“Perché mangia e beve insieme ai pubblicani e ai peccatori?”
L’atto del mangiare rappresenta uno dei gesti più significativi dell’esistenza umana poiché ritraduce lo stato d’animo che intercorre tra le persone ma anche, specie nel mondo antico, con la divinità e i morti. Quando il cuore è aperto ad ampi orizzonti il gesto della convivialità ritraduce un rapporto di amicizia e di condivisione nel cammino della storia quotidiana. Quando ciò non avviene perché l’invito al banchetto viene rifiutato, si incarna una condizione di rottura. La riconciliazione la ritraduciamo poi nel ritrovarci ancora insieme a mangiare e a riprendere con coraggio il cammino nella storia di tutti i giorni.
Padre,
ci hai donato Gesù perché ritrovassimo la bellezza della comunione fraterna. Il
rapporto con lui ci rende uomini nuovi poiché la sua presenza nella nostra
storia è un capolavoro di fiducia. Avvolgici nella luce dello Spirito Santo
perché con la sua azione possiamo sempre lasciarci attirare nella comunione
conviviale con il Maestro divino e così ritrovare l’energia per intraprendere con
forza il cammino verso la contemplazione gloriosa del tuo volto. AMEN
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