31 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ecco, io scaccio demoni e compio guarigioni oggi e domani e il terzo giorno la mia opera è compiuta.

Gesù ha la vocazione a rendere nuova l’intera umanità rendendola partecipe del mistero della sua risurrezione. Qui ogni uomo ritrova la ricchezza della propria identità. 

Padre, nella persona di Gesù rendi nuova l’intera umanità e le doni la capacità di creare nuovi rapporti tra gli uomini. Lo Spirito Santo ci offrirà le condizioni per realizzare tale meta. AMEN

30 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Verranno da oriente e da occidente… e siederanno a mensa nel regno di Dio.

Ogni uomo è chiamato ad entrare nella comunione divina per essere reso partecipe del mistero di gloria che avvolge tutti i santi nella luce del paradiso. 

Padre, in Cristo Gesù manifesti un cuore aperto all’intera umanità in uno splendore che avvolge il mondo intero. Ogni uomo è vivente nel Maestro divino. Lo Spirito Santo ci renda sempre aperti a questa visione universale. AMEN

29 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

A che cosa posso paragonare il regno di Dio? È simile al lievito che una donna mescolò in tre misure di farina.

La fecondità della nostra esistenza sta nella bellezza del nascondimento e della piccolezza. 

Padre, la nostra vocazione evangelica si costruisce amando le proprie povertà in cui tu sei meraviglioso. Rendi luminoso chi imita la Sapienza di Gesù che ama i piccoli per renderli suoi capolavori. Lo Spirito Santo renda feconda la nostra piccolezza. AMEN

28 ottobre 2024

XXX DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B -

DOMENICA 28 OTTOBRE 2024

Ger 31,7-9      Eb 5,1-6      Mc 10,46-52

OMELIA

Il cristiano è chiamato a vivere dell'esperienza di Gesù.

Questo è quello che emerge in modo chiaro dal brano evangelico. Infatti se guardiamo attentamente la nostra esistenza essa è molto simile a quella di quel cieco: abbiamo l’intenso desiderio di vedere Gesù!

É un'attività questa interiore a cui noi siamo continuamente chiamati per ritrovare la bellezza della nostra vita, ma cosa vuol dire “imparare a vedere” Gesù?

Il fatto stesso di quel “gridare” ritraduce una profonda convinzione all'interno dell'uomo: senza Gesù noi non possiamo vivere e, quel gridare, ritraduce effettivamente questa forte consapevolezza, Gesù centro della nostra vita. Ma cosa vuol dire voler vedere Gesù?

E allora tre passaggi ci possono aiutare in questo cammino: noi, in forza del battesimo, sappiamo che Cristo abita dentro di noi. Quante volte ce lo siamo detti: il Cristo abita in noi come la luce che in noi dimora e ci dà il senso stesso della vita.

Ecco perché il cristiano vive di Gesù come la sua luce.

Noi non possiamo camminare nella storia senza un profondo riferimento con lui nel cammino quotidiano.

Ecco allora Gesù è la luce che è dentro di noi, quindi in quel gridare noi vogliamo, in certo qual modo, incarnare il nostro desiderio: vedere il Maestro divino.

D'altra parte cosa vuol dire vedere?

Vedere vuol dire avere un senso pieno della nostra vita, tendere a realizzare quel cammino interiore per cui Gesù diventa la vita del nostro istante.

Questa è la bellezza del vedere e allora, ecco perché quel vedere è riassunto in quel “gridare” dove in quel gridare c'è l'espressione dell'uomo che, senza il Signore, non riesce a cogliere il senso della sua esistenza.

Noi camminiamo perché contempliamo abitualmente Gesù che è il Vivente presente nella nostra storia, in quel gridare, c'è tutto il cammino della nostra vita interiore.

Possiamo noi vivere senza Gesù?

Questo è l'interrogativo che ci accompagna continuamente e che diventa fecondo attraverso l'esperienza quotidiana della vita. Il secondo aspetto da tenere presente: Gesù non è solo la luce della nostra vita, ma è quel calore interiore che ci conduce continuamente a porci in cammino.

Papa Benedetto nella sua enciclica sulla fede diceva che la fede è contemporaneamente visione e calore, visione perché tendiamo continuamente a lui, calore perché c'è l'entusiasmo di camminare in novità di vita nella sua luce e alla sua presenza. Noi non possiamo vivere senza di lui!

Anche se non gridiamo come Bartimeo tuttavia, dentro di noi, c'è questa intensa esperienza: voler vedere il Signore, perché quanto più lo vediamo, più di lui ci innamoriamo e quanto più ci innamoriamo la vita diventa un'esperienza completamente diversa.

Ma c'è un terzo aspetto che dobbiamo tenere ben presente nel nostro spirito.

Lui, direbbe papa Benedetto, è il calore dell'istante! Il Signore in noi ci ama, ci guida, ci sostiene, ci pone dinnanzi un processo di vita che ci rende creature nuove. Vediamo col calore del cuore e, col calore del cuore, ci orientiamo sempre di più alla presenza del Maestro.

Ora, se noi riusciamo a cogliere questa esperienza e questa visione, il risultato per la nostra vita è molto semplice: fin dal mattino desideriamo vederlo, bramiamo camminare con lui, cerchiamo di ritrovare in lui il senso della nostra esistenza.

