31 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

"Colui che aveva ricevuto cinque talenti andò a impiegarli e ne guadagnò altri cinque". 

La vita diventa feconda quando sappiamo costruire il quotidiano in atteggiamento di rendimento di grazie. Nella abituale gratitudine c’è sempre la fecondità del quotidiano che fa respirare il cuore. 

Padre, la vita è tutta un tuo dono da far maturare nella gratitudine. La fecondità storica è una costante sintesi di gratuità e di gratitudine. Lo Spirito ci illumini continuamente. AMEN

30 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Vegliate dunque perché non sapete né il giorno né l’ora.” 

La vita è un cammino in attesa dell’incontro finale con il Signore che viene sulle nubi del cielo. Il cuore credente è sempre aperto alla venuta del Maestro divino con tutta la sua imprevedibilità. 

Padre, il nostro vissuto è sempre in attesa del compimento del mistero della esistenza quando ci rivelerai la bellezza del volto di Gesù. Lo Spirito ci guidi sempre in questo cammino giorno per giorno fino alla luminosa trasformazione nella tua gloria in paradiso. AMEN

29 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

"Erode aveva mandato ad arrestare Giovanni"

L’amore alla verità rappresenta il criterio fondamentale della nostra esistenza e per la verità l’uomo si sente profondamente chiamato a donare con il martirio la propria testimonianza. 

Padre, rendici persone innamorate della verità per essere autentici nello stile quotidiano del comportamento. Lo Spirito Santo ci guidi sempre in tale cammino. AMEN

28 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Guai a voi scribi e farisei ipocriti.” 

La bellezza della vita sta nella purezza del cuore dove l’anima stimola e fa vivere la gioia che brilla nel cuore di una persona. Qui cogliamo la luminosità della vita quotidiana, qui scopriamo la sintonia tra cuore, mente e comportamento. 

Padre, il volto luminoso di Gesù guidi sempre le nostre scelte quotidiane per crescere nella comunione con te. Lo Spirito orienti sempre i nostri passi. AMEN

27 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“La giustizia, la misericordia e la fedeltà sono le cose da fare".

I comportamenti della nostra esistenza sono sacramenti di una profonda vita interiore che si riflette nelle modalità storiche del quotidiano. L’esercizio della esperienza spirituale rappresenta lo stile della vita feriale. 

Padre, nel mistero del tuo Figlio ci aiuti a crescere nella bellezza della vita di tutti i giorni. Nella sua imitazione maturiamo nella nostra umanità. Lo Spirito Santo ci stimoli in questo cammino per gustare un vero cammino umano. AMEN.

26 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso.” 

Ogni nostro atteggiamento vive della divina Presenza che ci accompagna continuamente e ci sostiene in qualsiasi situazione della vita quotidiana. La comunione divina rappresenta l’anima del nostro agire quotidiano. 

Padre, la coscienza di stare alla tua presenza anima le nostre scelte quotidiane poiché il vero valore della vita sta nella comunione con te in Cristo Gesù. Aiutaci a orientare verso di te le nostre opzioni nella docilità alle ispirazioni dello Spirito Santo. AMEN

25 agosto 2024

XXI DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B -

DOMENICA 25 AGOSTO 2024

Gs 24,1-2a.15-17.18b      Ef 5,21-32      Gv 6,60-69

OMELIA

L'evangelista Giovanni attraverso il discorso del capitolo sesto del suo Vangelo ci aiuta a risolvere una domanda che continuamente ci accompagna nel cammino della vita: come possiamo conoscere Gesù?

È il grande elemento della nostra storia, che continuamente ci prende, e Giovanni ci fa fare un cammino molto sereno: dal segno della moltiplicazione dei pani, alla scelta di fede del Maestro, a coglierne la presenza come Spirito che opera in noi, ma soprattutto nella conclusione che abbiamo poc'anzi ascoltato nel testo evangelico “le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita”.

Davanti all'interrogativo - come possiamo conoscere veramente Gesù? - la risposta di Gesù è questa: le mie parole sono spirito e sono vita! E tutto questo ci richiama a un principio che l'evangelista Giovanni ci ha offerto all'inizio del suo Vangelo attraverso tre passaggi ai quali siam chiamati a richiamarci per conoscere veramente Gesù: occorre nascere dall'alto, occorre nascere dall'acqua e dallo spirito, occorre nascere dallo spirito.

Tre passaggi che ci devono continuamente accompagnare se vogliamo conoscere veramente Gesù.

Innanzitutto occorre nascere dall'alto.

Gesù non credeva a quelli che lo seguivano perché, dice l'evangelista, egli sapeva quello che c'è nel cuore di ogni uomo e per conoscere Gesù occorre lasciarci conquistare dalla sua persona.

Nascere dall'alto… È uno dei criteri di fondo del Vangelo. Nascere da colui che è generato dal Padre.

Non per niente, nell'inizio del suo Vangelo, Gesù dice che occorre nascere dall'alto… «In verità, in verità ti dico, se uno non nasce da acqua e da Spirito, non può entrare nel regno di Dio». E allora questa consapevolezza, che il cristiano nel cammino della sua vita deve essere uno che nasce da lassù. Noi siamo nati da Dio. È quella esperienza interiore a cui noi siamo chiamati.

Conoscere Gesù non è la cosa più semplice della vita; noi possiamo sapere tante cose di Gesù, ma non conosciamo veramente Gesù. E l'uomo può conoscere Gesù quando ne gusta fino in fondo la presenza.

