07 luglio 2024

XIV DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B -

DOMENICA 7 LUGLIO 2024

Ez 2, 2-5      2Cor 12, 7-10       Mc 6, 1-6

OMELIA

La bellezza della vita quotidiana è riscoprire lentamente il vero volto di Gesù.

Se ci ponessimo noi stessi la domanda - che senso ha vivere nel tempo e nello spazio? - la risposta sarebbe molto semplice: diventare alunni di Gesù per poterlo veramente conoscere, in modo che si crei in noi quel desiderio di eternità beata che è il senso portante della nostra vita.

Se ci ponessimo l'interrogativo - perché stiamo vivendo? - la risposta è molto semplice: per attendere lentamente la visione gloriosa del Paradiso e, per realizzare questa finalità, Gesù è il Verbo incarnato, è la parola del Padre per ciascuno di noi.

È il rimprovero che Gesù rivolge ai suoi concittadini: nessun profeta è accetto in patria sua.

Infatti cosa vuol dire che Gesù è profeta? Allora attraverso tre semplici passaggi entriamo nella personalità di Gesù per coglierne in profondità il mistero: Egli è profeta, innanzitutto perché è la parola del Padre per noi.

Noi siamo stati creati per conoscere, amare e servire il Signore, ma davanti a questa vocazione che c'è stata offerta, nasce in noi l'interrogativo - come possiamo immedesimarci nel mistero di Gesù? - e allora Gesù è profeta, è la parola del Padre per l'uomo in cammino nel tempo “Parla, Signore, perché il tuo servo ti ascolta.”. Gesù è profeta perché ci indica la strada che dobbiamo seguire per poter realizzare veramente la nostra storia. Ricordiamoci sempre che siamo stati creati a immagine di Dio e quindi la bellezza della nostra vita è una imitazione continua di un mistero di gloria. Fin dal mattino, tante volte ce lo siamo detti, rende attento il mio orecchio perché io ascolti come un iniziato, per cui Gesù è profeta perché è parola del Padre per noi.

La bellezza di ascoltare è il gusto di imparare per cui il cristiano, ogni giorno, si mette alla sequela di Gesù per imparare. Qual è la strada per realizzare noi stessi? È la bellezza della fede. Camminare nella bellezza della fede è imparare ogni giorno a conoscere il mistero di Gesù, perché, chi è Gesù? È il sacramento dell'incontro tra Dio e l'uomo. Andare da Gesù per imparare ad essere uomini, è una educazione costante all'interno della nostra esistenza, diventare alunni di Colui che abita dentro di noi.

Ecco perché il cristiano considera Gesù profeta perché egli parla del Padre, continuamente lo avvolge di quella luce luminosa che gli permette di camminare ogni giorno in novità di vita.

Quando, nel cammino del tempo, ci poniamo la domanda: come dobbiamo vivere oggi? La risposta di Gesù è molto semplice: “Ascoltatemi, diventate persone che si lasciano plasmare dalla mia personalità perché io vi conduco al senso stesso della vita!”: il Volto del Padre. Nati dal Padre, consegnati al Figlio perché il Figlio ci possa veramente orientare al volto luminoso del Padre.

Cosa sarà l'eternità beata, se non entrare nella gustazione, per sempre, della gioia del mistero di Dio? E allora Gesù è profeta non solo perché ci parla del Padre, ma perché lentamente ci conduca nel tempo e nello spazio, attraverso questa mera

Ma qual è il dramma dell'uomo storico? Se questa esperienza è affascinante - perché la vita è attendere questo incontro finale - è che l'uomo contemporaneo si pone una grossa domanda “come realizzare questo incontro?” e allora dobbiamo superare tre tentazioni nelle quali l'uomo contemporaneo si viene a trovare: pensare che la fede sia un insieme di feste che realizziamo continuamente. Ma la costruzione di continue feste ci rende festaioli, non ci introduce nella bellezza di questo cammino che ci porta al Padre.

Superare la tentazione di vedere il cammino della nostra esistenza come una organizzazione di tante cose… Cosa devo fare? Mentre la bellezza è la gustazione di una intimità! La bellezza della nostra vita è entrare nella realtà del Cristo per essere veramente persone che vivono l'intimità del Padre.