D'altra parte noi nel cammino della vita facciamo tante scelte… In certo qual modo la vita è tutta una scelta, ma qual è il punto di partenza? Qual è quell'anima che ci porta lentamente a camminare per essere veri ed autentici, se non il desiderio del volto di Gesù, che ci guida nel tempo che ci dà speranza nello spazio, ma soprattutto che ci fa camminare verso la pienezza della gloria.

Il grido del cieco perciò ha due caratteristiche fondamentali: quella di non poter più vedere la storia se non partendo da Gesù, e giungere a quell'incontro glorioso che è la Gerusalemme del cielo, quando noi potremo vedere il Signore in tutta la sua luminosità e potremo camminare in autentica novità di vita.

Gesù cuore della nostra storia!

Credo che se noi riuscissimo con tanta pazienza spirituale ad entrare in questo orizzonte ci accorgeremmo che il senso della nostra esistenza è solo lui e, nel cammino quotidiano della nostra ricerca di lui, diventerà il coraggio di dire: “nelle tue mani consegno il mio spirito… alla tua luce vediamo la luce” e nel suo sguardo noi riusciremo a cogliere quella Presenza eterna che sarà la gioia di tutta la nostra vita.

Celebrando l'Eucarestia questa mattina noi stiamo vivendo questo mistero: “Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!” …Che cosa vuoi che io faccia per te? E il cieco gli rispose: Rabbunì, che io veda di nuovo!”. Entrare nell'eucarestia per vedere Gesù! E quando noi siamo veramente collocati in questo grande mistero non abbiamo più timore, lo vediamo nel sacramento, lo vediamo nel cuore, ma soprattutto lo desideriamo in quella luce gloriosa che sarà il paradiso, quando lo vedremo veramente faccia a faccia e potremo con lui godere di quella eternità beata che è il senso più profondo della nostra esistenza.

Entriamo in questo cammino. Gesù è con noi, abbiamo la fede di Bartimeo che non si lascia scoraggiare dalle situazioni storiche, per poter camminare in quella luce gloriosa che ci attende in paradiso e nella quale noi potremo cantare eternamente la gioia di vedere il Maestro e, con lui, camminare in quella gioia eterna che sarà il paradiso che ci accompagnerà per tutta l'eternità beata.

Oggi, qui, Dio ci parla...

Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti. 

L’umanità di Gesù è sacramento di una novità continua che viene dall’alto. E Gesù rigenera nella speranza chiunque nella fede si accosti a lui.

Padre, tu hai amato talmente la creatura umana da regalarle il tuo Figlio unigenito per dare inizio ad un mondo nuovo. Possa lo Spirito Santo compiere in noi le sue meraviglie per pregustare quella gioia eterna verso la quale stiamo camminando con i fratelli. AMEN

27 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Figlio di Davide, Gesù, abbi pietà di me!

Il cammino credente si costruisce con una costante professione di fede nel mistero di Gesù. La fede si costruisce nell’incontro con una persona che diventa il criterio portante della propria esistenza. 

Padre, Cristo abita nei nostri cuori e custodisce il fondamento delle scelte di tutti i giorni. Apri sempre il nostro cuore alla sua persona perché in lui possiamo trovare la consistenza della nostra esistenza. Lo Spirito Santo ci sostenga in questo cammino. AMEN

26 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Vedremo se porterà frutti per l’avvenire; se no lo taglierai.

La creatura umana nel cammino della storia vive di fiducia e di fede, e nella fedeltà divina non sarà mai deluso. La creatura che sa guardare in alto riesce a respirare la vita quotidiana. 

Padre, in Cristo Gesù sei accanto ad ogni umana creatura per farla crescere in pienezza di vita. Sii sempre presente nella nostra quotidianità perché possiamo respirare la tua meravigliosa vicinanza. Lo Spirito Santo ci rafforzi in questa meravigliosa certezza. AMEN

25 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Perché non giudicate voi stessi ciò che è giusto?

La coscienza di un cuore puro sa cogliere i segni dei tempi e valuta le scelte che deve compiere per essere autentico con se stesso. 

Padre, attiraci continuamente nel mistero di Gesù per crescere in vera novità. In lui scopriamo la bellezza feconda della vita quotidiana. Lo Spirito Santo ci guidi sempre perché possiamo essere autentici nel cammino di tutti i giorni. AMEN

24 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ho un battesimo nel quale sarò battezzato, e come sono angosciato finché non sia compiuto!

Immersi nella comunione con il Padre viviamo l’intenso desiderio d’essere sempre più in intimità con lui per poterne gustare la dolcezza e la gloria eterna.

Padre, il tuo mistero di amore ci avvolge continuamente nella meravigliosa figura di Gesù che ci affascina sempre più. In lui impariamo la grandezza di lasciarci amare da te. Nella nostra povertà ci venga incontro lo Spirito Santo perché compia in noi i suoi prodigi. AMEN

23 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Siamo chiamati all’incontro finale con il Maestro divino

Il Risorto è in mezzo a noi e ci attira alla pienezza della sua gloria per gustare con i fedeli il mistero della gloria propria del paradiso. Qui è il compimento della nostra esistenza.

Padre, attiraci sempre più nel mistero di Gesù per crescere nella comunione con te nella docilità allo Spirito Santo. AMEN

22 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti. 

La persona di Gesù è il sacramento per eccellenza del Padre per la salvezza dell’intera umanità. In lui emerge la novità del mondo intero e la speranza per ogni umana creatura. 

Padre, nel tuo Figlio Gesù guarisci ogni creatura. Egli penetra nel cuore umano e lo rigenera perché possa essere sempre docile alla creatività dello Spirito Santo per la edificazione di un mondo nuovo. AMEN

21 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

La sua vita non dipende da ciò che egli possiede.