Camminiamo con lui, nasciamo da lassù a quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio… i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

È questa l’espressione molto cara all'autore della prima lettera di Giovanni, occorre nascere da Dio. Ecco perché il cristiano quando si pone la domanda - Chi è Gesù? - si raccoglie nella sua vita interiore e pone a Gesù la domanda: “E tu chi sei?”.

Ed Egli ci dice: “Cammina nell'obbedienza allo Spirito Santo!” Nascere dall'alto!

E allora chi pone questo primo passaggio “nascere da lassù” ne vive il secondo: occorre nascere dall'acqua e dallo spirito, dall'acqua attraverso l'esperienza di Giovanni Battista, dallo spirito attraverso la creatività dello Spirito Santo, essere ogni giorno persone che camminano in novità di vita, generati da una realtà che è lassù. L'uomo storico non conoscerà mai Gesù, l'uomo storico saprà tante cose di Gesù, ma non lo conoscerà. Occorre nascere dall'acqua e dallo spirito, un'esperienza continua di conversione dove il Signore diventa il criterio della nostra vita. È quel raccoglimento nel silenzio che ci deve accompagnare, è quella contemplazione del volto del Maestro nella realtà di tutti i giorni, è prendere coscienza profonda che Egli cammina con noi. Nascere dall'acqua e dallo spirito… E il risultato è il terzo passaggio nascere dallo spirito.

Noi possiamo conoscere Gesù perché abbiamo lo sguardo del cuore rivolto verso l'alto. Questa è la bellezza all'interno della nostra esistenza.

Dall'alto, dall'acqua e dallo spirito, dallo spirito…

E allora se noi cammineremo in questo modo potremo lentamente entrare in quella esperienza di Gesù che è il senso della vita. D'altra parte Gesù stesso nel discorso dell'ultima cena, nella preghiera sacerdotale, dice in modo molto chiaro che noi dobbiamo conoscere la sua persona nascendo dall'alto. È entrare in quella meravigliosa esperienza dove lui è il Signore!

Noi possiamo sapere tante cose di Gesù, ma se non nasciamo dallo spirito, non nasciamo dalla presenza dello Spirito Santo, non lo potremo mai conoscere, per cui tutta la vita diventa un itinerario esistenziale nel quale noi lentamente entriamo nella sua personalità. E allora quando lo potremo conoscere, se non quando usando il linguaggio di Pietro diremo: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio»? Entrare in questo fascino di Gesù! Questa è la bellezza della nostra vita. Non dobbiamo capire, ma dobbiamo lasciarci coinvolgere in questa esperienza misteriosa che è la figura del Maestro Divino.

E allora credo che Gesù questa mattina ci voglia dire una cosa molto semplice: “Se mi vuoi conoscere lasciati guidare dallo Spirito Santo, abbi lo sguardo del cuore rivolto verso l'alto, sii docile all'azione divina che è dentro di te!”. E allora conoscere è entrare in una comunione di cuori in cui noi, lentamente, diventiamo il suo mistero.

Camminiamo in questa visione con tanta fiducia e tanta speranza, abbiamo lo sguardo del cuore rivolto a lui e allora, quando avremo questo atteggiamento interiore, potremo camminare in quella speranza che viene dall'alto. È l'Eucaristia che stiamo celebrando! Celebrare l'Eucaristia è conoscere Gesù, è diventare Gesù, è assumerne la mentalità per poter camminare in quella libertà del cuore che è la Presenza nella nostra storia.

Questo sia il mistero che vogliamo vivere in attesa di quell'incontro glorioso quando il Signore entrerà nella nostra vita, ci renderà creature nuove e ci dirà: “Vieni nella gioia del tuo Signore!” e allora la nostra vita sarà realizzata, saremo in quel Paradiso che tutti desideriamo e lì potremo stare col Signore e con tutti i fratelli per tutta l'eternità beata.

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Le mie parole sono spirito e sono vita”. 

Ogni linguaggio vive la fecondità di una autentica relazione, dove le diverse sensibilità si illuminano reciprocamente e danno luogo ad un vero rapporto fraterno. 

Padre, chi in Gesù vive il rapporto con te riesce a comprendere il suo linguaggio e accede alla sua interiorità. Inondaci con la potenza creativa dello Spirito Santo perché possiamo cogliere il significato delle sue parole per maturare evangelicamente con il Maestro divino insieme a tutti i fratelli. AMEN. ALLELUIA.

 

 

24 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Vedrai cose più grandi di queste!” 

Chi vive della persona di Gesù s’incammina in un itinerario di vita che lo conduce alla luminosità della risurrezione. Il fascino del Maestro ci porta a perderci nell’infinità dell’AMORE. 

Padre, l’avventura del discepolato ci porta a sviluppare la gioia d’abitare nel cuore di Gesù per gustarne la soavità. Lo Spirito Santo ci conduca in questa meravigliosa avventura per prepararci alla bellezza del paradiso. AMEN

23 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore.” 

La gratitudine è la fonte del nostro agire morale poiché ognuno di noi è un capolavoro della gratuità trinitaria. Scegliere nel quotidiano è dire grazie nell’obbedienza alla Fonte di ogni dono. La gioia del vivere è un continuo canto di inesauribile gratitudine. 

