalità che ci rifà continuamente, in comunione con quei Santi che sono i nostri fratelli che sono in paradiso. Ecco perché la festa di oggi è una festa che ci dà la gioia di appartenere. E allora, se noi partissimo da questa visione, non dobbiamo più lasciarci prendere dal negativo della nostra vita. Noi qualche volta siamo più portati a vedere le ombre della nostra storia, dovremmo imparare a entrare in una luce meravigliosa che ci avvolge, che dà sostanza al nostro istante. È la bellezza di essere quei Santi, non solo, ma se abbiamo notato la prima lettura che è tratta dall'Apocalisse ci parla di questa visione di Santi, coloro che hanno lavato le loro vesti rendendole candide nel sangue dell'Agnello, una visione gloriosa nella quale la nostra vita è tutta immersa.

Ecco perché la festa di oggi è una festa che ci dà la gioia di essere noi quelle creature nuove che veramente vengono rifatte continuamente dall'azione dello Spirito Santo. E allora accostandoci all'Eucaristia ricordiamoci: veniamo resi particolarmente Santi, veniamo trasfigurati nel Corpo e Sangue del Signore per camminare in autentica novità di vita e allora la festa di tutti i Santi è la gioia eucaristica che ci avvolge continuamente in comunione con coloro che seguono l'Agnello cantando il canto nuovo che solo i 144000 conoscono, in un inno di lode che è eternità beata nel Signore. Respiriamo l'eternità oggi ed allora respirando questo grande mistero possiamo camminare in novità di vita certi che non saremo mai delusi!

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