Una delle schiavitù del mondo contemporaneo è rappresentata dall’eccessiva preminenza del possesso dei beni materiali. Tale mentalità toglie all’uomo la sua libertà interiore davanti alla storia e a ciò che la caratterizza.

Padre, rendi sempre puro e libero il mio cuore perché possa crescere in autonomia spirituale di fronte alla tentazione del possesso delle realtà concrete. Lo Spirito Santo ci innamori sempre più di Gesù perché possiamo maturare nella vera libertà del cuore. Amen

20 ottobre 2024

XXIX DOMENICA T.O. - ANNO B -

DOMENICA 20 OTTOBRE 2024

Is 53,2.3.10-1      Eb 4, 14-16      Mc 10, 35-45

OMELIA

Il discepolo è chiamato a vivere della sapienza divina per incarnare nella storia quotidiana la convinzione che nel Signore tutto è possibile. La sapienza che viene dall'alto è la luce che guida i nostri passi. Scopriamo allora che il gusto della mentalità di Cristo rappresenta la nostra speranza nel cammino del tempo perché ci offre la capacità di avere la potenza e la sapienza dello Spirito nel vivere le realtà contingenti di tutti i giorni.

Noi tutti, come suoi discepoli, gli apparteniamo per vivere con l'entusiasmo della fede le molteplici situazioni contingenti della vita. Tale meta affascina ogni creatura che si sente appesantita dalle oscurità dell’esistenza.

Cresce allora l’interrogativo sul percorso da seguire perché la sapienza di Gesù possa diventare lo stile feriale e ordinario del nostro cuore e del nostro sentire: è la luce che il Maestro ci regala oggi, nel dialogo con i figli di Zebedeo. Tale è il percorso per crescere sempre più nella sapienza che viene dall’alto.

Innanzitutto Gesù pone loro la necessità di bere al calice al quale egli stesso si sta accostando.

In questa immagine scopriamo il cuore del Maestro: l’esperienza del mistero dell’obbedienza alla misteriosa volontà divina; infatti - in questo linguaggio immaginifico - veniamo ricondotti alla figura del calice che è stato offerto a Gesù nell’orto degli olivi. Qui il Maestro avverte tutta la drammaticità della volontà divina. Nello stesso tempo, però cogliamo anche la grandezza del Maestro. In quell’accostarsi al calice viene evidenziato il suo “sì” al Padre, atteggiamento interiore espresso nel linguaggio del “bere”. Con tale immagine comprendiamo che l’oggi di Dio deve penetrare nel nostro essere personale per essere radicalmente inebriati dalla sapienza divina.

In quel calice scopriamo la bellezza dell’amore di Dio che si offre completamente al Padre per l’umanità, per offrire un volto evangelico e autentico a ogni umana creatura. Nell'amore incondizionato di Gesù per ogni uomo si è chiamati a vivere l’impossibile-possibile dell'Amore per dare coraggio e speranza a ogni persona sommamente amata dalle tre Persone divine. Un amore che non viva la gioia di regalarsi pienamente all'altro, al di là di ogni sua fisionomia, non sarebbe amore veramente evangelico. È il grande orizzonte che Gesù offre a ogni suo discepolo. 

Il dono della propria vita a ogni uomo caratterizza la personalità del Maestro, poiché la grande meta della sua esistenza è che ogni uomo possa ritrovare se stesso maturando nella grandezza del dono della vita stessa. Questo orizzonte, che illumina in modo positivo anche le situazioni negative della storia, rafforza la volontà oblativa di Gesù che nella radicale attenzione al Padre dimentica se stesso e fa proprio il disegno divino di donare vita e luce a chiunque a lui si accosti. 

L’ebbrezza dell’oblazione amorosa anima quella sapienza che nello Spirito Santo deve permeare il cuore di chiunque voglia seguire il Maestro in tutta la sua verità, per acquisirne la sapienza.

Questo proposito passa all’azione nel desiderio del battesimo.

In questa immagine scopriamo il morire di Gesù nella passione in croce: la volontà oblativa deve incarnarsi nell’obbedienza. Il coraggio d’essere in Dio si ritraduce necessariamente nell’incarnare la pienezza dell’amore, passando attraverso le spoliazione, l’oscurità, le incomprensioni, le solitudini, le sofferenze fisiche che hanno caratterizzato Gesù.

La grandezza dell’amore lo spinge a offrire se stesso al Padre per l’umanità, perché ogni uomo possa attingere al suo sangue la linfa che gli possa permettere di respirare in un vivo clima di forza e di coraggio, di fiducia e di speranza.  Non si dà vera sapienza senza il vivere la bellezza della croce.

Sicuramente qui ci ritroviamo di fronte alla paradossalità del mistero pasquale. Infatti la vera bellezza della vita è rappresentata dall’amore oblativo: siamo davanti a una bellezza sfigurata per gli uomini, ma a una bellezza luminosa per chi sa vivere nel vero amore.

Qui, nel Crocifisso, possiamo accostarci a quella “porta” attraverso la quale possiamo accedere al grande mistero della vita.

Ogni volontà amativa deve diventare volontà oblativa… ogni desiderio di dono per il fratello deve incarnarsi nel “farsi mangiare dal fratello” per introdurlo nel gusto della propria identità.

A noi, Gesù, prospetta l’orizzonte dell’albero della croce per vivere con lui e come lui la grandezza della nostra esistenza.

