07 ottobre 2023

BEATA VERGINE MARIA DEL ROSARIO

SABATO 7 OTTOBRE 2023

At 1,12-14        Lc 1,26-38

OMELIA

Celebrare la festa di Maria Santissima è ritrovare il modello con il quale noi possiamo continuamente imitare Gesù. Infatti, se noi guardiamo attentamente, ci accorgiamo di un fatto: perché nel racconto degli Atti è collocata Maria nel Cenacolo? Qual è la motivazione più profonda? La chiesa in quel momento partiva -la Pentecoste- andava ad annunciare l'evento del Regno, ma qual è il punto di riferimento perché questo annuncio del regno possa essere autentico. E allora Luca, davanti alla chiesa in attesa della Pentecoste, colloca la figura di Maria: vivendo come Maria potrete veramente annunciare l'avvento del Regno dei cieli. In comunione con Maria, seguendo l’esemplarità di Maria, perché come Maria possiamo regalare la bellezza di Gesù. Tutto sommato, la stessa recita del Rosario è una contemplazione di Gesù: con Maria contempliamo, gustiamo e viviamo.

E allora, come Maria diventa per noi un esemplarità, perché possiamo veramente vivere di Gesù e regalare Gesù a tutti?

Il Vangelo ci pone dinanzi i tre atteggiamenti di Maria che noi dovremmo continuamente rivivere per potere gustare la presenza del Maestro:

- la sua verginità,

- la sua povertà,

-  la sua obbedienza unica.

Tre aspetti che emergono nel racconto dell’Annunciazione, che non è solo il racconto dell’Annunciazione, ma la presentazione del vero volto della chiesa e del vero volto del discepolo. Maria è presente nella chiesa perché ci educa ogni giorno alla sua verginità “La Vergine si chiamava Maria”, la sua disponibilità all'oggi di Dio.

E quel silenzio interiore che caratterizza la figura di Maria, in quella sua esperienza interiore che è caratterizzato da quel silenzio, che spalanca la propria vita al Dio che entra nella sua storia.

Chi è il cristiano? Attraverso l'esperienza della fede, noi diciamo al Signore Sii il Signore della mia storia. La verginità è la docilità a quello che il Signore vuole da di noi in tutta la sua creatività messianica. E allora noi con Maria impariamo la docilità al mistero di Gesù e di riflesso, davanti a questo grande evento Maria dice “Come è possibile dal momento che non conosco uomo”, la risposta è la creatività dello Spirito Santo. Spesse volte il cristiano nel cammino della sua vita si pone un grande interrogativo: “Riesco a vivere il Vangelo?” La proposta del Maestro è vivibile a livello esistenziale?

La risposta è “Lo Spirito Santo scenderà su di Te, stenderà su di Te la sua ombra”, siamo la creatività dello Spirito Santo, un povero che si lascia guidare da Dio. Il vergine accoglie, il povero sa collocare la propria esistenza nel mistero di Dio il quale è creativo nel cuore di chiunque si pone in atteggiamento di docilità e di disponibilità.

Cogliendo questo secondo aspetto, troviamo il terzo: “Ecco sono la serva del Signore”, è il mistero della sua obbedienza. Obbedire è spalancare in modo attivo la propria persona alla creatività di Dio. Ecco i tre momenti in cui Maria diventa per noi Maestra di vita: Vergine - Donna aperta, povera - Donna che sa percepire il suo limite amando la creatività dello Spirito Santo, l’obbedienza come docilità alla fantasia di Dio.

Un cristiano, quando vuol camminare veramente secondo il Vangelo, si ritrova sempre nell'atteggiamento di Maria, che nella chiesa è maestra di vita.  Non per niente Giovanni esprime in modo ancora più chiaro questo, quando, rivolgendosi al discepolo amato Gesù, dice: “Ecco tua madre, Ecco tuo figlio”. La bellezza di essere docili come Maria per gustare la presenza di Dio.

Ecco il senso stesso del Rosario che non è una preghiera a Maria, ma è una preghiera con Maria per contemplare il volto di Gesù, diventare il volto di Gesù immersi nel suo mistero. Non per niente tutti i misteri sono cristologici. Il rosario è scuola quotidiana dell'innamoramento di Gesù sull'esempio di Maria. È la bellezza di ritrovarci nell'Eucarestia questa mattina, di ritrovarci con Maria che ci educa veramente all’Eucaristia.           .

Quando noi andiamo a messa viviamo quelle tre caratteristiche: accogliamo la presenza del Signore - regaliamo a Dio le nostre povertà - facendo della nostra vita Un Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me secondo la tua parola.  È la bellezza della nostra vita: entrare nel mistero eucaristico è entrare nell'imitazione di Maria come colei che ci educa a diventare come il Maestro divino. E ogni volta che noi faremo la comunione, in quell'Amen si realizzano tutte e tre le caratteristiche: Mi metto nelle Tue mani, accogli la povertà del mio cuore, la mia obbedienza è diventare il tuo mistero. E allora ci accorgiamo che Maria diventa veramente l'anima del nostro essere ogni giorno discepoli del Signore. Viviamo così questa Eucarestia nella forte certezza che con Maria noi possiamo entrare in quella imitazione quotidiana del Maestro per prepararci alla Gloria del cielo. Con Maria in paradiso canteremo una lode che non finirà mai. Ora viviamo con Maria oggi perché domani con Maria possiamo eternamente lodare le tre persone Divine di una Gloria che non avrà mai fine.

 

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