Padre, in Cristo Gesù siamo un capolavoro del tuo amore che non conosce confini. Ogni nostro atteggiamento incarna un desiderio veramente inesauribile di gratitudine perché siamo tutto un dono. Lo Spirito Santo ci guidi sempre in questo itinerario spirituale di grande libertà interiore. AMEN

22 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

"Il regno dei cieli è simile ad un re che fece una festa di nozze per suo figlio".  

Ogni clima festivo postula un intenso desiderio di comunione fraterna. In questo si nota la bellezza e la grandezza della convivialità. La gioia d’essere rappresenta la fecondità della festa. 

Padre, la vocazione a fare comunione con Gesù si manifesta nella bellezza feconda della convivialità eucaristica. Convertici a tale ricchezza esistenziale perché nella potenza dello Spirito Santo sappiamo rendere le nostre eucaristie un’esperienza di intensa fraternità. AMEN

21 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Il regno dei cieli è simile a un padrone di casa che uscì all’alba per prendere a giornata lavoratori per la sua vigna.” 

Ogni dono che la vita offre è da sviluppare per un bene comune. Tutto questo impegno è all’insegna della gratitudine poiché nella vita tutto è grazia. 

Padre, il mistero della vita è un atto del tuo amore in Cristo Gesù e nello Spirito Santo. Aiutaci a prendere coscienza di tale dono meraviglioso e misterioso perché possiamo vivere nella gratitudine questa ricchezza a tua lode e per la gioia di ogni fratello che incontriamo. AMEN

20 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Chiunque avrà lasciato case… per il mio nome riceverà cento volte tanto e avrà in eredità la vita eterna.”

La personalità della scelta di Gesù rappresenta la pienezza della nostra esistenza. In lui la creatura umana è pienamente realizzata e riscopre come nel Maestro divino gusta la bellezza della propria umanità. 

Padre, la contemplazione del volto di Gesù illumina tutta la nostra identità umana e ci dona la vera libertà del cuore per costruire nello stile evangelico la nostra quotidianità. Lo Spirito Santo ci illumini sempre in questo cammino perché possiamo gustare la nostra piena configurazione al Risorto. AMEN

19 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Se vuoi essere perfetto… vieni! Seguimi!” 

Nel mistero della personalità di Gesù s’incarna la grandezza della nostra umanità ed egli ne è il grande esempio. La sua diuturna presenza rappresenta la conversione ad un vero cambiamento spirituale. 

Padre, in Cristo Gesù ci insegni il vero percorso per dare verità al dono della vita. Avvolgici nella creatività dello Spirito perché sappiamo seguire il Maestro divino per una nostra realizzazione autentica. AMEN

18 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui.” 

La bellezza del cammino nella fede sta nello sviluppo della reciprocità esistenziale. Qui si stabilisce la vera comunione credente in una progressiva reciprocità esperienziale. 

Padre, nel mangiare con il tuo Figlio Gesù, ci regali la pienezza della reciprocità che è un cammino di progressiva trasformazione esistenziale. Lo Spirito Santo ci orienti sempre in tale direzione e ci renda persone trasfigurate. AMEN

XX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B -

DOMENICA18 AGOSTO 2024

Pr 9,1-6      Ef 5,15-20      Gv 6,51-58

OMELIA

L'evangelista Giovanni lentamente ci ha introdotti nel significato del Pane della vita e ci ha fatto intuire che la bellezza del Pane di vita è la contemplazione di Gesù, è aderire alla sua persona nutrimento della nostra esistenza e, per evidenziare questa bellezza, ecco le immagini che l'evangelista utilizza del mangiare e del bere, immagini che ci richiamano l'ultima cena, che ci richiamano l'Eucaristia. Noi siamo chiamati ad accogliere Gesù, a vivere della sua persona, a nutrirci del suo mistero per essere la sua vita.

È molto bello come Sant'Agostino, commentando questo testo dell'evangelista Giovanni, dica: quando noi celebriamo i Divini misteri siamo trasformati, trasfigurati, in Colui che assumiamo. Diventiamo la sua persona. E allora cosa vuol dire mangiare e bere? Cosa vuol dire accostarci alla comunione? Cosa vuol dire essere comunione con Gesù?

Il primo passaggio a cui ci invita l'evangelista Giovanni è contemplare la persona del Maestro.

Il mangiare e il bere è un fascino che ci prende e che dà senso alla nostra vita.

Noi quando usiamo le parole mangiare e bere, andiamo al banchetto, ma dobbiamo andare in profondità. Mangiare e bere è l'immedesimazione della nostra persona in Gesù. Non per niente Agostino diceva appunto che veniamo trasformati nella persona del Maestro e allora Gesù, dicendoci - vi occorre mangiare e bere il suo corpo e il suo sangue - ci dice che dobbiamo lasciarci trasformare dalla sua persona perché, ed è il secondo passaggio, l'Eucaristia è la sua persona.

Uno degli interrogativi che tante volte nascono davanti al Mistero eucaristico è: la cosa più importante è contemplare il volto del Maestro o celebrare un Sacramento?

Noi tante volte possiamo cadere nella dimensione del rito “vado a fare la comunione”; dovremmo entrare in profondità: andiamo a contemplare in modo trasfigurativo la persona di Gesù.

Spesse volte noi andiamo a fare la comunione, ma non siamo in comunione.

Andiamo da Gesù e Gesù è il grande sconosciuto!