Su quella croce riusciamo a comprendere la grandezza ineffabile e incomprensibile dell’amore divino- umano di Dio in Gesù Cristo.

Questo orizzonte non vuole però dire in modo immediato il raggiungimento della pienezza della vita. Chiunque si accosti seriamente all’evento evangelico della passione e morte di Gesù si sente persona consegnata alla libertà di Dio. Amare infatti non è altro che far crescere nel gusto dell'autentica libertà: la libertà di Dio che si comunica nell'amare, la libertà dell'uomo che gusta nel lasciarsi amare nella meravigliosa fantasia trinitaria.

Il vero amore si consegna nella massima generosità, senza alcun calcolo, non si colloca nell’orizzonte del contraccambio: amare è regalare e condividere libertà per una comunione che canta la bellezza e la fecondità della vita.

Chi ama, ama liberamente, gode della libertà dell’altro e sa vivere della libertà e dei tempi della persona amata. Così ha fatto Gesù.

Egli si è pienamente consegnato nelle mani del Padre sulla croce e nella sepoltura ha atteso il darsi della libertà divina, che si è rivelata nell’evento della risurrezione.

Contemplando Gesù morto, sepolto e risorto sappiamo chiaramente che non saremo mai delusi.

Tuttavia dobbiamo continuamente vivere della libertà e della purezza del cuore. Qui cresciamo nella gratuità del dono, affidandoci a quel Dio che non delude mai. È la bellezza del cuore credente. Egli sa che chiunque viva “nella” e “della” libertà divina non sarà mai deluso, anche se la storia contingente spesse volte può apparire come una grande delusione o un drammatico fallimento.

La sapienza che Gesù ci vuole regalare è quella della fiducia in un Dio che nel mistero di Gesù ha avuto grande fiducia nei confronti dell’uomo, amandolo all’inverosimile.

Solo “giocando” in questo affascinate clima divino dell’amore del Cristo per il Padre per la creatura umana, potremo veramente donare la vita, con e come Gesù sapremo “vivere di quella libertà divina” che permette d’essere uomini liberi nel cammino quotidiano.

In tal modo regaleremo libertà ad ogni fratello che incontreremo nelle strade della vita. Ciò che ci deve chiaramente affascinare è il gusto di maturare nella libertà del Padre e in questo non temiamo mai nel regalare noi stessi a lui fino a entrare nelle profondità misteriose del suo volere.

La Celebrazione eucaristia che ci riunisce, ci insegna ogni domenica ad amare questa meravigliosa volontà oblativa delle tre Persone divine. Nei doni eucaristici che ci saranno offerti scopriremo il gusto di amore con il cuore di Cristo in tutte le direzioni della nostra esistenza personale.

Il suo sangue, che ci è offerto nel segno del vino, penetrerà in noi e ci donerà l’ebbrezza d’essere battezzati in quell’oggi del Padre che costituisce la scuola quotidiana della nostra vera sapienza.

La gioia che scaturirà dal nostro cuore sarà la presa di coscienza dell’affascinante gusto della libertà divina, che ci sosterrà nel percorso di questa settimana.

Non temiamo il calice dell’oggi di Dio, entriamo nel cuore del Cristo inebriandoci della grandezza dell’amore e potremo percepire quella meravigliosa esperienza di libertà che ci dona il coraggio nella vita che corre, mentre siamo in cammino verso la Gerusalemme celeste, dove con tutti i santi canteremo eternamente quella libertà che, assunta nella Croce del Cristo, ci donerà la bellezza di cantare eternamente il suo amore con tutti i fratelli.

 

Oggi, qui, Dio ci parla...

Sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato.

La bellezza del cammino della fede sta nella assoluta gratuità divina che liberamente dispensa i suoi doni alla creatura umana. Il discepolo è essenzialmente un canto di gratitudine. 

Padre, nel percorso della fede costruiamo la sequela di Gesù coniugando gratuità e gratitudine poiché noi siamo un tuo capolavoro nella costante creatività dello Spirito Santo. Qui vive la libertà del nostro cuore come discepoli di Gesù. AMEN

19 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Chiunque mi riconoscerà davanti agli uomini, anche il Figlio dell’uomo lo riconoscerà davanti agli angeli di Dio.

Le nostre scelte storiche hanno un riflesso nell’eternità beata poiché sussiste uno stretto rapporto tra cielo e terra. Tale verità sottolinea la grandezza della nostra vita quotidiana. 

Padre, nel mistero dell’incarnazione del tuo Figlio Gesù ci insegni a valorizzare la vita di tutti i giorni che hanno un riflesso nella liturgia del cielo. Donaci la gioiosa bellezza della storia feriale per respirare fin da ora i gaudi eterni. Lo Spirito Santo rafforzi sempre più questa convinzione nei nostri AMEN

18 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

In qualunque casa entriate, prima dite: Pace a questa casa!

La presenza di ogni discepolo di Gesù indica la condivisione del dono della pace, come espressione fraterna dell’armonia che viene dall’alto e offre la gioia di un mondo nuovo. 

Padre, la persona di Gesù è fonte di armonia esistenziale nel cammino quotidiano della storia. Donaci lo Spirito che offre bellezza e gioia al cuore di ogni uomo immerso nella complessità dell’esistenza concreta. AMEN

17 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Guai a voi, dottori della Legge, che avete portato via la chiave della conoscenza.