E terzo aspetto dobbiamo superare la concezione che la nostra vita sia un insieme di riti che poniamo.

In Paradiso non porremo tanti riti, la bellezza del Paradiso è passare dal visibile storico all'Invisibile eterno, è quella sete di eternità che ci dovrebbe caratterizzare e guidare continuamente. Gesù è profeta perché ci dice: “Abbi la sensazione di essere in rapporto continuo con il Padre!”

Ecco perché il cristiano è continuamente alunno di Gesù profeta, che ci parla del Padre, ci guida nella via verso il Padre, diventa la porta che ci apre gli orizzonti della bellezza della gloria.

Se noi volessimo entrare nella profondità della nostra vita essa è tutta un'attesa di un mistero di gloria. Come Gesù aveva continuamente il desiderio del Padre e l'obbedienza al suo volere è il senso della sua vita, così la nostra vita è una continua attesa di questo incontro glorioso. Io credo che tante volte nel cammino del nostro quotidiano dovremmo avere questa grande sete il tuo volto, Signore, io cerco. Non nascondermi il tuo volto. È la bellezza della nostra storia quotidiana, immersi in un itinerario che lentamente ci porta a quel gaudio eterno che ci avvolgerà, per tutto il cammino della nostra esistenza gloriosa. Ma allora come possiamo camminare in questo Itinerario che ci apre orizzonti gloriosi? Innanzitutto prendere coscienza che Gesù sta camminando con noi, egli è nella nostra storia e nella nostra vita, egli ci illumina continuamente e ci parla del Padre… È la bellezza dell'essere discepoli.

In certo qual modo è la stessa espressione di Filippo a Gesù mostraci il Padre e ci basta! Entrare in questo meraviglioso orizzonte che avvolge la nostra vita e allora, se noi abbiamo questo principio di fondo nel cammino della nostra storia, cos'è la vita? Gesù ci dice: “Attendiamo…” Un'attesa gloriosa, lentamente camminiamo verso questa pienezza di vita quando Dio sarà tutto in ciascuno di noi e noi verremo profondamente trasfigurati.

E allora l'ultimo passaggio per camminare in questo orizzonte: abbracciare sempre l'Infinito. La nostra esistenza è entrare in quell'Infinito che dà senso alla nostra vita quotidiana. Ecco la tristezza di Gesù, il quale si rammarica che i discepoli non gli credono, perché impediscono a Gesù di guidarli verso la bellezza della vita. Credo che Gesù meravigliandosi della loro incredulità dica a tutti noi: “Lasciatevi affascinare dalla mia persona, ascoltate la dinamica del mio cuore, mettetevi in cammino per giungere a quella visione eterna nella quale potremo veramente essere pienamente noi stessi”. Gesù è profeta, non rifiutiamolo, come hanno fatto i suoi contemporanei, abbracciamolo continuamente nel cammino della nostra esistenza, Egli ci guida verso la pienezza della gloria. In certo qual modo dovremmo contare i giorni che ci attendono per giungere a questa pienezza di vita quando Dio sarà tutto in ciascuno di noi.

È quello che vogliamo vivere e che desideriamo vivere in questa Eucaristia.

La bellezza di ritrovarci nella comunione è accogliere Gesù che ci dà il suo pane della vita.

Ora Gesù ci dà il pane della vita perché cresciamo in questo desiderio…

“Quando Padre potrò vedere il tuo volto e gustare quella pienezza del tuo amore che realizzerà fino in fondo i desideri più profondi del nostro cuore?”.

Gesù è profeta perché ci prende per mano e ci porta al Paradiso, ci porta quella visione del Padre che è la nostra eternità gloriosa. Morire è aprire gli occhi a una pienezza di luce che avvolgerà tutta la nostra esistenza in un cantico di lode.

Gesù è profeta che ci indirizza in questa meravigliosa strada.

Viviamo così questa Eucaristia in modo che quando giungerà il nostro momento per passare all'eternità beata, il nostro cuore si inebri di una presenza gloriosa che ci farà vivere fino in fondo di questa gioia eterna dove Dio sarà tutto in ciascuno di noi, per regalarci quella bellezza di vita che è il Paradiso, che nel sacramento incomincia e che nella visione avrà la sua pienezza di gaudio gloriosa.

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