Ecco perché Gesù è molto severo questa mattina. Mangiare e bere è diventare veramente lui. Vivere di lui e camminare con lui!

E allora tre passaggi per riuscire a intuire se veramente noi celebriamo l'Eucaristia.

Noi tante volte pensiamo che andiamo a fare la comunione, ma nel più profondo del nostro cuore siamo in comunione?

E sono i tre passaggi: l'Eucaristia è amare come Gesù ha amato, l'Eucaristia è pensare come Gesù pensava, l'Eucarestia è avere la mentalità di Gesù perché possa realizzarsi quella progressiva trasfigurazione che deve avvenire nella nostra esistenza.

Innanzitutto chi si accosta all'Eucaristia è chiamato ad amare come ha amato Gesù.

Nel semplice gesto di accogliere quel pane che è Dio che ci ama personalmente, noi entriamo nella dinamica del suo amore. Viviamo come lui è vissuto, amiamo come lui ci ama continuamente. L'Eucaristia è la gioia di lasciarci amare in pura gratuità da Gesù, il quale ci avvolge nella sua persona e ci dà il senso della vita.

Amare come lui ha amato, e questo vuol dire: se egli ha amato fino a donare la propria vita, noi dobbiamo donare la nostra vita.

È molto bello come nella liturgia bizantina dopo le parole della consacrazione l'assemblea canta “Amen!” per dire: questo è il mio corpo dato, io sono il corpo dato di Gesù. Questo è il sangue versato, io sono il sangue versato di Gesù in remissione dei peccati.

È entrare in una esperienza di trasfigurazione della nostra esistenza e quindi, nel momento in cui noi ci accostiamo all'Eucaristia e diciamo - Amen! -, in quel momento stiamo dicendo: “Sto amando come sto per essere amato!” in una vitalità interiore che trasfigura la nostra esistenza.

E allora il secondo passaggio. Noi non solo amiamo come lui ci ha amati, ma pensiamo come lui pensa. È il suo stile di vita. La mentalità di Gesù diventa la nostra mentalità.

Ecco perché quando noi diciamo - Amen! - diciamo che il nostro pensiero si chiama Gesù; è quella trasfigurazione che dovrebbe caratterizzarci continuamente per giungere al terzo passaggio: ragionare come ragiona Gesù. I tre passaggi che noi dovremmo continuamente tenere presenti nell'itinerario della nostra vita: amare, pensare, ragionare. In certo qual modo nel momento in cui ci accostiamo ai Divini misteri noi entriamo in una esperienza di trasfigurazione esistenziale.

Noi tante volte diciamo: vado a fare la comunione. Noi dovremmo dire: vado a celebrare l'essere in comunione con la personalità del mistero di Gesù, lasciandoci trasformare e trasfigurare dalla sua presenza. E allora la bellezza della nostra vita è diventare Gesù!

È molto bello se noi riandiamo alla liturgia bizantina, al momento che quello che noi chiamiamo l'iniziazione Cristiana del bambino, che ritraduce il senso vero dell'iniziazione: il bambino viene immerso nell'acqua, il bambino assume il vino eucaristico, il bambino riceve la benedizione attraverso la tonsura, il taglio dei capelli, tre coordinate molto belle. Il bambino diventa Gesù con l'acqua, si lascia trasfigurare da Gesù con il vino e costruisce la sua vita come obbedienza al mistero di Gesù, e quindi è tutt'altro che un semplice rito! È quello che Gesù ci ha detto questa mattina Chi mangia questo pane vivrà in eterno, egli risusciterà nell'ultimo giorno, perché la vita di Gesù diventa effettivamente la nostra vita.

Allora che cosa possiamo dedurre da questo cammino che Gesù ci sta facendo fare con il Vangelo di Giovanni? Lasciamoci catturare dalla persona del Maestro, vivere di lui come valore portante della nostra storia e nel momento in cui ci accostiamo alla comunione diciamo: “Amen! Tu sei il Signore della mia storia, trasfigurarmi, rendimi creatura nuova, dammi la capacità di vivere come sei vissuto tu!”

Allora ha senso l'Eucaristia.

È molto bello accostarci alla comunione guardando l'Ostia consacrata, facendo nostra quella espressione “il corpo di Cristo” e cantando con il cuore innamorato “Amen! Trasfigura la mia esistenza!” Allora quella comunione diventa effettivamente il Cristo che diventa il Vivente in ciascuno di noi.

Ecco perché Giovanni ci ha fatto fare un cammino: la parola, la fede, il mangiare e il bere per essere profondamente trasfigurati. Vivere come è vissuto Gesù e, tutto questo, noi lo stiamo vivendo in questa Eucaristia, questa è la bellezza di questo rito, lasciarci trasformare da Gesù in una visione gloriosa che è anticipazione di quel banchetto meraviglioso che sarà il paradiso quando, Gesù stesso, passerà a nutrirci e ci dirà: “Questo è il mio corpo dato per voi. Sii luminoso della mia luce!”

Viviamo questo mistero con tanta semplicità in modo che possiamo veramente dire quando ci accostiamo all'Eucaristia che amiamo come Gesù ama, che pensiamo come Gesù pensa, che noi ragioniamo come Gesù ragiona. E se entriamo in questa vitalità spirituale noi intuiamo una cosa molto bella: stiamo pregustando la realtà del cielo… Beati gli invitati alle nozze del banchetto dell'Agnello, quando il Signore ci passerà accanto e ci dirà: “Ecco il mio corpo glorioso, diventa luce della mia luce perché tu possa camminare in quella novità spirituale che è la bellezza della vita quotidiana di un credente”.