La conoscenza vera di Gesù passa attraverso la profonda esperienza del suo amore per il Padre e l’intera umanità. Entriamo nei suoi sentimenti contemplando la grandezza del suo cuore aperto a tutti gli uomini di qualsiasi spazio e tempo. 

Padre, apri sempre il nostro cuore al fascino di Gesù che ci avvolge e cammina con noi. Aiutaci ad accogliere il suo mistero di amore per condividerne la bellezza con ogni creatura che ci fai incontrare. Lo Spirito Santo orienti a lui il cuore perché possiamo accedere alla grandezza luminosa del tuo volto. AMEN Alleluia

16 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Guai a voi, farisei, …che lasciate da parte la giustizia e l’amore di Dio. 

Il dramma dell’uomo religioso sta nel privilegiare le forme esteriori della vita, trascurando la bellezza feconda della vita interiore. Il senso del mistero non avvolge più il quotidiano e ci si perde nelle forme esteriori. 

Padre, apri il nostro cuore alla tua bellezza attraverso la quotidiana contemplazione del tuo Figlio Gesù che ci attira a sè. In lui possiamo gustare la luce senza tramonto. Lo Spirito Santo ci doni la gioia della Luce che riscalda il cuore e ci guidi nel crescere del desiderio di te, nostro AMEN

15 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Date piuttosto in elemosina quello che c’è dentro, ed ecco, per voi tutto sarà puro.

Il vero cammino evangelico nella carità vive del cuore puro che si apre al mistero della vita quotidiana che è parola sempre nuova per la novità del nostro spirito. Qui troviamo la sorgente della nostra vita spirituale e della libertà autentica della nostra persona. 

Padre, regalaci la vera libertà del cuore secondo l’esempio del tuo Figlio Gesù che ha amato te e l’umanità con un cuore spalancato all’infinito. Ogni creatura in lui riscopre la bellezza della vita. Donaci nello Spirito Santo tale apertura d’animo nelle scelte quotidiane per condividere con ogni persona la gioia del cuore che vive nella tua libertà. AMEN

14 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ed ecco vi è uno più grande di Giona.

Il fascino della personalità di Gesù è fonte di un fecondo cammino di comunione che genera uno stile evangelico di conversione. Penetrati dal suo mistero possiamo camminare in costante novità di vita per essere veri e autentici. 

Padre, il fascino del Maestro rappresenta il punto di partenza per una autentica esperienza di conversione. In comunione con lui diventiamo creature rigenerate che crescono nella speranza. Lo Spirito che da te procede ci regali sempre più l’entusiasmo della fede per regalare speranza a tutti. AMEN

13 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Gesù, guardandoli in faccia, disse: «Impossibile agli uomini ma non a Dio.» 

La creatività divina non ha limiti nell’ordine del cammino della storia. Occorre mettersi nelle sue mani e affidarsi in una fiducia incondizionata. 

Padre, nelle tue mani affido la mia storia attraverso la viva imitazione del tuo Cristo che è sempre presente nel mio quotidiano. Sorreggimi con la potenza dello Spirito Santo perché possa sempre seminare speranza. AMEN

ANNIVERSARIO DELLA DEDICAZIONE DELLA CHIESA PARROCCHIALE

DOMENICA 13 OTTOBRE 2024

Ez 43, 1-2.4-7      1Pt 2,4-9      Gv 4,19-24

OMELIA

Ci ritroviamo come comunità riunita per celebrare la dedicazione di questa chiesa alla Santissima Trinità.

La Chiesa non è un luogo, la Chiesa non è semplicemente l'esperienza di celebrazioni, ma è Sacramento di una comunità che si ritrova nel nome della Santissima Trinità.

La bellezza di celebrare questa festa è la gioia di ritrovarci nel mistero che ci ha caratterizzato il giorno del nostro battesimo, siamo stati battezzati “Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo”, siamo stati introdotti in una comunità che è popolo convocato - direbbe San Cipriano - dal Padre, dal Figlio e dallo Spirito Santo.

La bellezza di essere “Chiesa” è la bellezza di una comunità che gode di gustare le tre Persone Divine.

Innanzitutto la bellezza del Padre. Egli ci chiama a questa liturgia.

Se noi guardiamo attentamente, tutte le preghiere della Chiesa sono rivolte al Padre, fonte della nostra esistenza, principio delle nostre scelte, criterio attorno al quale noi facciamo ruotare lo stile ordinario della vita. Il Padre ci convoca, il Padre ci raduna, il Padre ci fa capolavori del suo amore. Dedicare una chiesa alla Santissima Trinità è innanzitutto gustare la comunione con il Padre.

D'altra parte tutta la Divina liturgia, se stiamo attenti, è un richiamo continuo al Padre, è un inno al suo mistero d'amore, è pregustazione di quell'incontro glorioso dove passeremo dal Sacramento alla visione. Ecco il primo elemento che dobbiamo ricordare nella festa di oggi: il Padre, nel quale la nostra vita ritrova il senso della propria storia; e il Padre ci dona il Figlio, ci dona al Figlio perché diventiamo il Figlio.

È il secondo passaggio a cui la Chiesa oggi ci chiama: la gioia di vedere il Signore in mezzo a noi.

Infatti Gesù stesso ci ha detto Ma viene l'ora – ed è questa – in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità e questa è una persona. La bellezza della nostra vita è essere il dono del Padre che entra nella nostra esistenza e ci rende veramente figli nel Figlio.

