29 settembre 2024

XXVI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B -

DOMENICA 29 SETTEMBRE 2024

Nm 11,25-29      Gc 5,1-6      Mc9,38-43.45.47-48

OMELIA                                         

Gesù questa mattina ci vuole aiutare a entrare in una lettura positiva della nostra vita: riuscire ad amare l'uomo come capolavoro di Dio, un amore che va al di là delle situazioni storiche perché l'uomo è nient'altro che un atto dell'amore divino.

Infatti, se guardiamo attentamente il testo evangelico, ci accorgiamo di quanto Gesù sia innamorato dell'uomo e nelle sue esortazioni vuol veramente condurci a camminare in una novità che viene dall'alto. Ma: chi è l'uomo?

È la grossa domanda che nasce al di là della lettura del Vangelo nel nostro spirito e, secondo me, potremmo riuscire a cogliere il tutto in tre semplici passaggi:

  l'uomo è lo spirito di Dio vivente,

  l'agire dell'uomo è una creatività continua che nasce dal suo cuore,

  la bellezza della vita umana è l'incontro finale in paradiso.

Innanzitutto ritroviamo la bellezza di essere uomini: facciamo l'uomo a nostra immagine e somiglianza, intuire come l'uomo è il capolavoro stesso di Dio. Ecco perché Gesù nelle parole che abbiamo ascoltate ci pone dinanzi questo spettacolo meraviglioso: non c’è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome e subito possa parlare male di me, perché la bellezza dell'uomo è essere l'incarnazione del suo mistero di amore. È quel criterio a cui noi dobbiamo continuamente richiamarci, la bellezza della nostra umanità, dove l'uomo nel cammino della sua vita è in rapporto continuo con Dio per essere veramente e pienamente se stesso.

E allora il primo luogo nel quale Dio rivela il suo mistero d'amore è la nostra umanità.

Quando un uomo riesce a cogliere questa bellezza la sua esistenza assume significati ben diversi perché cammina sempre nella certezza che il Signore è con lui, sia che se ne accorga, sia che non se ne accorga. Questa è una certezza: il nostro respirare è la creatività di Dio nella nostra vita.

Spesse volte noi non riusciamo a percepire questa grandezza perché siamo molto superficiali, ma la bellezza del nostro essere uomini è prendere coscienza che siamo un capolavoro di Dio. Di riflesso, ogni uomo è chiamato a vivere i sentimenti di Cristo, Gesù vero uomo cammina continuamente con noi. Spesse volte noi dimentichiamo questa vocazione dell'incarnazione, Dio è entrato nella nostra storia per aiutarci a comprendere la gioia e la bellezza della nostra umanità, anzi, il primo luogo in cui Dio si rivela è la nostra umanità, siamo dei capolavori del suo amore e se noi percepissimo tale coscienza, tale convinzione, riusciremmo a ritrovare quella speranza interiore che è la bellezza della nostra vita.

Ecco perché nati da Dio, noi diventiamo lentamente figli di Dio, sviluppando quel dono meraviglioso che è il nostro essere creature. Allora quando noi guardiamo a Gesù -ed è il terzo passaggio-, troviamo in lui la bellezza dell’essere uomini. Tutto sommato l’essere cristiani non è qualcosa di eccezionale, è nient'altro che la gioia, in Gesù, di costruire lentamente, giorno per giorno, la gioia della nostra umanità. Come sarebbe bello quando incontrando Dio Padre nell'ultimo giorno della nostra vita ci dicesse: “Ecco il volto umano del mio Figlio!”. E allora ritroveremmo la bellezza e la gioia di quel cammino interiore che ci dovrebbe sempre aiutare a camminare in novità di vita: siamo il vivente respiro di Dio!

Dovremmo tante volte aiutarci a rileggere queste meravigliose verità per ritrovare la bellezza della nostra vita.

È vero, le difficoltà sono tante, gli interrogativi sono innumerevoli, però abbiamo una certezza: siamo un capolavoro divino-umano e il nostro guardare Gesù, il nostro essere legati profondamente a lui, è una scuola quotidiana per costruire il nostro essere creature.

Ecco perché Gesù questa mattina è molto aperto di cuore, vuole che ognuno di noi sia segno di novità di vita per ogni fratello, per poter camminare nella certezza che del Signore siamo un capolavoro meraviglioso. Questa sia la bellezza della nostra vita. Ecco perché noi veniamo alla domenica all'Eucaristia, perché diventiamo alunni di Gesù, il quale desidera che noi diventiamo effettivamente il suo volto meraviglioso. Essere cristiani è la gioia di essere uomini, convertirci e diventare docili alla nostra identità, amare l'uomo e amare la bellezza di Dio che in lui si rivela. Questo, Gesù, questa mattina ci potrebbe indicare per costruire in modo autentico la nostra storia, un cuore aperto, un cuore che accoglie, un cuore che vede le meraviglie divine in ogni fratello che si incontra nel cammino della vita.

L'Eucaristia che stiamo celebrando è nient'altro che l'espressione di un Dio innamorato dell'uomo che attraverso il suo Corpo e il suo Sangue ci vuol veramente costruire come uomini autentici che è la bellezza della nostra storia.

Ecco perché allora, da questa parola del Signore, dobbiamo ritrovare l'entusiasmo di camminare in novità di vita, certi che con il Signore e nel Signore godiamo di essere uomini, regaliamo umanità ai fratelli, in attesa di quell'incontro glorioso quando Dio sarà tutto in ciascuno di noi, in una luce veramente inesauribile.

Il paradiso sarà il canto della nostra gioia di essere uomini, di essere immagini di Gesù vero uomo, per poter veramente entrare in quella gloria del Padre per cantare in serenità di cuore questa bellezza, creati a immagine di Dio siamo veramente uomini, in attesa di camminare con tutti i fratelli in una gloria che non ha alcun confine.

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