 

17 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Non impedite che i bambini vengano a me”. 

Il cuore del Maestro divino è aperto a tutti gli uomini, specie ai piccoli che vivono la spontaneità del cuore. In loro si gusta la bellezza della vita che vuol fiorire continuamente. 

Padre, donaci la grazia di vivere la freschezza intelligente dei bambini per poterci innamorare sempre più della figura di Gesù. La creatività dello Spirito ci guidi in questo cammino con il loro entusiasmo. AMEN

16 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“L’uomo non divida quello che Dio ha congiunto”. 

La creatura umana è chiamata a leggere la propria storia nella storia di Dio. Un tale metodo genera tanta libertà nel cuore perché si desidera vivere il proprio quotidiano negli orizzonti divino umani della propria esistenza. 

Padre, la vita di ogni persona si colloca nel tuo orizzonte creativo. Qui riscopriamo lo stile con il quale operare le scelte di tutti i giorni. Lo Spirito guidi sempre i nostri passi per poter gustare l’oggi della tua volontà. AMEN

15 agosto 2024

ASSUNZIONE DELLA BEATA VERGINE MARIA (MESSA DEL GIORNO) – SOLENNITÀ

15 AGOSTO 2024

Ap 11,19a; 12,1–6a.10ab      1Cor 15,20–27a      Lc 1,39-56

OMELIA

Seguendo il Vangelo di Giovanni che ci sta accompagnando in queste domeniche nasce in noi il grande interrogativo: accogliere nella fede il mistero del Maestro e avere la vita eterna.

Questo ci è continuamente rimbalzato a livello di fede in queste domeniche perché accogliere Gesù è accogliere la bellezza della vita eterna. Ora la festa di oggi potremmo definirla l’espressione di questa vita eterna, di questa esperienza gloriosa che accompagna la vita di ogni uomo.

È molto bello come nella liturgia bizantina costantinopolitana l’atto liturgico si concluda con il mistero della Assunzione. Guardare Maria assunta in cielo è guardare la meta della nostra vita. Davanti al grande interrogativo - cosa vuol dire vivere? - la risposta è molto semplice: entrare con Maria nella bellezza del Paradiso, nel giardino dell'Eden, dove Dio sarà tutto in ciascuno di noi.

Ma questa grande meta che ci deve affascinare e che l'uomo di oggi ha dimenticato, nel cammino feriale si riscopre in quella parola che ha accompagnato il Vangelo dell'annunciazione: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. Maria ha dato ospitalità a Dio. Dio dà ospitalità a Maria.

Il Paradiso è un problema di ospitalità. Ecco perché il cristiano ha questa tendenza globale nella sua vita, il Paradiso, quando chiuderemo gli occhi alla storia e li apriremo all'eternità beata.

E allora insieme cerchiamo di riflettere su quell'espressione della Madonna che sono un po' l'anima del suo mistero Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. In queste parole noi riusciamo a cogliere il mistero della sua glorificazione.

“Ecco” … la docilità…

Davanti al mistero creativo di Dio Maria dice “Ecco” - usando la vecchia traduzione, “Eccomi” – è il consegnare il sì di Maria a Dio nella pienezza della sua identità. Ella, che ha aperto il suo cuore a Dio nella verginità, che si è lasciata guidare dallo Spirito Santo nella creatività, in quel “Eccomi” ritraduce questa sua tensione verso la fede nel Paradiso.

Guardare Maria è guardare il Paradiso che ci attende. Ecco perché il cristiano oggi deve ritrovare la bellezza di questo grande mistero che avvolge Maria e che continuamente la accompagna in questo mistero di gloria.

Ma cos'è questo grande mistero di gloria? Perché uno degli interrogativi che nascono nel nostro cuore è: come possiamo diventare eternità? E allora la risposta è molto semplice: dare ospitalità a Dio!

Fin dal mattino il nostro cuore si apre alla presenza di Dio, ci svegliamo, apriamo il cuore e diciamo con Maria: Eccomi sono la serva del Signore! È aprire l'orizzonte del cuore sulla bellezza meravigliosa di Dio.

L'eternità è nient'altro che il presente irraggiato dal Divino.

Noi qualche volta, presi dal nostro correre continuo, dall’essere preoccupati di tante cose, in un mondo molto orizzontale, abbiamo dimenticato il respirare questa grandezza divina che è il senso della nostra vita: entrare in questo meraviglioso mistero.

Infatti, una delle domande che dentro di noi sono veramente feconde, è: quando Signore ti potrò vedere? Quando mi lascerò illuminare dalla tua gloria e potrò esaltare eternamente la gioia dell’essere in cielo?

Come potrò accedere a quel giardino di gloria dove tu, o Padre, sarai liberamente il maestro della nostra esistenza?

Apriamo il cuore alla Divina presenza, è la bellezza della nostra vita!

Se noi avessimo veramente sete di eternità la vita sarebbe diversa, non saremmo continuamente frastornati dalle tante cose da organizzare, dimenticando questa aspirazione di fondo, che è la gioia del nostro andare in Paradiso. Tant’è vero che se noi andiamo alla bellezza della liturgia bizantina, la bellezza dell'Assunzione è Maria che si addormenta nella gloria di Dio, in una intimità profonda per cui l'Eterno anima il presente.