È molto bello avere questo principio interiore: vedere Gesù, essere convocati nel suo mistero, gustare la sua presenza. Usando il linguaggio dell'evangelista Giovanni il Padre ci ha regalati al Figlio e quindi la bellezza della nostra vita è diventare una persona sola con il Figlio. Quando noi veniamo ai Divini misteri una certezza noi abbiamo: siamo attorno al Padre che ci chiama, che ci parla, che celebra con noi il suo convito pasquale, che ci conduce lentamente verso la pienezza della gloria che è il cielo!

La Chiesa è il sacramento vivo di Gesù Risorto in mezzo a noi.

Come sarebbe bello se tornando a casa potessimo col cuore pieno di gioia dire: “Ho visto il Risorto!”

Non siamo qui in chiesa per porre delle celebrazioni sacramentali ponendo dei riti, ma attraverso la celebrazione sacramentale gustare una presenza, il Risorto che è qui in mezzo a noi, e questo è il secondo passaggio che dobbiamo cercare di costruire continuamente nella nostra vita: il Padre ci regala al Figlio e il Figlio ci trasfigura nel suo mistero di amore e tutto questo si costruisce attraverso l'azione operativa dello Spirito Santo, siamo comunità, siamo popolo convocato per gustare la comunione nello Spirito Santo.

Noi stiamo respirando in questo momento la presenza della terza persona della Santissima Trinità e la bellezza della nostra vita, la Trinità beata, Padre, Figlio e Spirito Santo, ci avvolge nel suo mistero perché possiamo camminare in autentica novità di vita.

Dedicare una chiesa alla Trinità è perché dobbiamo vivere della Trinità.

Noi qualche volta abbiamo dimenticato questo grande mistero. Tante volte diamo più importanza alle cose che facciamo in chiesa, all’esteriorità che qualche volta ci cattura, dimenticando che la bellezza di ritrovarci qui insieme è gustare la vita divina. Usando l'espressione cara a Giovanni “vedere il Padre, vedere il Figlio, vedere lo Spirito Santo”.

Non veniamo in chiesa per accendere delle candeline, o cose simili, siamo qui comunità riunita per gustare la vita delle tre Persone divine. Questa è la bellezza di un tempio, che si ritraduce nel momento in cui noi celebriamo il rito: il Padre è al centro della nostra preghiera, il Figlio è colui che ci viene donato per essere creature nuove, lo Spirito Santo fa di noi, popolo disperso, un’esperienza di comunione gioiosa… è la bellezza del nostro essere Chiesa.

Come sarebbe bello se noi tornando a casa dicessimo: “Oggi il Padre mi ha parlato, il Figlio si è regalato a ciascuno di noi, lo Spirito Santo ha fatto dei diversi una comunità sola”. E in questo noi anticipiamo la bellezza della nostra vita che è il Paradiso. La Chiesa è un sacramento di qualcosa di molto più ampio che avvolge la nostra storia e ci introduce nella bellezza della gioia eterna. Nel tempio gustiamo le tre Persone e pregustiamo quell'incontro glorioso che sarà il Paradiso quando il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo canteranno con noi e danzeranno con le nostre persone in quella gioia eterna che è la grandezza della nostra vocazione eterna.

Viviamo così questa Celebrazione, il tempio non è il luogo dei riti, ma l'esperienza di essere immerse in tre Persone meravigliose che ci avvolgono, ci guidano e ci danno quella sensibilità spirituale che è l'eternità già pregustata.

Entriamo in questa Celebrazione con grande forza interiore e allora pensiamo che stiamo pregustando quella bellezza eterna che ci sta aspettando.

Questa sia la Chiesa, popolo convocato - direbbe San Cipriano - nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.  Convocati nei tre pregustiamo la loro presenza, desideriamo l'accoglienza del loro mistero mentre insieme ai fratelli stiamo camminando per raggiungere quella pienezza di gloria quando, gustando la Trinità, saremo un popolo solo che canta quella lode che i santi conoscono fin da questo momento e che ci stanno aspettando per un inno di gloria che sarà la gioia eterna per ciascuno di noi. Questa è la Chiesa. Questo è il tempio nel quale ci troviamo, questa è la meta: essere comunione nella Gerusalemme del cielo.

12 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Beati piuttosto coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica.

La gioia nella vita possiamo gustarla se sappiamo viverne la misteriosità. Quando l’anima entra in tale ricchezza spirituale ne percepisce la bellezza e respira quell’infinito che il cuore sempre desidera. 

Padre, nella persona di Gesù ci regali la bellezza gioiosa della grandezza del tuo amore e ci allieti. Attiraci sempre più nel suo mistero per poterne gustare la bellezza. Lo Spirito Santo apra al nostro sguardo tale ricchezza. AMEN

11 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Se io scaccio i demoni con il dito di Dio, allora è giunto a voi il regno di Dio.

In Gesù la creatura ritrova la propria armonia interiore e ha la capacità di combattere il maligno. In lui appare la luce che illumina le nostre oscurità e ricolma di grande speranza le nostre persone poiché con lui possiamo vincere le tenebre della storia. 

Padre, tu sei il signore della storia e nel fascino della persona di Gesù possiamo vincere le tenebre del maligno. Innamoriamoci sempre più del Maestro divino per poter crescere nella tua luce. Lo Spirito Santo diriga il nostro cammino quotidiano e ci doni la vera libertà del cuore. AMEN

10 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ebbene, io vi dico: chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto. 