L'uomo desidera la morte perché brama la vita. Ecco perché la festa dell'Assunzione di Maria per la liturgia bizantina è la conclusione dell'anno liturgico, perché la bellezza di vivere nel tempo è camminare in questa intensa attenzione alla presenza della gloria. Utilizzando un linguaggio più semplice: nati da Dio, viviamo con la meravigliosa aspirazione alla comunione con Dio. Nati da Dio diventiamo figli di Dio e lo saremo veramente nella pienezza della gloria!

Come sarebbe bello che anche noi come alcuni Santi dicessimo al momento della nostra morte: “Finalmente ti posso vedere, ti posso contemplare, posso entrare in quella luce gloriosa che è il senso portante della mia esistenza: il Paradiso!”

Viviamo così questo mistero, anche se noi tante volte siamo distratti dalle tante cose che facciamo, anche se nascono tanti interrogativi, ma “dormire nel Signore” è la cosa più bella della vita perché ci apre a quegli orizzonti gloriosi in cui noi saremo veri e autentici, in una pienezza che riempirà tutta la nostra persona. Eccomi sono la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola: è la bellezza del Paradiso!

Viviamo così questa Eucaristia, ogni volta che celebriamo i Divini misteri l'eternità beata ci avvolge, ogni volta che ci accostiamo a quel Pane eucaristico il Signore glorioso penetra nelle nostre persone e la nostra vita è un continuo desiderio verso questa pienezza di gloria. Camminiamo in questa luce, gustiamo questa Presenza e allora, la festa di oggi, non è dimenticarsi nel tempo, ma dare senso al nostro cammino nel tempo, desiderare quell'incontro glorioso quando Dio, il Padre, sarà tutto in ciascuno di noi e il Figlio ci prenderà per mano e, nello Spirito Santo, ci introdurrà in quella gloria eterna che sarà la vera realizzazione della nostra vita.

Desideriamo il Paradiso con Maria e con Maria canteremo eternamente la gioia della nostra esistenza.

 

Oggi, qui, Dio ci parla...

“L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio mio salvatore.” 

La bellezza del cuore di Maria sta nel canto della gratitudine e nel fascino delle meraviglie divine. La gratuità divina l’ha resa un capolavoro, nella purezza del cuore ella ha dato ospitalità all’Amore, con lo Spirito Santo ha cantato la propria riconoscenza. 

Padre, la contemplazione della gloria di Maria affascina il nostro spirito e ci permette di pregustare la luminosità del cielo con Gesù. Rendici sempre docili all’azione dello Spirito Santo perché possiamo gustare le tue meraviglie per cantare con lei in paradiso la tua gloria. AMEN

14 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Dove sono riuniti due o tre nel mio nome, li io sono in mezzo a loro.” 

Chi vive di Gesù sa gustarne la presenza e rinnova ogni giorno un intenso desiderio di vita. In lui riscopriamo la bellezza feconda del quotidiano e ci apriamo alla luce del futuro. 

Padre, aiutaci a vivere nel cuore di Gesù in un infinito desiderio di perdono reciproco con ogni fratello. Lo Spirito Santo ci sostenga sempre in questo percorso spirituale e gusteremo la meravigliosa presenza del Redentore. AMEN

13 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Chi accoglierà un solo bambino come questo nel mio nome, accoglie me.” 

Nel ritrovare la bellezza d’essere bambini l’uomo riscopre la bellezza e lo stupore della vita in tutta la sua freschezza. Qui si rinasce alla gioia dell’esistenza quotidiana. 

Padre, regalaci la spiritualità d’essere bambini davanti al volto luminoso di Gesù. Qui riscopriamo sempre più la bellezza semplice della nostra esistenza. Inondaci di Spirito Santo perché apriamo il cuore alla serenità del quotidiano e sappiamo camminare nella storia con gioiosa fiducia. AMEN

12 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

"Il vostro maestro non paga la tassa? …"

I figli sono liberi. La libertà è fonte di comunione esistenziale ove ogni atteggiamento ha la finalità di rigenerare il fratello. Il vero bene dell’altro genera qualsiasi nostro comportamento in modo che si crei un processo di autentica fraternità. 

Padre, aiutaci a imitare gli atteggiamenti di Gesù che cercava sempre il bene di ogni fratello in qualsiasi situazione della vita. Lo Spirito ci aiuti sempre in questo discernimento in modo che emerga la realizzazione del vero bene del fratello. AMEN

11 agosto 2024

XIX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B -

DOMENICA 11 AGOSTO 2024

1Re 19,4-8      Ef 4,30-5,2      Gv 6,41-51

OMELIA

L'evangelista Giovanni attraverso questo capitolo sesto del suo Vangelo ci introduce nella conoscenza del mistero di Gesù. Gesù è il pane della vita e quando noi sentiamo questa espressione istintivamente noi siamo portati all'Eucaristia, ma se guardiamo attentamente il discorso di Giovanni, il discorso è più profondo: la persona di Gesù è il pane della vita. Viviamo del suo mistero, camminiamo con lo stile della sua storia, veniamo rigenerati dalla sua presenza. La sua persona è il pane vivo disceso dal cielo e questo è importante perché noi tante volte davanti alle parole del Vangelo immediatamente siamo portati a guardare al Sacramento eucaristico. Ma esso è solo una conseguenza.