Nel cammino della fede la supplica rappresenta un momento fondamentale poiché incarna la povertà esistenziale in cui la creatura si dibatte continuamente. A monte si vive un profondo senso della provvidenza che ci accompagna sempre. 

Padre, la nostra esistenza è tutta nelle tue mani, nella viva comunione con il tuo Figlio Gesù. Aiutaci a costruire ogni istante della nostra storia nella tua opera provvidenziale. Lo Spirito Santo ci guidi con la sua sapiente azione. AMEN

09 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Signore, insegnaci a pregare. 

La bellezza della preghiera sta nella profondità della nostra fede che gusta l’inabitazione di Cristo che è presente in noi. È lui che ci orienta al meraviglioso rapporto con il Padre e che ci fa gustare il divino come la speranza del nostro cuore. 

Padre, attiraci sempre più nella esperienza del tuo Figlio Gesù perché possiamo assumere i suoi sentimenti. In lui e come lui possiamo entrare in dialogo con te. Lo Spirito Santo ci faccia entrare nel suo cuore per rendere vera la nostra preghiera. AMEN

08 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Maria ha scelto la parte migliore che non le sarà tolta.

La contemplazione del Maestro divino costituisce la fonte della vita di fede. In lui troviamo la legge della vita quotidiana e la speranza nelle oscurità della storia di tutti i giorni.

Padre, la presenza di Cristo nella vita della Chiesa rappresenta la luce che illumina le oscurità del quotidiano. In lui gustiamo il dono della vita. Lo Spirito Santo guidi il nostro cammino quotidiano con i fratelli. AMEN

07 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Un Samaritano, che era in viaggio, passandogli accanto ne ebbe compassione. 

La creatura umana ha la vocazione ad aprire il proprio cuore ad ogni fratello che si trovi in difficoltà.  La vera comunione genera una piena attenzione all’altro aprendogli il proprio cuore e generando speranza. 

Padre, il tuo Figlio incarnandosi si fece prossimo dell’intera umanità. Rendi sempre aperto il nostro cuore ad ogni necessità dei fratelli per seminarvi speranza. Lo Spirito Santo ci aiuti nel realizzare tale impegno. AMEN

06 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

L’uomo non divida ciò che Dio ha congiunto.

Il rapporto uomo - donna si colloca nel mistero originario della creazione divina. Su questo sfondo la creatura fa le sue scelte entrando nella fecondità divina. 

Padre, la vita di ogni esperienza umana si colloca nel tuo progetto creativo e nell’obbedienza a tale dono emerge tutta la sua fecondità. Vieni Santo Spirito e educa il nostro cuore per vivere come vuoi tu. AMEN

XXVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO B -

DOMENICA 6 OTTOBRE 2024

Gen 2,18-24      Eb 2,9-11      Mc 10,2-16

OMELIA

Ogni cristiano, nel cammino della sua vita, si pone sempre l’interrogativo: qual è il criterio su cui costruire le scelte di tutti i giorni?

Il Vangelo ci ha dato un esempio, la dimensione coniugale, ma il discorso è molto più ampio. Nel cammino della vita qual è la volontà di Dio? Qual è il progetto che Dio ha pensato per ciascuno di noi nel cammino della propria esistenza?

E allora credo che Gesù questa mattina ci dia una grande risposta.

Qual è la storia di Dio che noi siamo chiamati a incarnare?

Gesù davanti all'interrogativo che gli viene posto va al racconto della Genesi: Dio ha fatto in un certo modo l'uomo e la donna, l'uomo e la donna sono chiamati a vivere secondo il progetto di Dio.

Questo esempio vale per tutte le scelte della vita: qual è la volontà di Dio nella concretezza della nostra esistenza? E la risposta è molto semplice: entrare nella storia di Dio nei confronti di ciascuno di noi.

È il grande interrogativo che noi ci poniamo continuamente nel cammino della vita: Signore, cosa vuoi da me? Qual è il tuo disegno di salvezza che hai pensato per la mia storia?  E allora noi ci accorgiamo che c'è tutta una metodologia di Dio nei nostri confronti.

Innanzitutto il senso dell'ascolto, attraverso la nostra preghiera personale: cosa vuoi tu o Signore?

È questo l'interrogativo che nel profondo del nostro cuore continuamente agisce e opera: creati da Dio, creati a somiglianza di Dio, siamo chiamati a vivere la vita di Dio. Infatti, noi quando siamo stati battezzati, abbiamo avuto una grande visione: vivere la storia della salvezza a livello personale. Il battezzato ha la vocazione all’interno della sua persona d’essere la vivente storia di Dio, e allora attraverso la preghiera personale, ecco, chiediamo al Signore, sempre: “Qual è il tuo progetto nella mia esistenza?”, sapendo che Dio è creativo ogni giorno, il Dio della rivelazione ci parla ogni giorno, il Dio al quale abbiamo affidato la nostra storia cammina sempre con noi e, a questo incontro personale nella preghiera, si aggiunge la Divina scrittura.

Noi ci ritroviamo tutte le domeniche a celebrare i Divini misteri, ma questa Celebrazione comporta anche l'ascolto della parola di Dio e, in quella parola, noi ritroviamo il senso della nostra vita. Quando tra poco incontreremo il Padre e ci chiederà in Paradiso - qual è stato il senso della nostra vita - noi risponderemo: le Divine scritture!

Usando l'espressione cara alle tradizione biblica “Così dice il Signore”, essere alunni della Parola. Ecco perché ogni giorno andando all'Eucaristia noi ascoltiamo le Divine scritture, perché in quel momento il Signore ci parla e ci dice qual è il senso della nostra storia, fin dal mattino - dice il profeta - rende attento il mio orecchio perché io ascolti come un iniziato. La Liturgia della Parola non è semplicemente la storia dell'uomo dell'Antico Testamento, la Liturgia della Parola è la nostra storia, è Dio che ci parla per condurre le nostre scelte in quel cammino interiore che ci porta progressivamente alla comunione Divina.

Sarebbe bello che noi rispondessimo al Padre con una frase molto semplice: “Ho ascoltato la parola del tuo Figlio e le ho obbedito!” È la bellezza della nostra vita: sulla tua parola lancerò le reti della mia esistenza.

Ecco il secondo elemento che noi dobbiamo ritrovare nella nostra esistenza: la Parola di Dio luce ai nostri passi… Fin dal mattino -ripeto- il Signore rende attento il nostro orecchio… perché ne ascoltiamo la Parola, ma soprattutto il Signore ci parla nel Mistero eucaristico. Ogni volta che noi veniamo alla Divina liturgia, in quel momento, il Signore ci rivela la sua volontà: “Parla o Signore, che il tuo servo ti ascolta!”. Avere questa coscienza di fondo che la nostra esistenza è costruita dalla Divina presenza. Noi tante volte dimentichiamo questo tipo di cammino, questo stile di scelta esistenziale, perché siamo troppo distratti. La Divina liturgia è la scuola quotidiana per la nostra vita, con un grande particolare, che soprattutto è in quella Parola e in quel Pane e Vino consacrati che il Signore si rende presente nella nostra storia.

Qualche volta le persone hanno questo tipo di interrogativo: riuscirò a vivere giorno per giorno, o Padre, la tua misteriosa e Divina volontà?

E il Padre ci risponde: “Il mio Figlio ti ha dato la sua Eucaristia”. Ogni parola è accompagnata dal pane consacrato e dal vino benedetto perché la nostra esistenza è la sua Parola incarnata e, se noi riuscissimo veramente a cogliere questo interrogativo, noi riusciremo a leggere la nostra vita nella fede.

Sarebbe bello che alla sera noi ci ponessimo sempre la domanda: “Qual è la parola che oggi mi hai regalato? E questa parola è diventata il criterio delle mie scelte?” e allora la bellezza di dialogare con il Signore, la storia, la nostra storia personale, ecclesiale e comunitaria, vive di questo Dio che ama entrare nella nostra esistenza per regalarci la sua parola.  E allora quando incontreremo il Padre avremo la gioia di dirgli: “Sulle parole del tuo Figlio ho fatto le scelte della mia vita” e allora egli ci dirà: “Vieni nella gioia del tuo Signore!”

La nostra vita è ascoltare, è incarnare, è gustare la Divina presenza. Questa è la nostra vita, il Vangelo ci ha dato un esempio, nella nostra vita accostiamoci al Vangelo perché le nostre scelte siano collocate in questo meraviglioso mistero e, questa è la storia, che dobbiamo fare nostra. E allora ogni domenica il Signore ci chiama, ci parla, ci rigenera, e ci dice: “Vivi la mia parola, gusta la mia Eucaristia, cammina nella volontà del Padre e allora avremo una gioia meravigliosa: obbedire al Padre come gioia del nostro istante.

Questa sia la nostra vita, questo sia il mistero che vogliamo condividere anche con i fratelli, questa sia la bellezza di ogni istante, questa parola, eternità beata in atto, che noi pregustiamo, che condividiamo con i fratelli in attesa di quell'evento meraviglioso quando Dio sarà tutto in tutti, nella gioia di una parola gustata per tutta l'eternità beata.

 


05 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Rallegratevi piuttosto perché i vostri nomi sono scritti nei cieli.

La fecondità della nostra esistenza sta nella visione divina del paradiso. Qui scopriremo la bellezza della nostra esistenza quando Dio sarà tutto in ciascuno di noi. 

Padre, nel tuo Figlio Gesù entriamo in dialogo con il tuo amore che non conosce confini. In te sarà la pienezza della nostra esistenza. Lo Spirito Santo apra la nostra esistenza alla gustazione della tua visione per cantare la gioia che non ha limiti. AMEN

04 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra.

L’anima credente costruisce la propria esistenza nella lode poiché è tutta compresa nella libertà creatrice delle tre Persone Divine. Questo atteggiamento incarna una profonda libertà del cuore di fronte alla concretezza del quotidiano. 

Padre, il fascino del Crocifisso incarna la grandezza di un amore incondizionato per te e per l’intera umanità. In lui troviamo la radice del vero amore che alberga nel cuore di ogni umana creatura. È solo nella potenza dello Spirito Santo che possiamo cogliere tale bellezza divino-umana. AMEN

03 ottobre 2024

Oggi, qui, Dio ci parla...

La messe è abbondante ma sono pochi gli operai.

L’annuncio evangelico è per tutti gli uomini che sono chiamati ad accogliere l’evento della salvezza. In tale contesto scaturisce il vivo desiderio di condividere con i fratelli la bellezza del dono che il Cristo regala all’intera umanità. 

Padre, in Cristo Gesù convochi tutti gli uomini ad accogliere il dono della salvezza perché possano essere veramente se stessi nel mistero pasquale. In lui c’è il modello della vera umanità. Lo Spirito Santo ci doni questa sapienza per realizzare un fecondo processo di conversione. AMEN