La bellezza dell'Eucaristia è il fascino di Gesù; veniamo in chiesa attirati dal suo mistero per poter crescere in novità di vita. E allora come possiamo conoscere Gesù?

L'idea del mangiare non è da intendersi in termini fisici, ma in termini esistenziali. Lui, la sua persona, il suo mistero è il cibo della nostra vita, ma come possiamo accedere a questa bellezza?

E allora ci accorgiamo come il discorso che Gesù ci propone questa mattina diventa espressione di qualcosa di molto grande: noi veniamo attirati nel mistero della Santissima Trinità. La nostra vita è attirata dal Padre! Domenica scorsa si parlava di fede… noi possiamo accostarci a Gesù perché crediamo in lui e la bellezza della fede è un itinerario nel quale il Signore continuamente ci attira, ci illumina, ci trasfigura e ci dà la capacità di camminare in novità di vita.

La bellezza della nostra storia è lasciarci continuamente guidare. Gesù è al centro della nostra vita, ma questo come è possibile? E allora tre possibili passaggi che questa mattina l'evangelista Giovanni ci offre. Innanzitutto la centralità di Dio Padre.

Noi spesse volte dimentichiamo la fonte della nostra vita: il Padre ci chiama a sé, il Padre diventa l'anima portante della nostra storia, il Padre nel suo itinerario ci regala al Figlio.

Ecco il secondo passaggio: attirati dal Padre egli ci regala il suo figlio Gesù. Credere è entrare in questo meraviglioso regalo tra il Padre e il Figlio.

Tante volte ce lo siamo ricordato questo grande mistero! Noi siamo un capolavoro all'interno delle relazioni proprie del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. Il Padre ci regala al Figlio, il Figlio ci costruisce perché diventiamo progressivamente il suo mistero di salvezza.

Ma se questo è vero, è chiaro che Gesù è il pane della vita, perché la sua persona, il suo mistero è il senso della nostra vita.

Perché Gesù è il centro della nostra storia?

Dovremmo sempre andare all'origine della nostra vita, andare continuamente a comprendere che cosa avviene nella nostra storia. Chi siamo noi? Se non un meraviglioso regalo intra trinitario! Quando il Padre ci ha creato stava contemplando il Figlio e, guardando il Figlio, ha fatto nascere la nostra storia umana e questo perché la storia dell'uomo è tutta radicata nel Figlio. Conoscere Gesù è conoscere la nostra persona, non è che Gesù sia facoltativo nella quotidianità… Riandiamo sempre al bel testo del Profeta Ogni mattina fa attento il mio orecchio perché io ascolti come gli iniziati. Il Padre ci regala al Figlio per iniziarci alla bellezza della nostra vita.

Ecco perché il cristiano ha il gusto della bellezza Divina, in lui l'uomo ritrova se stesso. Ma allora cos'è questo pane disceso dal cielo per cui chi ne mangia non muoia ma abbia la vita eterna?

Qui l'orizzonte si spalanca in modo meraviglioso, entriamo nell'eternità beata, il Padre ci regala al Figlio e il Figlio ci introduce nell'eternità! Uno dei limiti della nostra cultura odierna è dimenticare questa finalità di fondo della nostra storia: siamo nati per vedere eternamente il Padre!

Credo che ogni mattina, svegliandoci, al di là dei pensieri storicistici che in un modo o in un altro ci raggiungono dovrebbe crescere in noi questa profonda esperienza: quando Padre ti potrò veramente vedere?

Entrare in questa attrazione che diventa per noi la bellezza della nostra vita. Allora, quando moriremo, gusteremo questa eternità beata e il Padre sarà luce del nostro cuore.

Spesse volte l'uomo si pone la domanda del senso della sua storia e, davanti a quello che Gesù ci ha detto questa mattina, la meta della nostra vita è entrare in questo orizzonte glorioso dove il Padre ci illuminerà e il Figlio ci renderà creature continuamente rinnovate.

Questa è la bellezza della nostra storia! Questa è la nostra vita e allora, se questo è il metro a cui noi siamo chiamati a rivolgerci, come possiamo costruire il nostro istante? E qui la bellezza del camminare in novità di vita… Siamo continuamente la luce nella luce che viene dall'alto e che il Padre ci regala la continuamente. L'eternità beata è nient'altro che il desiderio più profondo presente del nostro spirito che ci attira continuamente a sé. Se noi guardiamo attentamente il Vangelo di Giovanni egli usa continuamente la parola “attrazione”, attratti al Cristo, attratti alla Croce, attratti alla gloria perché la bellezza della nostra esistenza è entrare in questo meraviglioso mistero dove il Padre gusterà di farci percepire la bellezza della sua gloria in qualcosa di grande.

Morire è aprire orizzonti di gloria eterna. Ecco perché il cristiano entra in questa visione meravigliosa nella certezza che la vita è solo un passaggio storico per entrare in questa pienezza di gloria dove Dio sarà tutto in ciascuno di noi. Io sono il pane della vita… chi crede in me, anche se muore, vivrà e la vita è eternità in atto.

Viviamo questo mistero in tanta serenità e in tanta semplicità e allora, qual è la conclusione a cui Gesù ci richiama questa mattina? Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno dove, questo pane, è il suo mistero e la bellezza della sua persona, è il desiderio di una comunione gloriosa che ci illuminerà per tutto il tempo dell'eternità beata, anzi non ci sarà neanche più il tempo, perché saremo immersi in una luce meravigliosa che ci inonderà per sempre!

Amiamo Gesù, accogliamo Gesù, camminiamo con Gesù e allora questa mattina ritrovandoci nell'Eucaristia gustiamo questa attrazione. Non siamo noi che andiamo a un Sacramento, ma è il Cristo che attraverso il Sacramento ci attira a sé e il Padre ci trasfigura in quel mistero di gloria che è la bellezza della nostra vita. Questo sia il mistero che vogliamo vivere e condividere e allora, come già una volta ci dicevamo, anche noi con San Giovanni della Croce diremo: “Quando finalmente potrò vedere il tuo volto, entrare nella tua luce e con i fratelli cantare eternamente la gioia di appartenerti?”

Questa sia la bellezza della nostra vita, il mistero del Padre, anima del nostro istante storico.

Viviamo in questa trasfigurazione giorno per giorno, si aprirà al nostro sguardo l'orizzonte del paradiso e quando giungeremo nella gloria canteremo eternamente quella libertà del cuore di essere veramente presi da questa grandezza luminosa che sarà il senso dell'eternità beata, in cui il Padre ci farà gustare la gioia di una eternità che è nient'altro che entrare in quella luce che non conosce alcun tramonto.

 

Oggi, qui, Dio ci parla...

“E tutti saranno istruiti da Dio".

Nel cammino della fede l’uomo avverte d’essere guidato dallo Spirito che illumina, soccorre, istruisce. Le conoscenze divine sono guidate dalla potenza che viene dall’alto che guida ogni cuore che vive in una condizione di costante ricerca del Mistero abitando nel Mistero stesso. Qui si sente la sua soavità. 

Padre, tu illumini ogni giorno la nostra esistenza perché possiamo gustare la bellezza del tuo volto. Rendici sempre docili alla creatività dello Spirito Santo perché ci lasciamo attirare nella tua bellezza e impariamo a desiderare il tuo Mistero che ci affascina sempre più. AMEN

10 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Se uno mi vuol servire, mi segua e dove sono io, sarà anche il mio servo.” 

Vivere in comunione con Gesù e condividerne i grandi ideali sono atteggiamenti evangelici che caratterizzano il nostro quotidiano. In questo siamo veramente suoi discepoli e possiamo gustare nella vita ampi orizzonti che aprono i nostri cuori. 

Padre, rendi la nostra esistenza una viva e vitale imitazione di quella di Gesù per gustare la bellezza feconda d’essere suoi discepoli. Lo Spirito Santo ci guidi sempre in questo meraviglioso stile di vita per gustare la grandezza del tuo cuore paterno. AMEN

09 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Ecco lo sposo! Andategli incontro!”

La vita è tutta una attesa della sua pienezza gloriosa quando potremo accostarci al banchetto del regno dei cieli con tutti i fratelli. Lì gusteremo la gioia di stare per sempre con il Maestro divino. 

Padre, nel tuo progetto di amore ci hai creati perché in Gesù gustassimo la luminosità della tua gloria insieme a tutti i fratelli. Lo Spirito Santo apra sempre il nostro cuore a questi ampi orizzonti di eternità beata e di comunione universale. AMEN

08 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Ma voi chi dite che io sia?” 

Questa è una domanda che un discepolo deve fare propria per esprimere il mistero che sta vivendo. Qui egli riscopre il senso della sua esistenza e vi attinge la luce per le scelte quotidiane. 

Padre, in ogni frammento della nostra storia ci poniamo l’interrogativo sulla identità di Gesù. Illuminaci con la forza dello Spirito Santo perché il Maestro divino guidi i movimenti del nostro spirito per incarnarne la presenza in ogni mozione del cuore. AMEN

07 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Donna, grande è la tua fede!” 

Il cuore della donna è fonte di costante novità nel cammino quotidiano della vita. Il senso della supplica le è spontaneo perché in lei è il dono della vita che pulsa continuamente e che si apre sempre al futuro, al di delle difficoltà concrete. 

Padre, crea in ciascuno di noi la bellezza della vita costruita in Cristo Gesù e guidaci con la potenza dello Spirito Santo. In tale ricchezza il cuore si apre al futuro e diventa una costante supplica al tuo mistero di amore. AMEN

06 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

"Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti". 

La luce ci introduce in un mistero di gloria divina e ci attira sempre più per aprirci a una meravigliosa esperienza divino umana. 

Padre, Gesù condivide con noi la grandezza della sua luminosità di risorto per attirarci nella sua bellezza e per aprirci sviluppi di eternità beata, meta di tutta la nostra esistenza. AMEN

05 agosto 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

“Voi stessi date loro da mangiare”. 

La fecondità della vita scaturisce dalla gioia di potersi mettere a servizio dei fratelli ricercando il loro vero bene. Si passa dal donare la parola all’offrire la possibilità di potersi sfamare in un nutrimento completo della persona umana. 

Padre, rendici profondamente consapevoli delle meraviglie che operi ogni giorno nella nostra esistenza. La presenza misericordiosa di Gesù e la creatività meravigliosa dello Spirito Santo ci orientino in tale itinerario esistenziale per aiutare ogni fratello ad essere se stesso. AMEN